A Cosenza vince Occhiuto, a Crotone Vallone vince sul filo di rasoio e a Catanzaro si impone Bruno ma finisce in rissa tra Abramo e Lomonaco
Colpi di scena e risultati inaspettati hanno caratterizzato le elezioni provinciali svoltesi ieri in tre delle cinque province calabresi. A Cosenza la vittoria di Mario Occhiuto ha fatto cadere lo storico feudo del centrosinistra, dove, tra l’altro, si è rischiato di assistere ad un rinvio dello scrutinio motivato dal troppo stress di un presidente di seggio. Lacrime di commozione e botte da orbi hanno invece seguito l’elezione di Enzo Bruno a Catanzaro. Infine il successo a Crotone di Peppino Vallone, è stato talmente risicato (soprattutto nella città di cui il neo presidente è sindaco) da fornire ampi spunti di analisi.
La consultazione elettorale che ieri ha portato al rinnovo di 3 delle 5 amministrazioni provinciali calabresi – dopo il voto di Vibo del 28 settembre che ha eletto Andrea Niglia e in attesa che Reggio assuma lo status di città metropolitana – è stata un susseguirsi di sorprese, al termine di una giornata nella quale l’affluenza è stata altissima ovunque. Con il nuovo meccanismo previsto dalla riforma, che assegna l’elettorato attivo e passivo riservato a consiglieri comunali e sindaci di ciascun territorio, ha votato l’88% degli aventi diritto a Cosenza e a Catanzaro, addirittura il 96% a Crotone.
COSENZA
Il primo colpo di scena arriva da Cosenza alle 20, quando viene presentata istanza di slittamento dello scrutinio, per una esigenza del presidente di uno dei 4 seggi allestiti nel palazzo di piazza XVI Marzo: per ragioni di salute, legate all’accumulo di stress, si chiede di spostare lo spoglio a lunedì mattina e la commissione elettorale, dopo una sofferta valutazione delle norme, accetta la richiesta. Una scelta che scatena però le polemiche di molti candidati pronti a denunciare la possibilità di brogli. E così poco dopo le 21 si concretizza un dietrofront ancora più clamoroso: deve intervenire il prefetto per imporre di procedere con lo scrutinio per l’elezione del presidente.
Una volta iniziato lo spoglio, la contesa per la Provincia di Cosenza si rivela un testa a testa fra i tre candidati: Marcello Manna, neo sindaco di Rende, sostenuto a gran voce dal senatore Tonino Gentile, coordinatore regionale del Ncd, l’uomo che ha spaccato il fronte di centrodestra; il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, che si era mosso con largo anticipo; il sindaco di Cassano, Gianni Papasso, candidato dal centrosinistra ma attorno al quale non sono mancate le polemiche di chi, nella coalizione, ha parlato di scelta imposta dai vertici romani. E alla fine il successo va a Occhiuto su Manna, con il candidato del centrosinistra relegato stavolta solo al terzo posto.
CATANZARO
A Catanzaro, invece, le emozioni sono in coda. Enzo Bruno – candidato di riferimento della lista Aggregazione Democratica e sostenuto da una parte del suo partito, il Pd – si commuove e viene festeggiato in aula, dopo l’affermazione su Tommaso Brutto, espressione del centrodestra, e Pantaleone Procopio punto di riferimento dall’aggregazione dei sindaci “indipendentisti”.
Nel frattempo però nel centrodestra saltavano i nervi, anche a causa di rancori pregressi. Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e l’ex assessore Massimo Lomonaco, protagonista dell’inchiesta che ha travolto la precedente giunta, litigano fino ad arrivare alle botte.
Entrambi fanno ricorso alle cure dei sanitari, chiamando in causa la polizia con l’accusa reciproca di aver iniziato la rissa. Ed entrambi sono poi finiti in ospedale.
CROTONE
Il nome del nuovo presidente della Provincia di Crotone si scopre invece per primo, quando ancora non sono le 22. Ma la vittoria di Vallone è davvero risicata, anche alla luce del fatto che due schede (una delle quali relativa a Crotone, quindi con un coefficiente molto alto) sono contestate perché inserite in urne sbagliate. Le percentuali dicono Vallone 48,6%, Siciliani 46,6%, ritoccabile ma non ribaltabile anche in caso di attribuzione al secondo classificato delle schede contestate.
