“Finalmente l’introduzione in Calabria dei Confidi nel settore agricolo”
redazione | Il 24, Lug 2012
Soddisfatto il consigliere regionale Candeloro Imbalzano
“Finalmente l’introduzione in Calabria dei Confidi nel settore agricolo”
Soddisfatto il consigliere regionale Candeloro Imbalzano
“Finalmente la Calabria introduce il sistema dei Confidi nel settore agricolo ove è molto forte la necessità di aiuto sia alle imprese che al sistema delle organizzazioni dei produttori, delle cooperative e dei consorzi agrari”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale, nonché presidente della Commissione “Bilancio, programmazione economica e Attività produttive” Candeloro Imbalzano, in riferimento al disegno di legge di cui è stato proponente ed approvato ieri dall’Aula a larghissima maggioranza.
“La ratio del provvedimento è favorire il finanziamento da parte delle banche e degli altri soggetti che operano nel settore finanziario, agevolando le piccole e medie imprese nell’accesso al credito a breve e medio termine nell’ottica di uno sviluppo organico del comparto calabrese, a partire dalla fiorente agricoltura della Piana di Gioia Tauro, dell’area grecanica e della Locride”.
Entrando nel merito della legge, Imbalzano ne evidenzia alcuni punti qualificanti. “Anzitutto, c’è il fatto innovativo che i Confidi destineranno il 30% dei finanziamenti a beneficio delle aziende che operano con le organizzazioni dei produttori, così come va sottolineata la concessione delle garanzie fornite dagli stessi Confidi che avverrà in base al regime ‘de minimis’. Tutta la regione, ma soprattutto la provincia di Reggio, attendeva da tempo un provvedimento che colmasse questo vuoto normativo e le criticità che erano maturate. Da anni, ormai, infatti, sia le imprese familiari che le piccole e medie imprese hanno difficoltà nel fruire delle risorse erogate dal sistema creditizio sia per le dimensioni modeste delle aziende che per i noti vincoli comunitari. Con la fine della stagione del credito di esercizio che aveva permesso alla nostra agricoltura di assicurare un forte valore aggiunto al Pil della nostra economia, veniva, di fatto, meno uno strumento prezioso per la conduzione di tante aziende agricole, capaci di assicurare redditi importanti. Da qui, pertanto, – conclude Imbalzano – la necessità di invertire la rotta, venendo incontro ad esigenze legittime che potranno essere soddisfatte utilizzando anche risorse di provenienza comunitaria”.