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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 GENNAIO 2025

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“Difendere la sicurezza sul luogo di lavoro significa tutelare l’operaio e i suoi diritti”

“Difendere la sicurezza sul luogo di lavoro significa tutelare l’operaio e i suoi diritti”

| Il 27, Feb 2013

Le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Reggio denunciano “la situazione di incertezza e precarietà che i lavoratori vivono ogni giorno nel sesto macrolotto dell’A3 Salerno-Reggio, nella tratta Rc-Scilla, su località Campo Calabro-Scilla”

“Difendere la sicurezza sul luogo di lavoro significa tutelare l’operaio e i suoi diritti”

Le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Reggio denunciano “la situazione di incertezza e precarietà che i lavoratori vivono ogni giorno nel sesto macrolotto dell’A3 Salerno-Reggio, nella tratta Rc-Scilla, su località Campo Calabro-Scilla”

 

 

Reggio Calabria – <<Difendere la sicurezza sul luogo di lavoro significa tutelare l’operaio e i suoi diritti, per questo noi denunciamo la situazione di incertezza e precarietà che i lavoratori vivono ogni giorno nel sesto macrolotto dell’A3 Salerno-Reggio, nella tratta Rc-Scilla, su località Campo Calabro-Scilla>>. Questo è il messaggio che le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil REGGIO CALABRIA lanciano agli organi ispettivi e alle aziende committenti. L’obiettivo – spiegano le OO.SS. – è sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti rispetto a un contesto in cui vengono meno principi quali: leggi sulla sicurezza sul posto di lavoro; leggi contrattuali nazionali, regionali e provinciali; dignità dell’individuo e libertà del singolo cittadino.

Oggi i lavoratori hanno deciso di scioperare poiché alcune aziende – commentano i sindacati – nella tratta Rc-Scilla, su località Campo Calabro-Scilla, non rispettano sia le norme contrattuali sia quanto disposto nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (decreto legislativo n.81 del 2008 e succ. disposizioni integrative e correttive del 2009).  <<Non è possibile – sottolineano  le OO.SS. – che non venga garantito l’uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale (vestiario, scarpe, occhiali, guanti). Ciò significa rischio enorme per l’incolumità psico-fisica delle maestranze, perché – contravvenendo al decreto legislativo – mancano le protezioni in caso di pericolo e, nello stesso tempo, manca ciò che impedisce che si verifichino infortuni gravi, se non gravissimi>>. La mancata tutela della sicurezza avviene persino da un punto di vista logistico, con <<alloggi inadatti, inabitabili e in condizioni inadeguate per ogni singolo operaio>>.
Laddove viene meno la sicurezza per il lavoratore, si mette a repentaglio la vita del singolo, del gruppo, e la salute del cittadino. Ma non solo. I sindacati denunciano il mancato rispetto delle scadenze per la retribuzione mensile (ogni 15 del mese successivo) e, di conseguenza, l’impossibilità per famiglie intere di poter vivere normalmente: pagare il mutuo o l’affitto di casa, le bollette, i beni di prima e seconda necessità. In un quadro globale, in cui l’Italia e il mondo sono attanagliati dalla crisi economica, lo spettro del licenziamento è dietro l’angolo: ciò si trasforma in una forma di “ricatto morale” nei confronti del lavoratore che teme di esser sostituito e, per questo, accetta una condizione di lavoro inadeguata. Accetta di non protestate: <<Il singolo operaio – spiegano i sindacati – non combatte. Si arrende: è come una forma di sottomissione, in cui viene lesa continuamente la dignità della persona e la sua libertà>>. Come già denunciato altre volte dalle OO.SS., in queste aziende, si contravviene alle norme contrattuali, in quanto – per non ritardare la consegna dei lavori ultimati e non pagare le eventuali penali – gli operai debbono svolgere ore di lavoro straordinario non retribuito in quanto tale. 

E, paradossalmente, in una situazione economico-finanziaria così difficile, alcune imprese affidatarie non assumono maestranza in loco, ma proveniente da altri territori. <<Il che significa – evidenziano i sindacati – “contratti inter-loro”, con la mancata applicazione delle norme contrattuali nazionali sulle retribuzioni>>. Le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil REGGIO CALABRIA continueranno a <<vigilare sulla vicenda, al fine di tutelare il lavoratore. Affinché non si speculi sugli operai, sulla loro condizione di sicurezza. La sicurezza che deve essere garantita. Non ha prezzo>>. <<Proprio per denunciare il mancato rispetto della legge, noi – concludono i sindacati – adotteremo altre forme di lotta e di protesta, proseguendo nel cammino intrapreso a tutela e difesa del lavoratore e della sua sicurezza>>.