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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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“La metropolitana che non c’è”

“La metropolitana che non c’è”

| Il 28, Feb 2013

Ecco la lettera aperta che il vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria Giovanni Verduci ha scritto alla Rete ferroviaria italiana

“La metropolitana che non c’è”

Ecco la lettera aperta che il vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria Giovanni Verduci ha scritto alla Rete ferroviaria italiana

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

La Calabria è una terra particolare, ricca di potenzialità e capacità di sviluppo, occasioni d’incontro, confronto, crescita comune. E’ tuttavia povera di concretezza. Troppo spesso, purtroppo, alle tante parole non seguono i fatti, non si riesce quasi mai a percorrere per intero il percorso che parte dall’idea, passa per la progettazione e si conclude con la realizzazione della stessa.

Un percorso che ha una partenza e un traguardo. Un inizio, una fine. Semplice.

Semplice, se non fosse complicato da quello strano atteggiamento che, a volte, caratterizza enti, associazioni, società pubbliche e private.

Un modo di operare che ci vuole rinchiusi nelle nostre stanze, ognuno a lavorare a compartimenti stagno, sacrificando quella sinergia che rappresenta la base per il successo di un’idea.

Allora capita, per esempio, di doversi scontrare con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per la tanto decantata, tanto osteggiata, tanto propagandata metropolitana di superficie.

In realtà, il termine scontro non è corretto considerato che, da alcuni anni, la società è sorda ad ogni segnalazione, ogni richiesta, lettera, mail o fax inviato. Non è stato possibile alcun incontro, non c’è stato quindi nessuno scontro.

So benissimo che può capitare di non leggere la corrispondenza. Gli indirizzi possono essere sbagliati, i fax sempre occupati, le caselle di posta elettronica piene.

Per sorvolare su tutto questo, scrivo questa lettera aperta con l’auspicio che qualcuno di buona volontà possa rispondere ad una semplice domanda. La stessa che ho formulato da sindaco di Motta San Giovanni prima, consigliere provinciale poi, vicepresidente della Provincia ora.

La stessa che ripropongo in ogni occasione dove capita di incontrare i rappresentanti di RFI che, puntualmente e giustamente aggiungo, mi rispondono: “assessore, non è questa la sede”.

Il 15 giugno 2009, presso la sala conferenze del palazzo della Provincia di Reggio Calabria, ha avuto luogo la Conferenza di Servizi con la presentazione del progetto definitivo per la realizzazione di sei nuove fermate sulla linea Metaponto – Reggio Calabria.

In particolare, nel tratto Melito Porto Salvo- Reggio, erano previste le fermate di Annà di Melito Porto Salvo; Sant’Elia di Lazzaro; Bocale II di Reggio Calabria; San Leo di Reggio Calabria; Aeroporto.

Sulla tratta Reggio Calabria – Villa S. Giovanni, prevista la fermata Pentimele.

Successivamente, fu richiesta e suggerita anche la fermata-sosta di Riace di Motta San Giovanni, considerandola opportuna e funzionale alla potenzialità turistica di quel tratto di costa.

Di tutte queste, ad oggi, è stata appaltata e in parte conclusa quella di Annà di Melito P.S. mentre quella Aeroporto di Reggio Calabria è stata inaugurata giusto qualche giorno addietro.

Delle altre non solo non si hanno notizie, ma non si riesce ad averne.

Risultavano residuate delle somme (circa 8 milioni di euro) dal progetto di raddoppio ferroviario della tratta Melito P.S. – Reggio Calabria, somme che potevano e dovevano essere impiegate per le fermate.

La situazione appare ancora più paradossale se si considera che, relativamente alle aree Sant’Elia e Bocale II, le opere primarie necessarie alle fermate sono state già realizzate in occasione dei lavori per il raddoppio ferroviario.

E pensare che da parte di tutte le Amministrazioni comunali ci fu la massima collaborazione in occasione dei lavori. Nonostante i disagi causati, convinti dell’opportunità di accelerare i lavori consentendo così di rispettare i termini previsti, i sindaci dell’intera fascia ionica acconsentirono alla totale interruzione della tratta, che comportò l’utilizzo di pullman-navetta in sostituzione dei treni.

Oggi, nonostante siano passati già parecchi anni, di metropolitana si parla solo negli spot propagandistici, nei seminari, nei numerosi incontri che danno per scontato che ci siano le fermate, i treni, i passeggeri. Purtroppo non è così ! Se si esclude un breve periodo di tempo, peraltro con un servizio garantito solo da treni obsoleti che sono stati poi eliminati ma non rimpiazzati, la metropolitana non è mai entrata a pieno regime.

Una vera metropolitana di superficie, con delle reali fermate, è il presupposto principale per lo sviluppo dell’intera area. Rappresenta l’elemento imprescindibile per soddisfare il diritto di mobilità di quanti risiedono lungo tutto il territorio provinciale oggi, Città Metropolitana domani.

L’assenza di RFI, tuttavia, non si limita solo al mancato rispetto di quanto già pattuito ma va ben oltre, trascurando e sacrificando anche ciò che rappresenta un patrimonio da tutelare.

Infatti, lungo tutta la costa reggina, sono numerosi i tratti di rete ferroviaria che necessitano di interventi immediati per evitare l’interruzione del servizio. Penso per esempio a Bova Marina e Riace di Motta San Giovanni, dove il mare sta mettendo a dura prova le barriere realizzate dalle ferrovie per proteggere la linea ferroviaria, o alla zona Scilla-Bagnara, dove RFI si preoccupa di sollecitare tutti gli Enti guardandosi bene dall’intervenire direttamente.

E’ ormai evidente che non si può più attendere.

E’ necessario il coinvolgimento di tutti per tirare finalmente le somme e giungere così a un risultato definitivo.

Nei prossimi giorni, gli uffici provinciali si faranno nuovamente promotori di un incontro con i rappresentanti di RFI, sperando che questa sia la volta buona.

Giovanni Verduci