Il sindaco di Crotone vince però per appena due voti nella fascia che comprende i Comuni più grandi e che nel Crotonese si riduceva alla sola città capoluogo. Per Vallone, dal suo consiglio comunale sono arrivati solo 17 voti, contro i 15 del suo antagonista Roberto Siciliani, sindaco di Cirò Marina e promotore di un progetto “territoriale” al quale aveva guardato con favore anche il centrodestra. E di questi numeri, sul territorio, si parlerà a lungo.
ECCO TUTTI I NUMERI:
COSENZA – A Cosenza il voto ha incoronato presidente della Provinca il sindaco della città capoluogo, Mario Occhiuto. Secondo posto per Marcello Manna, da poco eletto sindaco di Rende e candidato sostenuto dalla famiglia Gentile in un contesto di frattura all’interno della coalizione di centrodestra. Solo terzo il candidato di centrosinistra, il sindaco socialista di Cassano Gianni Papasso. Il dato sull’affluenza, nella provincia bruzia, ha registrato al voto 1.557 aventi diritto, pari all’88%.
Il dato finale è di 35.687 voti per Occhiuto pari al 39,81%, seguito da Manna che ha conquistato 30.728 voti con il 34,28%; chiude Papasso con 23.232 voti e il 25,91%.
Sette in tutto le liste di candidati consiglieri: Laboratorio civico; Insieme x la provincia; Nuova provincia; Patti fra comuni; Provincia democratica; Calabria futura; Italia del meridione Calabria.
Per la composizione del consilio, lo scrutinio è slittato a lunedì mattina, dopo che alle 20 di domenica si è rischiato il congelamento anche per lo spoglio della corsa alla presidenza, a causa dell’istanza di un presidente di seggio per ragioni di salute. L’intervento del prefetto ha poi imposto di procedere subito.
CATANZARO – Enzo Bruno è invece il nuovo presidente della Provincia di Catanzaro, un dato che fa infuriare il centrodestra dove la tensione sfocia nella rissa tra il sindaco di Catanzaro Abramo e l’ex assessore Lomonaco. Si è imposto nei piccoli comuni (quelli della fascia A), con 199 voti su Procopio (117) e Brutto (113). Anche nei comuni di fascia B Bruno avanti con 103 voti, sui 68 di Brutto e i 22 di Procopio. Nella fascia C si afferma Brutto (30 voti), con Bruno e Procopio appaiati a 26. Il successo definitivo di Bruno si concretizza nei due centri di fascia E (Catanzaro e Lamezia): con 27 voti, davanti ai 20 di Brutto e ai 14 di Procopio.
Bruno, segretario provinciale del Pd, ha ottenuto il 41% dei voti ponderati, seguito da Tommaso Brutto, consigliere comunale di Catanzaro, per il centrodestra, che si è fermato al 30% e da Leonardo Procopio, sindaco di Montauro, a capo di una lista di amministratori indipendenti, che ha ottenuto il 19,7%. L’affluenza è stata di 795 votanti su 851, corrispondenti a una percentuale dell’88%.
CROTONE – Come a Cosenza, diventa presidente della Provincia il sindaco della città capoluogo anche a Crotone. Le percentuali (a meno di due schede contestate ma ininfluenti sull’esito complessivo) dicono che Peppino Vallone ha preso il 48,6%, Siciliani 46,6%. A votare sono stati 317 aventi diritto su 327, per una percentuale altissima: 96,9%.
Vallone ha vinto per due voti nella fascia E (17 a 15, ma con una scheda contestata), che comprende il solo Comune di Crotone. Nella fascia D si è imposto Siciliani (31 a 18), nella fascia C ancora Vallone (32 a 30). più largo il successo del sindaco di Crotone nelle fasce dei piccoli comuni: 28 a 10 nella B, 77 a 51 nella A.
Per quanto riguarda le liste, sono 28 i candidati consiglieri spalmati su 4 stemmi. E questa è la composizione del Consiglio: Elezioni provinciali di Crotone. Questa la composizione del consiglio: Amedeo Nicolazzi, Iritale Sergio, Antonio Scigliano, Giuseppe Candigliota, Francesco Pellegrini, Franco Parise, Armando Foresta, Luigi Arabia, Cataldo Maltese, Maurizio Piscitelli.