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“Sono stata costretta ad iscrivere Maria Pia alla scuola elementare”

“Sono stata costretta ad iscrivere Maria Pia alla scuola elementare”

| Il 07, Ago 2012

La battaglia (per il momento persa) di una mamma di Gioiosa Jonica per permettere alla figlia, affetta da un handicap psico-motorio, di continuare a frequentare la scuola materna

“Sono stata costretta ad iscrivere Maria Pia alla scuola elementare”

La battaglia (per il momento persa) di una mamma di Gioiosa Jonica per permettere alla figlia, affetta da un handicap psico-motorio, di continuare a frequentare la scuola materna

 

 

Ci ha molto colpito la “battaglia” messa in atto da Carmela Simona Coluccio, per permettere alla figlia Maria Pia, affetta da handicap, di vedere riconosciuti i suoi diritti. Dallo scorso marzo, la donna, presidente dell’associazione “Comma tre”, che si occupa proprio di bambini con handicap, ha presentato istanza alla Direzione didattica circolo “Don Minzoni”, affinchè la piccola continuasse a frequentare la scuola materna, visti i problemi psico-motori cui è affetta. Dal canto suo il preside, ha invece “costretto” Carmela ad iscrivere la figlia alla scuola elementare, nonostante in precedenza avesse acconsentito che la bambina continuasse a frequentare la materna. Di seguito pubblichiamo le istanze presentate dalla donna e la lettera inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 

 

 

Al Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

Al Presidente della Camera

Gianfranco Fini

Al Ministro della Pubblica Istruzione

Francesco Profumo

Al Presidente della Regione Calabria

Giuseppe Scopelliti

Al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria

Francesco Mercurio

Catanzaro

Alla dirigente scolastica

Maria Rosaria Pini

Circolo Didattico “Don Minzoni”

Gioiosa Ionica

Agli organi di informazione

Oggetto: sono stata costretta ad iscrivere Maria Pia alla scuola elementare

Una mattina di questo afoso agosto mi trovavo in spiaggia nell’ambito della colonia estiva che come associazione di auto-aiuto COMMA TRE (di cui sono presidente) abbiamo organizzato per i nostri ragazzi con handicap, nei mesi di luglio ed agosto. Grande è stata la sorpresa quando ho ricevuto la telefonata dalla scuola, circolo didattico “Don Minzoni” di Gioiosa Ionica, con l’invito a recarmi urgentemente presso gli uffici di segreteria.

Mi è stato notificata una circolare a firma del direttore generale dell’ufficio scolastico per la Calabria, Francesco Mercurio. Vi è scritto che ho l’obbligo di iscrivere mia figlia, Maria Pia, alla classe prima della scuola elementare (preferisco continuare a chiamarla così).

Si tratta di una vicenda allucinante, che ha dell’incredibile. In seguito alla circolare del 22 marzo 2012 (firmata dalla dirigente Mirella Nappa), avevo già avuto modo di comunicare, con mie dettagliate note del 27 e del 30 marzo u.s. (allegate), che Maria Pia, essendo affetta da un grave handicap psico-motorio, determinato dalla sindrome “trisomia tredici parziale”, non è nelle condizioni di poter frequentare la prima elementare.

Mi era stato detto di “stare tranquilla”, che mia figlia sarebbe rimasta alla scuola materna. Cosa è cambiato dalla fine di marzo ad oggi? E perché l’invito ad iscrivere tutti i bambini alla prima elementare, senza eccezione alcuna, viene effettuato il 2 di agosto? Con una scadenza peraltro immediata: solo poche ore di tempo, pena una denuncia alla mia persona, in qualità di genitore, per inadempienza dell’obbligo scolastico.

Così l’iscrizione l’ho fatta o, per meglio dire, sono stata “costretta, obbligata a farla”. La verità è che non sono per nulla persuasa dalle motivazioni adottate dal Mercurio. Si tratta di ragioni di organico, che non tengono per nulla in conto le esigenze dei bambini, come nel caso di Maria Pia, la quale ha necessità di rimanere ancora alla scuola materna.

Sono pronta ad affrontare qualsiasi battaglia, con coraggio e determinazione.

Colgo l’occasione per evidenziare che, dalle notizie in nostro possesso, alla riapertura dell’anno scolastico ci si troverà di nuovo di fronte al problema della carenza di insegnanti di sostegno con il rapporto uno ad uno per chi ha riconosciuto il comma tre dell’articolo tre della legge 104/92.

