“SudAmu” in scena al teatro Umberto di Lamezia
redazione | Il 07, Mag 2011
Continua l’attività promossa dall’Amministrazione comunale per realizzare progetti culturali che coinvolgano la città
“SudAmu” in scena al teatro Umberto di Lamezia
Continua l’attività promossa dall’Amministrazione comunale per realizzare progetti culturali che coinvolgano la città
Lunedi 9 e martedì 10 maggio alle 19.00 al teatro Umberto di Lamezia Terme andrà in scena “SudAmu”, spettacolo che conclude il quinto anno del laboratorio teatrale comunale “Il Teatro che non c’era” scritto e diretto da Francesco Pileggi. Dopo il successo di “‘Ninni ‘ninni …ad occhi aperti”, continua l’attività promossa dall’Amministrazione comunale per realizzare progetti culturali che coinvolgano la città. Sono oltre cento i ragazzi che dal 2006 partecipano al laboratorio teatrale comunale diretto da Francesco Pileggi, professionista nel ricreare e riportare in scena tematiche sociali, che li ha portati anche su palcoscenici nazionali e ha ottenuto premi e riconoscimenti per i temi trattati “volti alla difesa dei diritti umani e alla promozione del vivere civile, con una particolare attenzione per il territorio in cui il laboratorio vive”, come il regista stesso ha detto. La metodologia di lavoro di Pileggi va letta in chiave di ricerca, il teatro come strumento didattico dove i ragazzi acquisiscono le tecniche narrative ed espressive. Per questo, ”Il teatro che non c’era“ non è più solo un laboratorio teatrale ma una vera e propria compagnia che mette in scena piece teatrali sempre fresche e coinvolgenti. Anche in “SudAmu”, come in “‘ninni ‘ninni …ad occhi aperti”, Francesco Pileggi utilizza la tecnica del sogno per raccontare la storia, una storia calabrese in cui i protagonisti sono un gruppo di camerieri che sognano ad occhi aperti i propri dubbi, i propri timori e le proprie speranze: le lotte per la terra, l’Italia unita, l’emigrazione, le buste paga vuote di chi butta quotidianamente il proprio sudore.
In poche parole, questo quinto spettacolo messo in scena dal laboratorio “Il teatro che non c’era” racconta ai “clienti-spettatori” la questione meridionale passata ed attuale, i “piatti” verranno serviti dagli “attori-camerieri” che diventano per l’occasione anche clown. Un modo per far riflettere il pubblico su temi, purtroppo, ancora attuali ma anche per farlo sorridere. “Anche quest’anno il Laboratorio teatrale comunale – ha detto il sindaco Speranza – è diventato, così come gli altri già realizzati o in corso di realizzazione, un luogo di confronto e scambio di idee, di creatività, dove si apprende l’arte del fare teatro in modo gratuito, grazie al sostegno del Comune. Non solo un laboratorio ma anche una scuola di vita che diffonde i concetti di legalità e del vivere civile, dello stare insieme e la formazione di una comunità di ragazze e ragazzi. Ogni spettacolo è un insegnamento, ricco di significati e di valori umani e sociali. Siamo fieri di avere tanti giovani di talento e un regista di grande sensibilità, che oltre a produrre arte e spettacoli di ottimo livello, trasmettono emozioni e sentimenti profondi”.
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