Punto Primo Intervento in ex ospedale di Cittanova Questa la proposta del consigliere regionale Alessandro Nicolò
“Un Punto di Primo Intervento (Ppi) nella struttura dell’ex presidio ospedaliero di Cittanova per allargare il ventaglio dell’offerta sanitaria nella vasta e popolosa area della Piana di Gioia Tauro, decongestionare il Pronto Soccorso del limitrofo nosocomio di Polistena e garantire complessivamente maggiori standard in termini di qualità, efficienza ed appropriatezza delle cure”. E’ quanto propone il consigliere regionale Alessandro Nicolò in una interrogazione depositata oggi.
“La politica – sottolinea – ha il compito di ricercare ed individuare soluzioni rispetto alle questioni che rilevano, in primis, sul piano dei servizi essenziali al cittadino. In un contesto di difficoltà di budget e di ridimensionamento dei servizi, in via transitoria occorre dunque adempiere alle esigenze sanitarie dei cittadini anche attraverso scelte di ottimizzazione e razionalizzazione che discendano da una ponderata e complessiva organizzazione”.
“Allo stato – evidenzia Alessandro Nicolò – si riscontra una carenza strutturale nell’offerta sanitaria di emergenza-urgenza nel vasto territorio della Piana di Gioia Tauro cui afferisce un considerevole bacino di utenza. L’unica struttura operativa, infatti, è il Pronto Soccorso dell’ospedale di Polistena, quasi sempre oberato a causa di un consistente afflusso di pazienti. Incapiente anche il più lontano Pronto Soccorso del Grande Ospedale Metropolitano ‘Bianchi-Melacrino-Morelli’ di Reggio Calabria, costretto quotidianamente a fronteggiare pesanti carichi di lavoro”.
“Considerato che le strutture dell’ex presidio ospedaliero di Cittanova non sono utilizzate, potrebbe essere ivi realizzato un Punto di Primo Intervento.”
“Pertanto, si chiede al Presidente della Giunta – conclude l’esponente politico del partito guidato da Giorgia Meloni – di sapere quali interventi s’intendano esperire al fine di procedere all’istituzione di tale servizio a Cittanova in una logica volta a garantire il decongestionamento, l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari di primo intervento, in un’area ampia e complessa, vista la sua orografia e i disagi connessi alla mobilità dei cittadini, puntando anche sul rafforzamento di quella rete che deve coinvolgere attivamente la medicina del territorio, i medici di famiglia e le farmacie”.