Preannuncio che come associazione di genitori di bambini con handicap andremo ad individuare tutti i casi del diritto negato, scuola per scuola, Comune per Comune, girando tutta la Calabria. La battaglia sarà dura e faticosa, ma noi non ci tireremo di certo indietro.

Gioiosa Ionica, lì 06 agosto 2012

Carmela Simona Coluccio

Via Pagano, 16

89042 Gioiosa Ionica

Reggio Calabria

Allegati:

– copia delle mie istanze del 27 e 30 marzo 2012 

 

 

CARMELA SIMONA COLUCCIO

Vico Pagano, 16

89042 GIOIOSA IONICA

Reggio Calabria

Mail associazionecommatre@libero.it

Tel. 320 8069170

Al Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Mario Monti

Al Ministro della Pubblica Istruzione

Francesco Profumo

Al Presidente della Camera dei Deputati

Gianfranco Fini

Al Presidente del Senato della Repubblica

Renato Schifani

Al Presidente della Regione Calabria

Giuseppe Scopelliti

Al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria

Francesco Mercurio

Al coordinatore dell’ambito territoriale

per la Provincia di Reggio Calabria

dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria

Vincenzo Geria

Al dirigente scolastico

Maria Rosaria Pini

Circolo Didattico “Don Minzoni”

Gioiosa Ionica

TENETE MARIA PIA ALLA SCUOLA MATERNA ANCORA PER UN ANNO!!!!

Non si finisce mai di dover soffrire. I principi di integrazione scolastica per gli alunni con handicap, previsti dalla Legge 104, sono solo belle parole scritte sulla carta. L’articolo 12, “diritto all’educazione ed all’istruzione”, prefigura un paradiso terrestre, un eden che dovrebbe alleviare le sofferenze e le difficoltà di bambini e genitori. Ma dove vengono applicati questi principi? Forse a Reggio Emilia, ma purtroppo Maria Pia vive in Provincia di Reggio Calabria.

Dopo mille battaglie che sono stata costretta a fare per ottenere il sacrosanto diritto all’insegnante di sostegno nella scuola materna, mi viene detto ora che devo obbligatoriamente iscrivere mia figlia alla scuola elementare. In modo secco e burocratico, nella scuola del paese mi viene detto che così prevede una disposizione inviata dall’ufficio scolastico regionale. Vi si legge che “le vigenti disposizioni in tema di istruzione obbligatoria non consentono di poter operare nessuna eccezione o discrezionalità in ordine al posticipo dell’iscrizione alla scuola elementare, anche se richiesto dalla famiglia e suffragato da pareri sanitari”.

Ma come si fa a non capire che occorre considerare l’età neurologica dei bambini e non quella anagrafica? Io Maria Pia alla scuola elementare non la iscrivo, in quanto non è ancora pronta per questo. Chiedo con forza la permanenza di Maria Pia alla scuola dell’infanzia. La bambina è affetta da un grave handicap psico-motorio, determinato dalla sindrome “trisomia tredici parziale”. In conseguenza di ciò, nonostante i suoi cinque anni di età il suo livello neurologico è paragonabile a quello di una bambina molto più piccola, perché il suo cervello ha tempi molto lunghi per la progettazione motoria e per la memorizzazione di tutte le informazioni ricevute.

Grazie al costante impegno mio, della scuola dell’infanzia che sta frequentando e delle strutture riabilitative che frequenta, Maria Pia ha raggiunto e sta raggiungendo obiettivi assolutamente insperati in linguaggio, cammino, manualità.

I risultati acquisiti verrebbero certamente vanificati da un suo inserimento nella scuola primaria, a causa dell’assoluta sua inadeguatezza a gestire situazioni come quella di Maria Pia. Ritengo, per tali ragioni, che vi sia la necessità di intraprendere un percorso alternativo, già sperimentato con altri bambini in situazioni simili (sia a Gioiosa Ionica che in molte altre scuole d’Italia), cioè di fermarla per un altro anno alla scuola dell’infanzia. LA SCUOLA NON E’ ADEGUATA A GESTIRE SITUAZIONI COME QUELLE DI MARIA PIA. I commi 5 e 6 dell’art. 12 della legge 104 prevedono:

“All’individuazione dell’alunno come persona handicappata ed all’acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell’insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione. Il profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata. Alla elaborazione del profilo dinamico-funzionale iniziale seguono, con il concorso degli operatori delle unità sanitarie locali, della scuola e delle famiglie, verifiche per controllare gli effetti dei diversi interventi e l’influenza esercitata dall’ambiente scolastico”.

