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“Il trionfo dell’ipocrisia”

“Il trionfo dell’ipocrisia”

| Il 30, Apr 2012

Oreste Romeo (Scopelliti presidente) sul Pd calabrese

“Il trionfo dell’ipocrisia”

Oreste Romeo (Scopelliti presidente) sul Pd calabrese

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Facendo leva su un sedime di “connivenze” consolidatesi nel corso dei decenni, il PD calabrese ispira, da un lato, l’antipolitica, utilizzandola quale foglia di fico da assicurare ad un corto circuito di idee sempre più evidente ed allarmante, salvo, dall’altro lato, ricorrere alla tecnica della excusatio non petita per chiamarsene fuori ed accreditarsi quale affidabile forza di governo.

Il prof. D’Attorre, con scarsa cura per le apparenze, nel corso di una conferenza stampa, riferendosi a vicende giudiziarie, peraltro tutte da esplorare nella loro effettiva portata, ha affermato di “non volerle strumentalizzare, nonostante le stesse imporrebbero a chi governa la Calabria molta cautela e rispetto del lavoro della Magistratura e dello Stato”.

Il monumento eretto alla ipocrisia ufficiale che connota l’azione di quella fazione politica riceve il tassello definitivo nel momento in cui il Commissario D’Attorre ritiene di poter addirittura tracciare una linea di demarcazione tra il garantismo e l’indulgenza -contestata alla maggioranza regionale- ad un linguaggio inaccettabile nei confronti del PD e degli organi inquirenti.

Anche l’occhio del non vedente percepisce di trovarsi davanti ad una vera e propria impostura, peraltro clamorosamente messa a nudo dalla furia talebana di una precaria stampella del PD reggino, secondo cui le dimissioni dell’Amministrazione Arena sarebbero un fatto dovuto dopo la immaginifica “demolizione della città”.

Ma vi è di più!

Questo indistinto coacervo di interessi affidati ad una pluralità di voci che fanno pensare alla sola Torre di Babele, non può pretendere di nascondere la manina dopo aver scagliato il sasso.

Vero è che una giovane ed orientata giornalista, impegnata nel count down di un rinvio a giudizio annunciato urbi et orbi da “utili” ventriloqui forestieri, ha rivolto al riguardo una ben precisa domanda al Presidente Scopelliti, ma è pur vero che ribadire all’opinione pubblica di essere estraneo all’accusa formulata non può rientrare, se non con notevole sforzo di interessata fantasia, nella categoria di fantasiosi attacchi alla Magistratura ed allo Stato.

Se, poi, tale estraneità risulta ancorata ad una rigorosa ed ineludibile delimitazione alla quale la legge ha fatto ricorso per separare le competenze proprie degli organi politici rispetto a quelle tipiche dei dirigenti tecnici, è chiaro e rotondo che la ragione per la quale si insiste nel veicolare il delirante messaggio di un centro-destra in rotta di collisione con il complessivo quadro istituzionale si identifica in una pianificata strategia dei soliti “noti”.

A riprova, la notizia di una misura interdittiva che ha interessato un componente l’esecutivo regionale.

L’episodio è paradigmaticamente eloquente della sterile incapacità di quella parte politica di assumere accettabili profili di credibile alternativa politica.

Non risulta che un solo esponente della compagine di Palazzo Alemanni si sia lasciato andare a commenti irriguardosi nei confronti del lavoro del Magistrato inquirente, che, ad onor del vero, merita il massimo rispetto a fronte del noto ed indiscusso suo impegno a favore dell’affermazione della legge, obiettivo perseguito anche grazie a non comuni sacrifici personali.

A tale, oggettiva ed indiscutibile compostezza, però, fa da pendant la furia verbale di chi dimostra nelle conferenze stampa lametine di inseguire il solo obiettivo di demonizzare l’avversario politico, per di più senza curarsi di considerare che la condotta contestata al membro dell’esecutivo calabrese potrebbe, nell’ambito della dialettica processuale, non rimanere estranea al principio secondo il quale tempus regit actum, sino a ricadere nel campo di applicazione di quell’indulto, biglietto da visita del secondo governo Prodi, che impedisce, come dovrebbe esser noto, l’accertamento, nel merito, delle ipotizzate responsabilità.

Rebus sic stantibus, non si vede come l’opposizione possa maturare consapevolezza della portata della crisi internazionale, delle sue innegabili ricadute sui governi centrali e locali, della necessità di individuare e seguire prospettive di superamento del momento drammatico vissuto da ogni famiglia italiana.

Tuttavia, sarebbe già gran cosa se la verità non venisse sottoposta a cinici e sistematici oltraggi.

IL COORDINATORE PROVINCIALE del partito Scopelliti presidente DI REGGIO CALABRIA Avv. Oreste Romeo

redazione@approdonews.it