“Pille: il disastro dopo la tempesta”
redazione | Il 14, Set 2012
Enzo Infantino (Sinistra per Palmi) denuncia il completo stato di abbandono in cui versa il quartiere palmese
“Pille: il disastro dopo la tempesta”
Enzo Infantino (Sinistra per Palmi) denuncia il completo stato di abbandono in cui versa il quartiere palmese
Riceviamo e pubblichiamo:
“…Ecco il sol che ritorna, ecco che sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, e dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli, il carro stride del passeger che il suo cammin ripiglia”…. La quiete dopo la tempesta. Giacomo Leopardi nel suo capolavoro ci racconta come il suo paese, Recanati, reagisce dopo una tempesta. Il sole ritorna ad illuminare le case di campagna e le famiglie si affrettano ad aprire i balconi e le terrazze che avevano chiuso per la pioggia. Gli animali e le carrozze riprendono la loro strada e le persone, i cui cuori si rallegrano facendo tornare la gioia di vivere, continuano a fare il loro lavoro bloccato dalla tempesta.
Anche a Palmi dopo la tempesta è tornato il sole, ma nel quartiere Pille i cittadini non hanno ritrovato il sorriso. Le loro anime non sono pervase dall’allegria e dalla gioia di vivere ma da una forte sensazione d’insicurezza e d’ansia. Loro non hanno potuto riaprire i balconi e le terrazze a causa della puzza di fogna. Non hanno potuto aprire le porte di casa perché le vie sono state invase dal fango. Tutto questo è accaduto perché qualcuno avrebbe dovuto controllare l’esecuzione corretta dei lavori di urbanizzazione e non ha fatto il proprio dovere. E se l’emergenza ieri è stata in parte attutita è solo grazie all’infaticabile lavoro di volenterosi residenti i quali hanno liberato alcune vie dal terriccio melmoso.
È questo lo scenario che si è presentato anche agli occhi degli amministratori palmesi i quali non hanno potuto che fare spallucce di fronte alle proteste degli abitanti.
Non è mia intenzione aprire una polemica, sfruttando il dramma dei miei concittadini, ma credo che dopo l’ennesima emergenza sia arrivato il momento di aggredire seriamente il problema.
L’inchiesta avviata dalla Procura di Palmi sulla gestione del piano di recupero urbano; la ditta Clarà che a quanto pare ha abbandonato in modo definitivo il cantiere, fa pensare, però, ad un futuro molto incerto.
Di fronte a queste difficoltà la ricetta proposta dal sindaco appare veramente inadeguata dal punto di vista tecnico e inopportuna su quello economico. Infatti, com’è stato possibile deliberare una convenzione con la Provincia di Reggio Calabria alla quale è stato chiesto un supporto tecnico per la gestione del piano di recupero urbano e prevedendo per questo un esborso di denaro dalle casse del Comune? Perché, il Sindaco, che è anche consigliere provinciale di maggioranza, anziché affidarsi alle professionalità tecniche interne chiede aiuto al Presidente Raffa? Si poteva fare la convenzione in forza di un precedente rapporto di lavoro con altro tecnico senza che lo stesso fosse stato preventivamente rimosso? Perché l’architetto Righini, Direttore dei Lavori, non è stato inchiodato alle sue responsabilità dopo che ha già percepito circa 900 mila euro per i suoi servigi? E ancora: è stata fatta una formale contestazione alla ditta Clarà per non aver ancora riavviato i lavori? Domande assolutamente legittime per le quali i cittadini pretendono una risposta.
Non è più possibile attendere un’altra tempesta e ritrovarsi con le vie e le case piene di fango. Occorre agire presto e subito con gli strumenti tecnici e legislativi di cui si dispone e non utilizzando risorse economiche per accontentare qualche amico tecnico dell’Amministrazione Provinciale e che nulla può fare rispetto alla soluzione del problema.
Occorre, soprattutto, far ritornare la speranza ai cittadini affinché presto possano anche loro trovare la quiete dopo la tempesta.
Enzo Infantino (Sinistra per Palmi)