“Provinciali: Rossano e Corigliano dimostrino unità” Prosegue il movimento politico "Patto Sociale": "Ultima occasione per Area Jonica"
ROSSANO – Provinciali 2017, ci rifiutiamo anche solo di pensare che l’intera area ionica sia ancora una volta incapace di individuare e di fare sintesi su un nome, espressione di qualsiasi comune del territorio, da proporre quale prossimo presidente dell’ente. Preso atto della indisponibilità dichiarata pubblicamente nei giorni scorsi dal Sindaco di Corigliano Giuseppe GERACI e della sua contestuale disponibilità a sostenere una candidatura unitaria dello ionio, auspichiamo che dall’Area Urbana, insieme al basso ed all’alto ionio emerga senza ipocrisie né interessi trasversali la volontà chiara di assumersi, finalmente, la responsabilità di proporsi come territorio unito e coeso non solo a parole, nei documenti o nei soliti consigli comunali allargati.
È quanto dichiara il movimento politico cittadino PATTO SOCIALE sottolineando che amministratori e consiglieri comunali del territorio dovrebbero dimostrare in queste ore vera capacità di coesione, rifiutando inciuci o peggio cedendo a quanti, rappresentanti di questa area, stanno forse giocando
con più mazzi di carte. Lo scorso 28 dicembre si è tenuto a Rossano un consiglio comunale aperto anche alla partecipazione dei sindaci del territorio per condividere l’ennesima protesta istituzionale unitaria contro la paventata soppressione del Centro Medico Legale presso l’Inps di Rossano, denunciato unanimemente come ennesimo scippo ai danni di un’area ormai privata, dopo ed in conseguenza della soppressione ingiusta ed immotivata del Tribunale, di servizi e diritti fondamentali.
E nel corso del dibattito e del confronto tra gli amministratori presenti è stato condiviso che la deprivazione ormai sistematica e scriteriata perpetrata ai danni delle popolazioni dell’Area Urbana Corigliano-Rossano, del basso ionio cosentino e della Sila Greca può essere considerata figlia legittima degli errori di sottovalutazione ma soprattutto della disunione territoriale che nella Sibaritide ha sempre prevalso, facendo privilegiare posizioni municipaliste quando non di vero e proprio allineamento a linee e direttive politiche o partitiche riconducibili a soli legittimi interessi della Città Capoluogo di Provincia.
Da più parti, inoltre, è stato sottolineato come il processo avviato dalle due Città di Corigliano e di Rossano verso la fusione amministrativa in un unico comune destinato a diventare la terza città più grande della Calabria debba essere non solo sostenuto dal territorio ma accelerato perché rappresenterebbe un valore aggiunto per l’intera area in termini di acquisizione di maggiore potere contrattuale su scala non solo regionale.
Allora, se è vero quanto è stato dichiarato da più amministratori anche in quella occasione, condividendo posizioni e proposte già avanzate da altre forze politiche, oggi vi sono condizioni più che favorevoli affinché il prossimo Presidente della Provincia di Cosenza possa essere finalmente espressione diretta dello ionio. E per raggiungere questo risultato, che non è mai stato così a portata di mano, è necessario auspicare e confezionare senza mezzi termini e con sollecitudine la massima intesa possibile tra le due amministrazioni comunali di Rossano e Corigliano. Altrimenti ogni altro discorso sulla fusione è destinato ad apparire retorico o falso davanti all’opinione pubblica delle due comunità.
Se così non dovesse essere e se dovessero prevalere ancora una volta altri interessi etero diretti da altri territori, ad ulteriore svantaggio di quest’area della provincia di Cosenza ormai privata di tutto, allora si abbia almeno il coraggio unanime, amministratori locali in primis, di ammettere la definitiva incapacità di essere uniti. Si deleghi definitivamente ogni iniziativa ed ogni rappresentanza ad altre classi dirigenti di altre zone, evitando però sin da ora e per il futuro qualsiasi altra forma di inutile riunione territoriale per prendere atto o protestare a vuoto per scippi, spoliazioni, smantellamenti o emergenze varie. Se questo territorio perderà anche questa occasione per dimostrarsi unito, non avrà più alcuna credibilità per rivendicare alcunché.