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“Odissea del treno…o, meglio, del mezzo targato Trenitalia”

| Il 21, Lug 2013

Ecco cosa e’ successo oggi sul treno Eurostar Roma-Reggio Calabria

“Odissea del treno…o, meglio, del mezzo targato Trenitalia”

Ecco cosa e’ successo oggi sul treno Eurostar Roma-Reggio Calabria

 

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

All’attenzione del Direttore.

Una volta si diceva “Odissea nello spazio” riprendendo il celebre titolo del film di Kubrick, adesso possiamo dire “Odissea del treno…o, meglio, del mezzo targato Trenitalia”. Perché, gentile Direttore, ci risiamo!
L’ultima volta avevo scritto per denunciare il non funzionamento dell’aria condizionata su una carrozza dell’Eurostar, tratta Roma-Reggio Calabria….E dato che si dà sempre una seconda possibilità, anche questa volta si è deciso di rientrare in treno.
Grande errore però! I circa cinquanta passeggeri dell’Intercity 555, tratta Roma-Reggio Calabria, si sono ritrovati – già dal momento della partenza dalla stazione Termini – in una carrozza senza aria condizionata.
Una situazione di disagio, di sofferenza. Subito denunciata al capo-treno.
C’è poi chi ha deciso di chiamare i carabinieri e la polizia ferroviaria. Purtroppo il servizio di ri-ordino del sistema si può effettuare, è stato risposto, SOLO a Napoli. E allora, cosa si fa?
Bè… si possono spostare solo le persone anziane o con qualche problema di salute, per le altre c’è solo l’attesa. Ebbene sì! Più di due ore in una carrozza senza aria condizionata. Persone che, per la disperazione, hanno aperto gli unici due finestrini (alla fine e all’inizio della vettura) per poter far circolare un po’ d’ARIA.
Si dirà….dopo aver protestato, dopo che è stato detto di avere pazienza perché il capo-treno ha fatto (tutto…) quello che era in suo potere/dovere, il passeggero può chiedere un rimborso?
Anche qui…decide chi di competenza attraverso il controllo del codice-biglietto.
Ricapitolando…Sono un passeggero che ho pagato per un servizio che non mi è stato fornito; ho dovuto protestare per ottenere una risposta; devo aspettare perché venga stabilizzata una situazione impensabile per una normale società civile e poi, forse, non ho diritto neanche a un rimborso.
Allora mi chiedo: “Sono io che pretendo l’impossibile o c’è qualcosa che non va? Com’è possibile che un treno (che deve arrivare sino a Reggio Calabria) parta dal capolinea con una carrozza non funzionante? Com’è possibile che venga dato l’ok per un controllo tecnico che, di fatto, si è rivelato errato?”.
Mi hanno insegnato ad aver rispetto per chi lavora, per chi è più grande di età; ma, soprattutto, mi hanno insegnato a rispettare me stessa, le persone, il diritto dell’individuo ad avere una vita dignitosa. C’è dignità a viaggiare in una condizione di così estremo disagio? Siamo forse un carro-bestiame?
Sì, sono arrabbiata! E sono arrabbiata perché siamo nel 2013 e i treni che viaggiano verso la Calabria già sono pochi, e quelli che ci sono non sono spesso adeguati. E sono arrabbiata principalmente perché tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri. E Trenitalia ce l’ha?

Annamaria De Felice