“All’uscita dei quadri, Lucignolo e compagni respinti”
redazione | Il 11, Giu 2012
Oreste Romeo (Scopelliti presidente) interviene sulla “soppressione” dei convegni del Pd
“All’uscita dei quadri, Lucignolo e compagni respinti”
Oreste Romeo (Scopelliti presidente) interviene sulla “soppressione” dei convegni del Pd
La manifestazione del Centrodestra regionale celebrata a Cosenza il 1° ottobre scorso, fu l’occasione che un insieme indistinto di figuri tra loro assemblati dal pressante bisogno di ricollocarsi e dall’odio provato verso una Città che dopo averli conosciuti li annovera tra i propri nemici, non si lasciarono sfuggire per spargere veleno ed allarme sociale in egual misura all’indirizzo di Reggio e della sua rinnovata classe dirigente.
Le estemporanee “contromisure” a quella manifestazione furono improvvisate da quei signori anche con la precisa finalità di determinare l’imbarbarimento del confronto politico che li avrebbe visti soccombere una volta ancora a fronte del loro vuoto progettuale, dal quale la Città, solo pochi mesi prima, aveva preso la stessa distanza che porta una persona avveduta ad aver cura, quasi maniacale, di mantenere tra un fanciullo di tre anni, non necessariamente irrequieto, ed il pulsante della bomba atomica.
Era, cioè, ben chiaro come la Cittadinanza Reggina si fosse riconosciuta nel progetto politico-amministrativo del Centrodestra in un momento in cui era di tutta evidenza l’inevitabile accentuarsi del già drastico ridimensionamento dei trasferimenti statali agli enti locali che la crisi finanziaria internazionale avrebbe determinato.
Nella stessa misura, era apparso chiaro alla Città che lo scorso anno si recava al voto, anche il perverso disegno con il quale si mirava a far passare un collegamento tra la carenza di liquidità delle casse comunali e la tristissima vicenda umana di una dirigente comunale, tentando di amplificarne e dilatarne a dismisura la portata, sol perchè, in definitiva, i pennivendoli nazionali, terminali offensivi di questo “dream team all’incontrario”, potessero impunemente tromboneggiare sul fantomatico “sacco di Reggio” in attesa di …”altro”, ora urlandolo a squarciagola, ora lasciandolo intendere atteggiandosi a chi la sa lunga.
Intervenendo, quindi, sulla imponente manifestazione cosentina e sulle “reazioni” che ne seguirono, forse qualcuno rammenterà che fu naturale, in quel momento che coincideva con l’avvio dell’anno scolastico, individuare negli esponenti della parte politica uscita battuta dalla allora recente apertura delle urne gli emuli di Lucignolo & “Compagni”: pronti a sfruttare qualsivoglia pretesto per far saltare quel banco sul quale di norma si lavora per dare senso ad un impegno che fosse realmente autentico.
E fu altrettanto naturale tracciare la linea di confine con la rinnovata e ringiovanita classe dirigente di Reggio Calabria, sorda ai ripetuti attacchi ad essa sferrati da ambiti territoriali i più vari, determinata nel puntare, con serietà ed abnegazione, al rilancio dell’azione di governo della Città attraverso la rimodulazione dell’azione amministrativa nei termini imposti dall’eccezionalità del momento finanziario che mai come ora accomuna le municipalità, d’Italia e d’Europa, nell’esser vittime di quell’Unione Europea che porta, e si vede, l’infelice marchio Prodi sul tappeto che arreda le scrivanie dei banchieri teutonici.
Adesso è giugno, il 1° ottobre è lontano, le scuole hanno chiuso i battenti, ma bisogna pur ritornarci, visto che “escono i quadri”, e viene dato “a ciascuno il suo”!
Per tutta la durata dell’anno scolastico s’è preso atto dei buoni propositi, mai diventati realtà, di Lucignolo & Compagni, e ciò è avvenuto tra lo sconcerto e la malinconia dettata dal danno inferto all’immagine di Reggio, la quale, grazie ai capricci figli della giovanile presunzione, da un mese circa ha trovato in Catanzaro la sua triste compagna al duol.
Le due città fanno i conti con il furore generato dal commissariamento di idee che l’estro di un Professore venuto da vattelappesca ha pilotato sino all’implosione del rinvio sine die del congresso regionale come dei congressi provinciali del PD.
Un partito, a sentire uno dei più accreditati candidati alla segreteria regionale calabrese, sofisticamente definito “non unito”, lì dove esso, in realtà, è tutt’altro.
Arena (absit iniuria verbis) nella quale si consumano lotte e vendette intestine per conseguire la miglior posizione possibile in vista delle prossime elezioni politiche: ciò che il cittadino comune individua come causa della disaffezione alla politica; fucina di custodi di un’etica pubblica a senso unico o affetta da interessato strabismo che dir si voglia; sala parto in cui vedono la luce un gemello garantista, per i propri sodali, ed uno forcaiolo, da riservare agli avversari; officina in cui forgiare armi moralizzatrici per associazioni educate alla pedissequa dogmaticità di “pensiero” in considerazione degli obiettivi della “casa madre”.
Adesso, però, quello è solo il Partito del Silenzio.
Democratico, ovviamente!
Tacciono tutti, e la furia moralizzatrice che solo i talebani conoscono, s’è di colpo placata.
E poco importa se è stata ignobilmente violentata la purezza di un gentiluomo, l’avv. Luigi Tuccio, che, forte della sua indiscutibile integrità, dinnanzi ad essi non sarebbe arretrato, neppure di un millimetro, se il Cuore non gli avesse imposto di tenere la Città al riparo di speculazioni oggetto di preventiva e cinica pianificazione.
L’improvviso e corale mutismo del Partito del Democratico Silenzio è incomprensibile ed ingiusto, sol che si pensi alle bordate insistentemente sparate su una Città che oggi deve recuperare civiltà di pensiero ed azione, non abbandonandosi cioè a quel giustizialismo di cui è vittima, ma reclama informazione su pesantissime ipotesi d’accusa formulate nei confronti di chi ha ricoperto ruoli importanti nell’amministrazione della res publica cittadina così come in quella regionale.
Ma, se, in diritto, il silenzio ha valenza neutra, a scuola i silenzi di Lucignolo & compagni equivalgono ad impreparazione.
Motivo per il quale, visto che è in corso il mese di giugno, ed i quadri sono “usciti”, il responso che essi consegnano accomuna una volta di più Lucignolo & Compagni.
RESPINTI!
Con l’auspicio che possano tutti essere diversamente ripetenti!
Democraticamente, s’intende!
LISTA SCOPELLITI PRESIDENTE
Il Coordinatore Provinciale di Reggio Calabria Avv. Oreste Romeo
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