“Requiem for Pinocchio”
redazione | Il 22, Gen 2013
Dal 22 al 27 gennaio al Teatro due Roma – teatro stabile d’essai
“Requiem for Pinocchio”
Dal 22 al 27 gennaio al Teatro due Roma – teatro stabile d’essai
Arriva al Teatro Due di Roma dopo aver debuttato a luglio 2012 al Collinarea Festival di Lari (PI) ed esser stato ospitato al Festival Ermocolle12 di Campora, al Festival del Teatro Era di Pontedera, al No Man’s Island di Macerata ed esser stato invitato all’estero al Gala Traficantului de Cultură Internaţional in Romania, REQUIEM FOR PINOCCHIO, di Simone Perinelli.
L’autore, regista ed attore romano ha immaginato lo spettacolo come un possibile percorso successivo alla celebre favola collodiana, attingendo a questa come base e presupposto per la vita di un Pinocchio che da burattino è ora un essere umano che deve destreggiarsi nel nostro mondo.
Requiem for Pinocchio, che a breve diventerà anche un libro, non è però solo un pretesto per andare più a fondo su alcune tematiche cruciali della nostra attualità come il lavoro, l’emancipazione, il pregiudizio e la possibile libertà rispetto agli schemi sociali prestabiliti, ma un’analisi attenta e reattiva rispetto ad un evento significativo della vita di questo personaggio: diventare essere umano.
La messa in scena, dissonante rispetto alla classica rappresentazione dell’opera di Collodi, teatralizza il racconto rendendolo vivo, organizzandolo in una sequenza di quadri che si succedono a ritmo incalzante e decide di non avvalersi di effetti speciali o grandi impianti scenografici optando per l’essenziale: un tavolo, un microfono e un’asta, caratterizzando i personaggi di Collodi attraverso un lavoro attoriale, sul corpo e sulla voce che per citare Ennio Flaiano: “… cerca nel buio qualcosa che non c’è…per trovarla!”
REQUIEM FOR PINOCCHIO – Sinossi
Un processo.
Il giudice: “Signor P, questa corte le attribuisce le accuse suddette e le domanda: come si dichiara l’imputato?”
Pinocchio: “Innocente, Vostro Onore! Ho poi… avrei anche una richiesta: vorrei giustappunto tornare burattino!”
“Di conseguenza Vostro Onore, approfitterei dell’udienza per chiedere di tornar allo stato naturale delle cose, ché, senza offender nessuno voler, da essere umano proprio non mi trovo. Poiché da burattin mai nessuno mi disse che divenir bambin significasse crescer, diventare ometto, uomo, vecchio poi morire. Ma la morte niente poi sarebbe, se non fosse che nel bel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai a dover lavorar per campare e la via della felicità s’è smarrita!
Quindi, a prescindere da quel che sarà la sentenza, vi dico che questo vostro viver si chiama sopravvivenza. Preferisco faticar per uscir da una balena, che non per esser libero un sol giorno a settimana, ché non mi bastan 4 giorni al mese per vivere la vita, quindi la lascerei a voi questa fatica e non perché sia tipo da battere la fiacca, no, ma stavo meglio col cappio al collo che col nodo di cravatta. Se non dispiace Vostro onore tornerei alle mie peripezie, piuttosto il paese dei balocchi, ma non quello delle lotterie!
Quanto alle accuse, tutto iniziò così… C’era una volta… No! C’era una notte…”
LEVIEDELFOOL/SIMONE PERINELLI
Attore e regista, Ha iniziato il suo percorso professionale lavorando come attore con la “Compagnia Molière” diretta da Mario Scaccia, mentre attualmente lavora come attore con la compagnia “Fortebraccio Teatro” (Ubu Roi) diretta da Roberto Latini. Nel 2010 fonda la compagnia teatrale LeVieDelFool con l’urgenza di creare una rotta per un viaggio possibile.
Prima tappa: “Cambio Vita” (“Miglior Attore” al Festival di Drammaturgia Italiana – “Miglior Spettacolo” e “Miglior Attore” al Premio Nazionale Teatrale Calandra – “Premio Radio Rai2”).
Seconda e terza tappa: “Caligola – Ultimo Viaggio Sulla Luna” (LET 2010) e “Caligola’s Dream, variazione brillante su tema tutt’altro che originale” due spettacoli ispirati all’opera e al pensiero di Albert Camus.
Quarta tappa: “Requiem For Pinocchio” (“Premio Anteprima 2012” – “Premio Bianco e Nero” della Civica Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe); lo spettacolo debutta a luglio 2012 e viene rappresentato in diversi festival in Italia (Collinarea Festival – Festival del Teatro Era – No Man’s Island – Ermocolle12) e all’estero (GTCI – Gala Traficantului de Cultură Internaţional) in Romania.
Quinta tappa: “Macaron”. Progetto che debutterà come studio#1 al Teatro di Lari il 6 aprile 2013 con il sostegno di Fondazione Pontedera Teatro, Teatro di Buti e Teatro di Lari.
EMPORIUM – POEMETTO DI CIVILE INDIGNAZIONE
Si innalza vertiginoso come un bengala nel buio il “poemetto di civile indignazione” (Edilazio, 2008, terza edizione 2010), dello scrittore romano Marco Onofrio. Sono versi potenti, che scuotono e inducono a pensare. Il testo trasuda passione etica e rabbia salvifica nell’approfondimento di alcuni fra i temi più scottanti del mondo contemporaneo: la supremazia del profitto (l’emporium, appunto) sul valore; il potere dei media sull’uomo-massa; il lavoro totalizzante e/o precario; la mercificazione del tempo e dell’essere; l’anestesia dei sogni; il consumismo di ennesima generazione; la corruzione etica e politica; l’imbarbarimento culturale e civile; la morte dell’umanesimo. Si traccia così un percorso illuminante, dell’anima e del corpo, tra i mille reparti del supermarket mondiale globalizzato: un campo dei miracoli dove ogni pinocchio finisce impiccato all’albero degli zecchini. Fino al capolinea, dove digita tasti apocalittici “la cassiera di tutte le cassiere” per darci a turno, uno dopo l’altro, “il sacchetto di polvere che siamo”. Il controcanto di questa disperazione è la dolente elegia di un mondo più umano e autentico, fondato sui valori che ci appartengono per natura. Un’elegia dinamica e reattiva, però, attraverso cui si aprono scenari di discussione e, nonostante tutto, di speranza futuribile. MARCO ONOFRIO
Scrittore, poeta e saggista, classe ’71, ha pubblicato 17 volumi (poesia, teatro, narrativa, critica d’arte e letteraria), con cui ha conseguito diversi premi, a carattere nazionale e internazionale, come ad es. il
“Montale” e il “Carver”. È direttore editoriale della casa editrice Edilazio (Roma), per la quale cura anche le collane “Castalia”, “Hemingway”, “La nave dei folli” e “Ritratti d’autore”. Ha scritto decine di prefazioni e pubblicato articoli e interventi critici in varie testate, tra cui “Il Messaggero”, “Il Tempo” e “Lazio ieri e oggi”.