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“Il percorso che ci condurrà all’appuntamento elettorale non può essere frutto dell’improvvisazione”

| Il 18, Mar 2013

E’ quanto afferma il direttivo del circolo Sel “De Angelis” in merito alle prossime elezioni comunali di Reggio Calabria

“Il percorso che ci condurrà all’appuntamento elettorale non può essere frutto dell’improvvisazione”

E’ quanto afferma il direttivo del circolo Sel “De Angelis” in merito alle prossime elezioni comunali di Reggio Calabria

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Il 15 novembre 2012 la sezione regionale della Corte dei Conti certificava il buco di bilancio del Comune di Reggio Calabria, sciolto nel frattempo per contiguità con la ‘ndrangheta, amministrato da Giuseppe Scopelliti prima e da Demetrio Arena poi, entrambi esponenti del Popolo delle Libertà.

Arena, qualche mese prima, aveva pronunciato queste testuali parole: “prevediamo di azzerare quel debito entro i prossimi tre anni”.

Tale avventata previsione è stata smentita dal piano di risanamento presentato dalla triade commissariale, che, contrariamente a quanto affermato da Arena, ha preannunciato ben dieci anni di sacrifici per la cittadinanza.

Intanto la città muore giorno dopo giorno, lacerata dalla disoccupazione, sommersa dai rifiuti, indebolita dalla cancellazione delle strutture ospedaliere sacrificate dalla procedura di rientro dal debito.

Lo scenario che si presenta, in maniera inesorabile e prepotente, è quello di una città sempre più lontana ed emarginata dal resto d’Italia a causa di collegamenti stradali, aeroportuali e ferroviari inefficienti o addirittura inesistenti.

Non c’è aspetto, settore, ambito che non si presenti letteralmente piegato in due: le imprese locali vantano crediti di milioni di euro dal Comune; la Leonia, la società mista che gestisce la raccolta rifiuti, è stata travolta dall’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia; i lavori per la costruzione del Palazzo di Giustizia sono fermi da mesi; le aliquote di acqua e Tarsu hanno subito un cospicuo aumento a fronte di servizi pressoché inesistenti.

Gli operatori e gli utenti del Terzo Settore sono quelli che, in questo momento, stanno vivendo più di tutti gli effetti disastrosi della gestione indegna ed inadeguata della cosa pubblica da parte delle giunte Scopelliti e Arena, tanto che si fa concreta la possibilità che, purtroppo, vengano cancellati tutti i servizi sociali.

Nonostante questa situazione pesantissima, sono proprio loro, i rappresentanti dei partiti del centrodestra reggino, i devastatori della città, che definiscono “una missione impossibile” quella che sono chiamati ad intraprendere i tre Commissari di Stato. Coloro che fino a qualche mese fa amministravano la città, hanno ancora oggi suggerimenti da dare a chi quotidianamente fa i conti con la voragine delle casse del comune, sostenendo che “si debba porre fine alla diatriba sullo stato delle finanze comunali”, definendo “inutili polemiche che servono solo a chi vuole sfruttare il disagio sociale per un mero fine politico”, le legittime parole di allarme e di preoccupazione provenienti da più parti, e dimenticando o meglio, soprassedendo, su un dato di fatto incontestabile, ovverossia che proprio loro sono gli autori materiali del disastro reggino.

Ciò che è fondamentale, però, è che siano i reggini a non dimenticare chi ha portato la città al degrado istituzionale, sociale, culturale: tra poco più di un anno, infatti, i commissari termineranno il loro compito e saremo chiamati a scegliere la nuova amministrazione; tale scelta deve essere frutto dell’acquisizione di importanti consapevolezze da parte della popolazione reggina, prima fra tutte quella di sapere che il proprio voto ha un valore essenziale nel determinare le sorti della città e quindi il futuro di tutti noi.

Per questo motivo il voto non può e non deve essere ridotto ad una merce di scambio secondo la vecchia logica, purtroppo sempre attuale, del “do ut des”.

D’altra parte, il percorso che ci condurrà all’appuntamento elettorale non può essere frutto dell’improvvisazione e del pressappochismo. Troppe volte si è giunti alla fase cruciale impreparati, senza aver messo in piedi per tempo i necessari strumenti per la redazione di un programma condiviso attorno al quale individuare le candidature da proporre all’elettorato.

Partendo da questo dato incontestabile, riteniamo che la buona volontà dei singoli, in ogni caso apprezzabile, non basti per assumere agli occhi della cittadinanza reggina la credibilità e l’affidabilità sufficienti per scongiurare il ritorno in pompa magna di quella parte politica che in questi giorni, in maniera veramente paradossale, si pone quale interlocutrice dell’organo straordinario di governo della città, come se questi anni di malamministrazione fossero trascorsi senza lasciare traccia.

A poco più di un anno dalla scadenza elettorale, le forze sane della città hanno il dovere, morale prima che politico, di svegliarsi dal torpore per cominciare a parlare alla città e con la città, per avviare una discussione sui gravissimi problemi da affrontare coinvolgendo tutti i cittadini e i gruppi organizzati.

Recentemente, grazie alle meritorie iniziative di Reggio non tace, si è potuta constatare la grande voglia dei reggini di non fungere da meri spettatori di un vero processo di cambiamento e di rinascita della nostra città.

Da qui, a nostro avviso, bisogna ripartire, col fine di portare all’impegno civile, amministrativo e politico tutti quei soggetti che si sono tenuti distanti da un modello fallimentare che, in assenza di valide alternative, potrebbe fare ancora una volta breccia nel bisogno per continuare a vendere sogni irrealizzabili e mega progetti buoni solo per riempire le tasche e costruire carriere di pochi a danno di tutti gli altri.

Questo è l’appello che vorremmo lanciare.

Ci si metta in marcia, senza ulteriori indugi. Faccia ognuno la propria parte, senza pregiudizi e senza primogeniture, senza gelosie.

Reggio ha disperato bisogno di rialzarsi in piedi, e solo con la spinta di tutte le persone serie e oneste ci potrà riuscire.

Il direttivo del circolo SEL De Angelis