“No all’impianto eolico di Cerisano e Marano, no alla devastazione del territorio”
redazione | Il 13, Dic 2012
Domani, alle 11, conferenza stampa al Caffè letterario in piazza Matteotti di Cosenza
“No all’impianto eolico di Cerisano e Marano, no alla devastazione del territorio”
Domani, alle 11, conferenza stampa al Caffè letterario in piazza Matteotti di Cosenza
Intervengono:
Francesco Madrigrano, Comitato Civico “No all’impianto eolico di Cerisano e Marano P.”
Francesco Saccomanno, Forum Ambientalista
Lucio Di Gioia, consigliere comunale Primavera cerisanese
Antonio Palermo, consigliere comunale Cambiamendicino
Massimiliano Berardelli, circolo culturale Gramsci Carolei
COMITATO CIVICO
“NO ALL’IMPIANTO EOLICO DI CERISANO-MARANO P.”
PETIZIONE POPOLARE
Al Sig. Sindaco del Comune di Cerisano (CS)
Al Sig. Sindaco del Comune di Marano Principato (CS)
Al Sig. Sindaco del Comune di Cosenza
Ai Sigg. Sindaci dei Comuni della Comunità Montana Serre Cosentine
Ai Sigg. Sindaci di Falconara A., San Lucido, Fiumefreddo B., Longobardi, Belmonte C., Paola
Al Presidente della Provincia di Cosenza
Al Presidente della Giunta regionale della Calabria
All’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria
A S. E. Il Prefetto di Cosenza
Loro SEDI
I firmatari della presente petizione,
Premesso
Che la Società Enel Green Power si accinge ad installare un impianto eolico da 62 MW in località Serra Pizzuta, in territorio montano dei comuni di Cerisano e Marano Principato, in provincia di Cosenza;
Che il progetto di che trattasi prevede un complesso di interventi diretti e di corredo così riassumibile:
1. Installazione di 31 pale eoliche di altezza pari a 146,65 metri;
2. Interventi di ampliamento di superfici stradali per circa 17,5 km, con un movimento terra quantificabile in circa 57.000 m3;
3. realizzazione di piazzole su cui installare gli aerogeneratori (pale) con impiego di 132.000 m3 di cemento;
4. Utilizzo di 1.334.550 kg di acciaio armato per le fondazioni;
5. Realizzazione di cavidotto per una lunghezza complessiva di 20 km, con un movimento terra di 130.000 m3;
6. Messa in posa di 990.000 m di cavi;
7. Realizzazione di 5208 m3 di pali trivellati per le pale, che ricadono in un’area dove sono presenti 16 sorgenti, col rischio concreto di inquinamento delle falde acquifere.
Che l’area di sedime occupata dall’impianto si estende per circa 125 Ha, mentre la superficie realmente occupata dalle opere di cui al progetto è pari 5,7 Ha;
Considerato
Che le opere appena richiamate, evidentemente ad alto impatto ambientale, andrebbero ad essere realizzate in una zona di grande valore paesaggistico e naturalistico;
Che tale evenienza, assolutamente da scongiurare, avrebbe come effetto la devastazione ambientale di una porzione significativa del territorio montano dei comuni di Cerisano e Marano Principato, senza un ritorno economico ed occupazionale per le popolazioni interessate;
Che il parco eolico porterà benefici economici soltanto alla Società proponente, essendo lo stesso ritorno economico per i comuni interessati del tutto incongruo rispetto ai danni che ne deriverebbero per il loro territorio;
Che l’implementazione di tutte le produzioni di energia da fonte rinnovabile, in linea generale meritevoli di alta considerazione, deve essere comunque coniugata con una attenta salvaguardia dei valori ambientali, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali del territorio e della salute umana e deve rispondere ad effettivi e dimostrabili fabbisogni energetici;
che il suddetto impianto avrà un impatto paesaggistico dannoso per i comuni dell’area urbana di Cosenza, delle Serre Cosentine, della presila Cosentina e del litorale tirrenico del basso Paolano, pregiudicandone la vocazione turistico-ambientale;
Tenuto conto
Che la cittadinanza dei comuni interessati non ha avuto alcuna informazione sul progetto fino a quando non è stata indetta la conferenza dei servizi per ottenere l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto;
Che un intervento sul territorio come quello in questione non può essere realizzato contro la volontà dei cittadini;
CHIEDONO
CHE LE AUTORITÀ E GLI ORGANI DI GOVERNO IN INDIRIZZO, OGNUNO PER LA PROPRIA COMPETENZA, ASSUMANO FORMALI ED IMMEDIATE INIZIATIVE, ANCHE DI REVOCA DI AUTORIZZAZIONI GIÀ CONCESSE, ATTE AD IMPEDIRE LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI CUI ALLA PREMESSA, CHE, CON OGNI EVIDENZA, FAREBBERO SCEMPIO DEL TERRITORIO SENZA ALCUNA RICADUTA ECONOMICA PER LO STESSO.