“L’Asp di Cosenza garantisca le cure ai minori poveri”
redazione | Il 14, Feb 2013
E’ quanto dichiara il presidente della Commissione speciale di vigilanza Aurelio Chizzoniti
“L’Asp di Cosenza garantisca le cure ai minori poveri”
E’ quanto dichiara il presidente della Commissione speciale di vigilanza Aurelio Chizzoniti
“Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei minori, la garanzia di cure gratuite agli indigenti, l’affermazione dell’uguaglianza formale e sostanziale delle persone, la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza – principi sanciti solennemente dalla nostra Costituzione ‘sempre verde’ – non possono essere messi in discussione o anche solo indeboliti da comportamenti non degni di un Paese e di una Regione che tengano a definirsi civili”.
E’ quanto sostiene il presidente della Commissione speciale di vigilanza Aurelio Chizzoniti che stigmatizza “alcune inadempienze dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel riconoscere ed erogare cure e trattamenti sanitari gratuiti a minori indigenti, ospiti di case-famiglia, secondo quanto più volte formalmente segnalato dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, on. Marilina Intrieri con nota del 22 maggio 2012 e del 18 gennaio 2013”.
“Nel raccogliere i reiterati appelli dell’on. Intrieri – afferma Aurelio Chizzoniti – non posso che esprimere personale turbamento ed indignazione, sottolineando come in Calabria, vi sia ancora oggi, un ventaglio aperto di questioni e ritardi da colmare anche rispetto all’attuazione di principi e diritti che sembravano ormai acquisiti”.
“La strada dunque è ancora in salita. Bisogna lavorare in maniera capillare coinvolgendo tutte le Istituzioni preposte a diffondere una vera cultura di tutela dell’infanzia; a promuovere l’accoglienza e soprattutto a contrastare quei fenomeni di povertà la cui incidenza è particolarmente significativa al Sud, inclusi i dati sullo sfruttamento e gli abusi sui minori”.
“Da qui – prosegue – ho preso carta e penna per segnalare al Direttore generale dell’Asp di Cosenza due fattispecie che inequivocabilmente configurano una negazione del fondamentale diritto alla salute di minori, italiani e stranieri indigenti, ospiti di casa famiglia a cui il medico pediatra di base aveva prescritto trattamenti sanitari specifici. L’ordinamento italiano prevede infatti l’accesso degli indigenti alle prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate dal SSN, sia in strutture pubbliche che private accreditate, assicurando l’esenzione dell’obbligo contributivo, cioè liberando dal pagamento dei ticket”.
“Stando alla normativa, dunque – evidenzia Aurelio Chizzoniti – il comportamento posto in essere configura un vero e proprio diniego di accesso alle cure e, cosa ancor più grave e riprovevole, il rifiuto di prestazioni sanitarie obbligatorie a soggetti minori allontanati o privi di famiglia, e dunque non in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni. Siamo di fronte ad una inadempienza che impone una più ampia e seria riflessione sull’effettività dei diritti dei minori sanciti sia dalle Carte internazionali (Convenzione dell’Onu del 1989 sui diritti dell’infanzia) che dalla stessa Magna Charta italiana agli articoli 2, 3 e 32. Ricordiamo che diritti come quello alla salute hanno il sigillo dell’inviolabilità: dunque, vanno riconosciuti a tutti gli individui senza distinzione, garantendo l’uniformità e parità di trattamento non solo sul territorio nazionale ma nell’ambito della stessa regione, cosa che, in maniera lapalissiana, non avviene”.
“Chiedo dunque alla Regione – conclude il presidente della Commissione speciale di vigilanza – di riaffermare questi principi attraverso la non più differibile assunzione di efficaci iniziative volte al tempestivo superamento della incredibile situazione di stallo fonte di devastanti conseguenze sul versante della tutela del diritto alla salute”.