“Sos Policlinico! Troppo silenzio sulla chiusura del punto nascita”
redazione | Il 22, Mag 2012
E’ quanto afferma Laura Cirella (Sel)
“Sos Policlinico! Troppo silenzio sulla chiusura del punto nascita”
E’ quanto afferma Laura Cirella (Sel)
Riceviamo e pubblichiamo:
S.O.S. Policlinico. O meglio: S.O.S. lavoro e salute. C’è troppo silenzio su ciò che determinerà, a brevissimo, un’emergenza occupazionale e sanitaria sul territorio reggino. Sembra confermato che, dal prossimo mese, troverà realizzazione lo scellerato piano di riduzione voluto dalla Regione, attuato pedissequamente ed in totale acriticità dall’Amministrazione del Policlinico, che porterà alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, oculistica e otorinolaringoiatria. Tutti gli altri reparti della Casa di Cura subiranno un drastico ridimensionamento che porterà ad una decurtazione dei posti letto ad 80 unità dagli originari 219.
V’è da chiedersi, di fronte a questi dati numerici, se per le logiche del risparmio, della riduzione dei costi, della razionalizzazione delle risorse presenti sul nostro territorio, sia mai possibile sacrificare diritti costituzionalmente garantiti come la salute ed il lavoro. Il Policlinico Madonna della Consolazione rappresenta il secondo polo sanitario del nostro Comune, con formidabili risultati, in termini di qualità e quantità: il reparto di ostetricia e ginecologia ha effettuato 800 nascite nell’anno 2011, superando quasi del 50% i risultati attesi dalla Regione Calabria. Tuttavia, la stessa Regione Calabria, nelle persone che oggi la governano, con le scelte scellerate operate dal Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro dal debito sanitario, Giuseppe Scopelliti – commissario, tra l’altro, “scaduto” il 31 dicembre 2011 – stanno portando alla chiusura il secondo polo nascita cittadino; tutto ciò dopo la chiusura del punto nascita del Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo, condannando quindi ad un naturale collasso le rimanenti strutture che garantiscono il diritto di nascere: l’Ospedale Riuniti di Reggio Calabria e Villa Aurora. E’ chiaro che queste ultime due strutture, in particolare l’Ospedale Riuniti di Reggio Calabria, non possano sostenere il conseguente aumento si richiesta di assistenza sanitaria garantendo la massima e dovuta efficienza e professionalità. C’è poi il lavoro: quel diritto che verrà negato a circa 120 unità che lavorano, alcuni da una vita intera, con sacrificio, dedizione e professionalità sia nei reparti destinati alla chiusura che negli altri reparti in cui è prevista la drastica, per non dire drammatica, riduzione dei posti letto. Riesce davvero difficile pensare quali servizi potrà garantire questo “secondo polo” sanitario reggino una volta che avrà licenziato (e lo farà a breve) le sue stesse risorse. Le logiche del risparmio, della razionalizzazione, del contenimento della spesa sanitaria non possono e non devono avvenire mettendo a repentaglio la vita dei cittadini e dei lavoratori reggini. È assolutamente necessario che il Governatore, la politica e l’amministrazione del Policlinico Madonna della Consolazione facciano immediatamente un passo indietro e modifichino drasticamente le modalità per il raggiungimento dell’obiettivo del contenimento della spesa sanitaria.
Laura Cirella
Coordinatrice provinciale
Sinistra Ecologia e Libertà