“Re Giorgio da ex comunista aspira ad un Pd “popolare?”
redazione | Il 30, Apr 2013
Editoriale di Maurizio Compagnone
“Re Giorgio da ex comunista aspira ad un Pd “popolare?”
Editoriale di Maurizio Compagnone
La manovra di RE Giorgio è giunta al termine, gli ex comunisti del PD dopo un lungo round sono finiti all’angolo, ora temono il knock-out decisivo.
Il Lord Inglese con la massima diplomazia è riuscito nell’intento.
La demolizione di RE Giorgio, è frutto di un calcolo strategico, intenzionalmente non voleva che gli ex PCI capissero le sue manovre, e così è stato.
RE Giorgio ha lanciato i suoi “siluri tattici” con estrema precisione, ha colpito la corazzata PD ai fianchi per rallentarne l’affondamento, ogni passo è stato ponderato, per evitare accuse di impeachment.
Nelle settimane scorse, volutamente ha conferito un incarico limitato a Bersani, voleva impedirgli di arrivare alla formazione di un Governo troppo sbilanciato a Sinistra o peggio verso Grillo, la primavera è vicina e di uccellini ne volano tanti, qualcuno di questi affamato si è sicuramente depositato sul davanzale del Quirinale.
Re Giorgio è al secondo mandato, le bordate lanciate nel suo discorso ai parlamentari non è bastato, nella scarpa ancora un piccolo sassolino gli provocava fastidio, e appena assunto il reincarico si è tolto quell’impunito sassolino. Ha conferito incarico pieno al suo vice, Enrico Letta, una mossa strategica con cui ha voluto punire il contadino Bersani che dalle stelle è precipitato nelle stalle.
Perché questo sassolino era così fastidioso?
Nel 2011 Napolitano si è inventato il Governo Monti non per destabilizzare il PDL come tutti hanno creduto e il suo Leader. La nomina di Monti rappresentava un significato più alto, punire Bersani che con testardaggine continuava a travalicare le sue competenze, pretendeva che RE Giorgio sciogliesse le camere per ritornare al voto, certo di una grande vittoria del PD e della sua agognata nomina a Presidente del Consiglio.
La squadra era pronta, Presidente del Senato Finocchiaro, Presidente della Camera Franceschini e sulla falsa riga ci saremmo trovati Ministri nuovi ma con una biografia dal colore rosso..
Bersani non si è allineato alle direttive del Colle e Napolitano lo ha umiliato in tutti i modi trasformandolo in “un’anatra zoppa” e, con l’incarico a Letta, che si è astenuto dal partecipare alle finte primarie, ha lanciato un messaggio all’indisciplinato Bersani.
Napolitano si aspettava delle vere primarie non organizzate da un triunvirato del PD Bersani – Finocchiaro – Bindi. Oggi tutti e tre sono solo dei pessimi ricordi nella scena politica. Il prossimo passaggio del lungimirante Giorgio, un giovane vecchio, è affidare il PD al tandem Letta-Renzi, il primo al governo, il secondo a fare il segretario del partito.
Due ex Margherita.
Il PCI che aveva combattuto i democristiani per 40 anni, ora rischia di essere diretto dai loro acerrimi nemici per le loro beghe di potere, i suoi eredi saranno guidati dagli ex democristiani, tutto merito di un uomo coerente come Napolitano. Napolitano e i Centri Studi hanno dettato le linee guida per un nuovo popolarismo del XXI secolo. Le Balene sono enormi cetacei, i cuccioli nascono piccoli ma in poco tempo si sviluppano.
Maurizio Compagnone
Segretario Org. Dei Popolari Glocalizzati e
Opinionista della Gazzetta italo brasiliana