L’art. 13 (“integrazione scolastica”) parla poi di “dotazione alle scuole di attrezzature tecniche e di sussidi didattici nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico, ferma restando la dotazione individuale di ausili e presìdi funzionali all’effettivo esercizio del diritto allo studio, anche mediante convenzioni con centri specializzati, aventi funzione di consulenza pedagogica, di produzione e adattamento di specifico materiale didattico”.

Ebbene, chiedo agli operatori della scuola ed ai burocrati dell’ufficio scolastico, provinciale e regionale, di rispondere con scienza e coscienza al seguente quesito: le nostre scuole garantiscono tutto questo? Oppure è molto più probabile che i bambini con handicap gravi vengano “parcheggiati” in un angolo della classe o nei corridoi, per “non disturbare la lezione”?

Anche su questa vicenda si registra, come sempre, l’assoluta impossibilità a dialogare con i funzionari preposti. Mattinate intere trascorse al telefono nella vana speranza di trovare qualche interlocutore all’ufficio scolastico provinciale di Reggio o a quello regionale di Catanzaro. Telefoni che squillano a vuoto, oppure fuori posto. Le rarissime volte che risponde qualcuno, mi sento sempre dire che le persone interessate “si trovano in commissione”.

Per capire come stanno effettivamente le cose, potrebbe valere la risposta ricevuta dal signor Corrado Russo dell’usr di Catanzaro: “è una questione di organici, se la bambina non viene iscritta alla prima elementare si rischia un posto di lavoro”. Di questo si tratta, quindi? La vita di mia figlia deve essere subordinata ad un posto di lavoro?

Nella situazione di Maria Pia si trovano decine di bambini e bambine in tutta la Calabria. Come genitori siamo stanchi di girare a vuoto come trottole. Chiediamo di avere una interlocuzione con qualcuno che sia in grado di spiegarci come stanno le cose e che sia, soprattutto, disponibile ad ascoltarci. Non è possibile che la nostra esistenza sia una mortificazione continua.

Gioiosa Ionica, lì 30 marzo 2012

Con Osservanza

 

COLUCCIO CARMELA SIMONA

Via Pagano, 16

89042 Gioiosa Ionica

Reggio Calabria

Tel 320 8069170

Spett.le

DIRIGENTE SCOLASTICO

Direzione Didattica Circolo “Don Minzoni”

Gioiosa Ionica

OGGETTO: richiesta di trattenere alla scuola dell’infanzia la piccola Maria Pia D’Ambra

Gentile Professoressa Pini,

la sottoscritta Carmela Simona Coluccio, nata a Gioiosa Ionica il 16.09.1970 ed ivi residente in Via Pagano, 16

PREMESSO

Che mia figlia Maria Pia D’Ambra frequenta, nel corrente a.s., la scuola dell’infanzia, plesso “Aldo Moro”;

che la bambina è affetta da un grave handicap psico-motorio, determinato dalla sindrome “trisomia tredici parziale”;

che, in conseguenza di ciò, nonostante i suoi cinque anni di età il suo livello neurologico è paragonabile a quello di una bambina molto più piccola, perché il suo cervello ha tempi molto lunghi per la progettazione motoria e per la memorizzazione di tutte le informazioni ricevute;

VERIFICATO

Che, grazie al costante impegno mio, della scuola dell’infanzia che sta frequentando e delle strutture riabilitative che frequenta, Maria Pia ha raggiunto e sta raggiungendo obiettivi assolutamente insperati in linguaggio, cammino, manualità;

CONSIDERATO

Che i risultati acquisiti verrebbero certamente vanificati da un suo inserimento nella scuola primaria, a causa dell’assoluta sua inadeguatezza a gestire situazioni come quella di Maria Pia;

che ritengo, per tali ragioni, che vi sia la necessità di intraprendere un percorso alternativo, già sperimentato con altri bambini in situazioni simili (sia a Gioiosa Ionica che in molte altre scuole d’Italia), cioè di fermarla per un altro anno alla scuola dell’infanzia;

RICHIEDO

Come da referto medico consegnato a questa scuola dall’equipe multidisciplinare dell’Asp, LA PERMANENZA DI MIA FIGLIA MARIA PIA D’AMBRA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA.

Preciso che, su questo principio, sarò irremovibile e pronta a qualsiasi iniziativa finalizzata a salvaguardare il diritto all’integrazione ed alla socializzazione di mia figlia, sancito dalla Costituzione Italiana e dalle vigenti leggi.

Fiduciosa in un riscontro positivo, anticipatamente ringrazio e cordialmente saluto.

Gioiosa Ionica, lì 27 marzo 2012

Con Osservanza