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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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“Ritengo che il Partito Socialista debba esprimere il proprio dissenso rispetto all’inserimento del vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione”

“Ritengo che il Partito Socialista debba esprimere il proprio dissenso rispetto all’inserimento del vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione”

| Il 16, Mar 2012

E’ cio che afferma Franco Bartolomei, segreteria nazionale del Psi

“Ritengo che il Partito Socialista debba esprimere il proprio dissenso rispetto all’inserimento del vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione”

E’ cio che afferma Franco Bartolomei, segreteria nazionale del Psi

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

ART.81,SALVARE IL DIRITTO DEL POPOLO A INTERVENIRE

Nei giorni scorsi il Network per il socialismo europeo (associazione che raccoglie circoli e militanti della sinistra impegnati per il rinnovamento e la riorganizzazione della sinistra italiana nell’ambito del socialismo europeo) ha deciso di provare a rompere il muro di silenzio che colpevolmente circonda le votazioni in corso nel Parlamento per modificare l’art. 81 della Costituzione.

Abbiamo perciò deciso di rivolgere un appello ai Senatori della Repubblica affinchè sia salvaguardato il diritto del popolo di intervenire sulle modifiche della Costituzione. Com’è noto a tempi brevissimi il Senato sarà chiamato ad approvare in seconda lettura le modifiche all’art. 81 della Costituzione in materia di pareggio di bilancio. Si tratterà dell’ultimo passaggio previsto dall’art. 138 C. dal momento che la Camera del Deputati ha già effettuato le due votazioni previste e il Senato ha già votato in prima lettura il 15 dicembre scorso.

Le modifiche si ispirano alle dottrine dominanti in questa fase della politica europea guidata dalle destre conservatrici e neoliberiste.

Qualcuno ha scritto che queste modifiche equivalgono all’abolizione per legge del pensiero di Keynes.

Altri hanno osservato che si tratta dell’ultimo omaggio offerto alle “idee fallite” che stanno alla base dell’attuale crisi.

Non c’è dubbio che le implicazioni delle nuove norme proposte saranno molto rilevanti e ridurranno di molto le possibilità future di scelta delle politiche economiche e di sviluppo del nostro paese. Nè vale la scusante che si tratterebbe di norme lasche, che si potranno facilmente aggirare una volta che sia cambiato il clima politico-economico.

Non è vero. Ma, se anche così fosse, ci sarebbe da essere allarmati per il modo irresponsabile di giocare sul testo costituzionale.

Il nostro obiettivo non è comunque quello di sollevare all’ultimo momento una discussione di merito su questi cambiamenti costituzionali, dopo che per mesi si è votato in Parlamento senza nessuna eco nell’opinione pubblica, mentre in altri paesi europei su questi temi e sul connesso Fiscal Pact europeo si stanno sviluppando discussioni e confronti assai più vasti .

Poniamo però ai Senatori una questione di coscienza e di democrazia.

Riapprovando il nuovo articolo 81 con la maggioranza di due terzi escluderebbero la possibilità del pronunciamento del popolo attraverso il referendum confermativo. E’ ammissibile che ciò avvenga su un tema così importante? E’ ammissibile che ciò avvenga per opera di un Parlamento delegittimato dalla crisi politica e morale che sta squassando le nostre istituzioni? E’ ammissibile che i due terzi siano calcolati su assemblee parlamentari che, elette con una legge ipermaggioritaria, non rappresentano milioni di elettori che non hanno potuto far pesare il loro voto alle ultime elezioni politiche?

Il Network per il socialismo europeo chiede dunque a tutti i senatori che avvertano la fondatezza delle nostre osservazioni di comportarsi nel voto in modo tale da evitare la maggioranza dei due terzi per lasciare la decisione finale al popolo sovrano.

Lanfranco Turci, Network per il socialismo europeo

“Cari Compagni ,

Ritengo che il Partito Socialista Italiano, attraverso il voto del nostro rappresentante il compagno Vizzini , dovrebbe nella seconda lettura al Senato della Repubblica esprimere il proprio formale dissenso rispetto all’inserimento del vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione.

Si tratta di una norma stupidamente monetarista che preclude al governo qualsiasi manovra sul fronte della politica economica , di natura anticiclica ed incentivante, indispensabile in momenti di recessione come quello che stiamo attraversando.

Esistono molti altri sistemi ben piu’ elastici e progressivi per controllare la spesa pubblica , molto meno penalizzanti per le politiche sociali ed economiche.

Inoltre una norma costituzionale del genere aumenterebbe ancor di piu’ la dipendenza di cio’ che resta di una possibile politica economica e/o industriale pubblica dalla strettoia del finanziamento privato.

Una norma di tal fatta,di natura rigorosamente monetarista , assurta peraltro al rango di norma costituzionale , rappresenta l’ultimo, e piu’ pericoloso, retaggio di una subalternita’ forzata alla politica comunitaria impostata dall’asse Merkel-Sarkozy, responsabile di una conduzione della politica comunitaria che ha disastosamente condotto la Unione europea sull’orlo del collasso, e contrasta in modo stridente con la recente svolta intrapresa dalla Fed e dalla BCE con i loro ripetuti Quantitave Easing, che stanno consentendo di garantire alla Grecia una uscita soft dal sistema Euro, con molti meno costi sociali e senza traumi per il resto del sistema monetario comunitario.

Chiedo quindi che la Segreteria Nazionale si riunisca per decidere il voto del nostro rappresentante al Senato della Repubblica ,essendo questa una questione di assoluta rilevanza politica , che peraltro implica il rispetto dei nostri deliberati congressuali.”

Franco Bartolomei – segreteria nazionale del PSI