“C’era una volta…poemetto in vernacolo calabrese”
redazione | Il 05, Giu 2013
Presentato a Varapodio il primo libro di Riccardo Carbone
di TERESA COSMANO
“C’era una volta…poemetto in vernacolo calabrese”
Presentato a Varapodio il primo libro di Riccardo Carbone
di Teresa Cosmano
“C’era una volta…poemetto in vernacolo calabrese con squarci di vita varapodiese degli anni quaranta, cinquanta, sessanta con note di cronaca e cenni storici”. E’ il titolo della prima fatica letteraria di Riccardo Carbone, docente in pensione, da molti anni responsabile dell’Università della terza età di Varapodio. Si tratta di un’opera che si compone, nella prima parte, da un poemetto in vernacolo calabrese, in cui, con l’uso di versi endecasillabi combinati con la sestina, alternati in rima baciata e alternata, vengono descritti squarci di vita varapodiese, che vanno dagli anni quaranta agli anni sessanta. La seconda parte del libro invece è in lingua italiana, e propone cenni storici e di cronaca. L’opera prima di Riccardo Carbone è stata presentata al Centro comunale culturale polivalente di via Dante Alighieri, nel corso di un incontro promosso e patrocinato dell’Amministrazione comunale di Varapodio. All’incontro, moderato da Maria Rosa Ferrari, hanno preso parte, oltre all’autore, anche Giosofatto Pangallo, membro della Deputazione di storia patria per la Calabria, Guglielmo Rositani, ex sindaco di Varapodio ed attuale membro del Cda della Rai e Natino Aloi. Quest’ultimo, nel corso del suo intervento, ha tenuto a precisare il suo legame con Varapodio e l’amicizia cinquantennale con l’autore. L’ex primo cittadino Rositani ha invece sottolineato come «gli avvenimenti trattati dall’ingegnere Carbone nel suo libro sono tutti autentici, in quanto li ho vissuti in prima persona assieme a lui». Pangallo ha invece esordito con un plauso all’iniziativa di Carbone, che ha saputo tramandare su carta, quelli che erano solo racconti orali della tradizione varapodiese. «Carbone racconta con la veridicità dei suoi ricordi la Varapodio del secolo scorso, fatta di attività agricole, commerciali, artigianali ed industriali, di povertà e ricchezza, cultura ed ingegno, non tralasciando di riportare anche i fatti negativi». L’ultima parola è toccata all’autore del libro, che dopo i dovuti ringraziamenti, primo fra tutti quello al sindaco Orlando Fazzolari, ha concluso la serata con la lettura del racconto finale del volume.