“La democrazia non abita nel Comune di Morano”
redazione | Il 12, Feb 2013
E’ quanto lamentano i gruppi consiliari Morano al centro, Riparti Morano, Gruppo Autonomo per Morano, Partito Democratico
“La democrazia non abita nel Comune di Morano”
E’ quanto lamentano i gruppi consiliari Morano al centro, Riparti Morano, Gruppo Autonomo per Morano, Partito Democratico
Riceviamo e pubblichiamo:
Era prevista in prima convocazione sabato 9 febbraio la riunione del consiglio comunale di Morano Calabro: ma la seduta va deserta, complice anche la forte nevicata. La seconda convocazione è fissata per lunedì 11, in mattinata: il sindaco Di Leone, accompagnato dal vicecapogruppo di maggioranza Tramaglino, giunge in ritardo e con tono irrisorio afferma “il consiglio non si fa, andatevi a fare una passeggiata”. Nessuna traccia del segretario comunale Santoro non presente per “maltempo”. I consiglieri comunali dei gruppi di minoranza, presenti regolarmente all’assemblea, sono però in grado di garantire il numero legale e contattano quindi la Prefettura e successivamente i comuni di Castrovillari, San Basile e Mormanno per chiedere che venga autorizzato un segretario comunale a sostituire Santoro in modo da consentire il regolare svolgimento dei lavori consiliari.
Nell’attesa di un segretario – che non arriverà mai – e proprio per dare allo stesso abbondante tempo per giungere, i consiglieri dei gruppi Morano al centro, Riparti Morano, Gruppo Autonomo per Morano e Partito Democratico tengono una assemblea consiliare che durerà dalle 13 alle 18, trasmessa in diretta su Radio Pollino, in cui conducono una analisi delle problematiche amministrative ed interagiscono con i cittadini tramite sms e facebook. Alla assemblea non si presenta però nessun consigliere di maggioranza.
Numerose le questioni emerse ed analizzata, su tutte l’emergenza neve ed i numerosi disagi dei cittadini: emergenza neve non affrontata in modo esaustivo dalla macchina comunale: nella mattinata di domenica assente il servizio spazzaneve, nella giornata di sabato e domenica non è stato gettato sale onde prevenire i fenomeni di ghiaccio puntualmente verificatisi nella notte e che hanno bloccato il paese, nella giornata di domenica la salma di un defunto è stata portata in chiesa con un pick up di alcuni volontari perché il Comune non ha garantito l’ordinaria circolazione, la postazione della guardia medica era sommersa di neve. Questi sono i fatti che la gente ha portato alla ribalta, mentre il sindaco ormai allo sbando, contraddicendo sé stesso, come il capitano Schettino che mentre la nave affonda assicura che tutto è sotto controllo, prima emette un comunicato stampa in cui afferma che l’emergenza è stata affrontata nel migliore dei modi e poi però chiude le scuole anche per martedì 12 per garantire l’incolumità degli scolari.
Il Comune ha inoltre boicottato il Gruppo Speleo del Pollino, non fornendogli l’assicurazione per un mezzo, che sicuramente avrebbe fornito un ottimo servizio di sgombero neve forte dei suoi 30 anni di volontariato alle spalle.
E’ irriguardoso non garantire da parte della maggioranza la presenza al consiglio comunale e soprattutto non richiedere l’arrivo di un segretario comunale a scavalco. Il sindaco ha forse paura che le numerose verità vengano a galla prima del 24 febbraio e quindi gli facciano perdere voti alle prossime elezioni dove egli è candidato?
Il consiglio avrebbe dovuto affrontare numerose questioni di primaria importanza per la comunità moranese. Oltre ad approvare verbali di sedute precedenti (relative al 2011 e al 2012: ciò fa capire come venga amministrato il nostro comune!), si sarebbe dovuto approvare il Piano di protezione civile: ebbene il terremoto ha visto numerose scosse nel nostro Comune e l’amministrazione Di Leone ancora latita nell’approntare un piano di protezione civile! All’ordine del giorno anche la questione Sogefil: società di riscossione che ha riscosso 105 mila euro ai cittadini per conto del comune e che non ha versato nelle casse comunali, tra la trascuratezza dell’intera macchina comunale.
E sempre in tema di finanze locali, sarebbe stato anche chiesto al sindaco come mai ha posto in essere un accordo con la ditta incaricata dei lavori autostradali per mezzo del quale le casse di Morano perderanno 200 mila euro di tributi in cambio delle opere di urbanizzazione che la ditta ha realizzato per sé stessa.
E tra i punti all’ordine del giorno anche la questione politico amministrativa: il sindaco dovrebbe spiegare alla cittadinanza come mai un suo assessore quindici giorni prima rinnova la tessera del suo partito e poi non attua le direttive dello stesso, partito che toglie la fiducia a Di Leone, così come quasi ogni dodici mesi un assessore puntualmente restituisce le deleghe al sindaco evidentemente insoddisfatto del modo di operare. E’ questa o non è crisi politica? O al sindaco basta trincerarsi dietro i suoi alzatori di manina?
Morano ed i moranesi hanno bisogno di democrazia e dialogo: Di Leone scappa da ciò – arrivando a minacciare di querela i cittadini bloccati dalla neve che lo chiamano sul suo numero privato proprio perché si sono permessi di chiamarlo sul telefono personale – mentre i gruppi di minoranza hanno offerto una grande prova di dibattito e partecipazione con l’assemblea consiliare.
Morano Calabro, 11 febbraio 2013
Nicolò De Bartolo (Morano al centro)
Pasquale Maradei (Morano al centro)
Antonio Cosenza (Riparti Morano)
Luigi Bloise (Riparti Morano)
Giuseppe Di Gesu (Partito Democratico)
Roberto Berardi (Gruppo Autonomo per Morano)
Angelo Severino (Gruppo autonomo per Morano)