Psa Sibaritide, la replica dei parlamentari M5S al Pd
Francamente ci lascia sorpresi la veemenza con cui i vertici locali del PD
hanno reagito al nostro intervento pubblico di ieri sulla questione del PSA
della Sibaritide. Parliamo di un partito che ha malgovernato i territori a
tutti i livelli istituzionali, facendo macelleria sociale, usando la sanità
come un bancomat e condannando un Paese intero, e in particolare la nostra
Regione, al degrado più assoluto. E parliamo di un partito che, in ambito
locale, negli ultimi anni passati come forza di opposizione, ha fatto scena
muta facendosi passare sotto al naso le peggiori cose, ma che ora non esita
un attimo nello scagliarsi contro di noi.
Veniamo accusati di non conoscere il PSA solo perché abbiamo chiesto che si
prosegua l’iter che dovrebbe portare alla sua adozione e non si temporeggi
di fronte alla spinta, proveniente da taluni ambienti politici e
amministrativi, ad abbandonare la strada della condivisione allargata nella
gestione del territorio che ha caratterizzato l’idea alla base del PSA.
In realtà è il PD che non ha capito (o forse non ha voluto capire) il vero
senso del nostro intervento. Adottare il PSA non significa “cristallizzare
per sempre” le situazioni attuali, come lorsignori scrivono denotando
assoluta ignoranza in materia. Certo, siamo d’accordo circa il fatto che la
nascita della città unica, la bonifica della centrale Enel o qualsiasi
altro ipotetico avvenimento futuro potranno far sopraggiungere esigenze
nuove, ma per tali evenienze la politica potrà serenamente intervenire di
volta in volta anche nell’ambito di un PSA, con specifiche varianti. Il
punto vero è che adottando il PSA ogni successiva modifica dovrebbe essere
condivisa con i sindaci dei comuni vicini. E il paradosso è che questa
condivisione spaventa proprio chi fino a pochi mesi fa parlava di sinergia
fra i territori, coesione, unione di intenti.
Diversamente, ed è questo il motivo che ci ha spinto a prendere una
determinata posizione, se andasse in porto il tentativo in atto di sabotare
l’adozione di uno strumento urbanistico associato, si rischierebbe di
tornare a fare la politica del proprio orticello, magari tornando ad
assecondare interessi personali di bassa lega. Ecco perché le questioni e
le esigenze che sopraggiungeranno nel corso dei prossimi anni potranno
ugualmente essere affrontate, ma in un’ottica di maggiore condivisione
territoriale e nell’ambito di alcune linee generali di base.
In ogni caso, infine, ricordiamo al PD che siamo tutti tenuti a rispettare
l’operato del Commissario Bagnato, che saprà senz’altro determinarsi nella
maniera migliore possibile a prescindere dalle nostre opinioni.Rosa Silvana Abate
Francesco Forciniti
Parlamentari MoVimento 5 Stelle