“Carlo Maria Martini: un sacerdote tra la gente”
redazione | Il 05, Set 2012
Editoriale del segretario politico dei Popolari glocalizzati Corrado Tocci
“Carlo Maria Martini: un sacerdote tra la gente”
Editoriale del segretario politico dei Popolari glocalizzati Corrado Tocci
Oggi pomeriggio si è tenuto il funerale del figlio della Compagnia di Gesù, Carlo Maria Martini. Esposta la salma all’interno della Cattedrale di Milano è iniziata una fila ininterrotta di gente comune che piangeva la scomparsa di un gigante, che con la Sua alta statura, non solo fisica, svettava all’interno di una Chiesa piena di problemi, divenendo faro certo di un cammino salvifico, scevro da ogni mondanità. Questi lunghi serpentoni di persone hanno attirato l’attenzione dei media che lo hanno trattato l’avvenimento come se fosse un fatto mondano. E’ iniziata la corsa a scovare informazioni sull’uomo e le sue abitudini, ma la sua appartenenza ai gesuiti lo portava a condurre una vita semplice, lontana da un sistema mondano come una grande metropoli spesso richiede. Un uomo votato più al valore del potere della trascendenza che a quello temporale. Questo suo atteggiamento non lo rendeva “simpatico” tra i detentori del potere, comprese alcune componenti cattoliche. I media conoscendo poco di questo uomo si sono dovuti arrabattare, spesso sulla rete, con il rischio di osannare un uomo che aveva sempre rifuggito il palcoscenico. Ad arricchire ulteriormente quanto verrà scritto su Carlo Maria Martini è opportuno ricordare due episodi. Negli anni settanta era stata da poco istituita la Conferenza Episcopale Italiana e nella sua articolazione era stato istituito l’Ufficio per la Pastorale del Mondo del Lavoro. Nella seconda metà degli anni settanta il mondo del lavoro era cambiato, si era all’inizio del post-fordismo, la Chiesa italiana si interrogava su come riorientare l’azione pastorale dalla linea dei Cappellani del Lavoro in una presenza ecclesiale in grado di rispondere al cambiamento in atto. Il Direttore dell’Ufficio della CEI. Mons. Fernando Charrier in estate, per alcuni anni, organizzò una tre giorni a Pragelato, in Piemonte, invitando dirigenti delle organizzazioni del lavoro e alcuni professori universitari. Scopo dell’incontro era il racconto che ciascuno faceva della propria esperienza lavorativa, ai vari interventi seguiva una lettura economica e sociologica fatta da professori della Università di Bologna, le conclusioni delle varie giornate erano tirate dal Rettore della Pontificia Università Gregoriana, Carlo Maria Martini, il quale aveva il compito di coniugare il vissuto con la parola di Dio. Questi incontri contribuirono a modificare l’azione dell’Ufficio della CEI, da “Pastorale del Lavoro” a “Problemi Sociali e Lavoro”.
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L’altro episodio è dei primi anni ottanta quando era già stato nominato Arcivescovo di Milano. In quegli anni era evidente la crisi della politica e l’incapacità dei partiti di rinnovarsi. La chiesa italiana favori la nascita di scuole di formazione politica. Queste scuole che non avevano nessun rapporto con i partiti avevano il compito di favorire la formazione di cittadini che non militavano nei partiti ma che volevano contribuire al bene comune. Come Diocesi di Milano Carlo Maria Martini lanciò questa scuola di formazione politica che ottenne un successo strepitoso, i corsi furono frequentati da migliaia di persone. In quel periodo grande attenzione al fenomeno la prestò il prof. Miglio. Oggi durante il funerale è stato letto un messaggio del Santo Padre che ricordava una omelia del Cardinale degli anni ottanta, ma la gente sul piazzale ricordava il motto scelto da Carlo Maria Martini, ” Per amore della verità abbracciare le avversità”, e a molti fedeli era rimasto impresso il richiamo alla conversione fatto pochi anni fa. CORRADO TOCCI SEGRETARIO POLITICO POPOLARI GLOCALIZZATI