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“El Raqs” a Paola. Un affascinante spettacolo di danza orientale

| Il 10, Ago 2012

Costanza PaternDomenica 12 agosto riprenderà  la programmazione di Opah Festival, il suono che viene dal mare

“El Raqs” a Paola. Un affascinante spettacolo di danza orientale

Domenica 12 agosto riprenderà  la programmazione di Opah Festival, il suono che viene dal mare

 

 

Domenica 12 agosto riprenderà a Paola la programmazione di Opah Festival,

il suono che viene dal mare. La seconda tappa del cartellone prevede El

Raqs, un affascinante spettacolo di danza orientale, dedicato al fascino

dei ritmi e dei costumi arabi, elementi centrali di una danza che è cultura

e spettacolo al tempo stesso.

Raqs in arabo significa danza. El raqs narra la storia della danza

orientale dalle sue origini come danza sacra fino alla fusione con la

musica elettronica. Veli, spade, bastoni, candele raccontano alcuni dei

tanti stili di questa danza antica che rivive oggi nei corpi e nelle anime

di Deliah, Jada, Nur e Syria, le quattro danzatrici che si alterneranno sul

palco allestito nello storico scenario paolano di Piazzale Sette Fontane.

Danze egiziane, babilonesi e moderne fusioni ci accompagnano per mano nel

mondo mediorientale, facendoci gustare tutta la sua magia.

Il primo agosto, la prima serata della prima edizione di Opah Festival ha

inaugurato il cartellone estivo della città di Paola. Il nuovo progetto,

ideato dal Consorzio Musicisti Calabresi con il patrocinio

dell’amministrazione comunale di Paola, ha visto protagoniste le armonie e

le liriche del sudamerica di lingua spagnola – interpretate dai musicisti

del quartetto Banda Oriental – che si sono fuse perfettamente con la

tensione e la partecipazione emotiva del pubblico che ha popolato lo

scenario affascinante della Villa Comunale di Paola.

La serata si è svolta in un clima di grande partecipazione e il pubblico ha

seguito con interesse il viaggio musicale nei diversi ritmi della musica

sudamericana, guidato dalla voce particolarmente versatile e ricca di

sfumature di Costanza Paternò. La giovane interprete siciliana si è

dimostrata capace di affrontare con maturità e affascinante presenza

scenica un repertorio non semplice, soprattutto per l’inevitabile confronto

con le straordinarie voci che lo hanno fatto conoscere nel mondo, come

Mercedes Sosa, Violeta Parra e Omara Portuondo.

Sostenuta da un ensemble efficace, sobrio ma capace di improvvisi slanci

ritmici e raffinate soluzioni armoniche, la poesia delle donne del

sudamericana ha segnato l’inizio di un festival che nella scelta del tema –

il suono che viene dal mare – non poteva che partire dall’Argentina una

terra storicamente legata alla cultura calabrese e a viaggi che ancora oggi

segnano la storia delle famiglie paolane.

Molto soddisfatti sono apparsi alla fine della serata il direttore

artistico della manifestazione, Maurizio Cuzzocrea, e il vicesindaco di

Paola, Francesco Sbano, che hanno introdotto e presentato la

manifestazione.

Dopo il fascino delle danzatrici di El Raqs, Opah festival proseguirà

lunedì 13 agosto con il gruppo siciliano “I Beddi – Musicanti di Sicilia”.

Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi

della terra di Sicilia. Voci autorevoli di persone comuni. Suoni che si

muovono tra tradizione e innovazione; musiche antiche, un tempo tramandate

oralmente; versi riproposti, rimodellati, riarrangiati per un pubblico

moderno che ha voglia di conoscere la cultura remota di questo popolo.

Sonorità arcaiche che si fondono con melodie attuali composte dai musicanti

di questo gruppo di Siciliani Doc.

I temi rappresentati dai “Beddi” sono svariati ma accomunati da un sentire

comune, caratterizzanti la semplice vita di tutti i giorni, un cammino

esplorativo attraverso i secoli che non va in una sola direzione bensì si

muove parallelamente su binari contrapposti, avanti e indietro nel tempo,

con una intermittenza quasi ciclica.

Il gioco, la passione, l’ironia e il sogno; lo strazio patito per la donna

amata, fiera e spesso irraggiungibile agli occhi dello spasimante; le

filastrocche, il cunto tra parodia e scherzo; li canzuna a ballu realizzate

durante le feste patronali o durante gli sposalizi; i canti di protesta

contro il potente di turno; le serenate e i rispetti d’amore. I Beddi

suoneranno e canteranno l’amore per la Trinacria.

redazione@approdonews.it