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TAURIANOVA (RC), SABATO 11 GENNAIO 2025

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Psicosi squalo per avvistamenti “verdesche” vicino alle spiagge a Campomarino e Porto Cesareo Timore da parte degli imprenditori turistici per un danno all'immagine

Psicosi squalo per avvistamenti “verdesche” vicino alle spiagge a Campomarino e Porto Cesareo Timore da parte degli imprenditori turistici per un danno all'immagine
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La psicosi per gli attacchi di squali nei nostri mari è infondata. Questi pesci
cartilaginei, il cosiddetto “squalo azzurro” o verdesca, come viene chiamata
comunemente la specie Prionace glauca, sono tornati alla ribalta dopo l’ennesimo
avvistamento in questi giorni di uno squalo vicino alle spiagge a Porto Cesareo che
seguono quegli degli squali elefante quest’inverno. Ma la presenza di piccoli esemplari
sotto costa si registra in tutta Italia, dove le segnalazioni sono una ventina l’anno.
Secondo gli esperti numeri da “ordinaria amministrazione”, anche perchè la maggior
parte rimane impigliata nelle reti dei pescatori, mentre pochi squali arrivano fino
a riva, a portata di ombrellone. Una prima buona ragione per stare tranquilli rispetto
a quello di attacchi di uno squalo nei confronti dell’uomo, è che in Italia è
un’ipotesi remota. Insomma la psicosi nasce per informazioni imprecise, che determinano
la sensazione di paura, in quanto i pesci per loro natura non sono pericolosi: potrebbero
reagire se attaccati, sotto stress, se troppo stimolati. Per gli esperti, le verdesche
si sono spinte verso la costa alla ricerca di cibo che fa pensare che negli ultimi
anni ci sono stati probabilmente dei cambiamenti ambientali nella disponibilità
alimentare, che hanno favorito l’avvicinamento degli squali. Il ripetersi degli
avvistamenti, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sta provocando effetti di psicosi tra i bagnanti. Molti tra i frequentatori
della costa jonica, infatti, hanno espresso timori e preoccupazione. Il timore da
parte degli imprenditori turistici è che gli allarmi possano comportare un danno
all’immagine del litorale interessato. In ogni caso questi predatori all’apice
della piramide alimentare rappresentano l’ago della bilancia di tutto l’ecosistema
marino, eliminarli vorrebbe dire destabilizzare l’intero sistema.