“Sul bilancio all’opera illusionisti e prestigiatori”
redazione | Il 30, Ago 2011
E’ quanto afferma il Partito democratico
“Sul bilancio comunale di Reggio all’opera illusionisti e prestigiatori”
E’ quanto afferma il Partito democratico
Riceviamo e pubblichiamo:
Dall’attuale sindaco della città ci si sarebbe attesi, quantomeno sotto tale aspetto, un elemento di discontinuità rispetto alle precedenti esperienze amministrative nel corso delle quali era stata smarrita l’etica della verità. Al dottor Arena piace invece atteggiarsi a Robin Hood alla rovescia, che toglie a chi ne ha più bisogno per coprire quanti in questi anni hanno beneficiato degli sperperi e degli immorali favoritismi praticati dalle politiche del cosiddetto “modello Scopelliti”. La conferenza stampa tenuta dal sindaco e dall’amministrazione comunale suscita in tutti coloro che hanno realmente a cuore gli interessi della città preoccupazione e sconcerto per le mancate risposte che ci si attendeva e per il metodo che non è condivisibile in quanto porta ad eludere i gravi problemi sotto gli occhi di tutti. E’ infatti ingiustificabile parlare del bilancio 2011 a 4 mesi dalla sua chiusura senza aver approvato il rendiconto 2010. Una giunta responsabile non aspetta che sia il Ministero o la Procura a dire come stiano le cose.
Con che faccia ci si presenta alla città dicendo che i conti di casa propria li faranno e diranno gli altri? Come si fa a non dire ancora un dato sul debito complessivo accumulato negli anni facendo finta che non esista e come si fa a redigere un nuovo bilancio senza quantificare i debiti che pesano sulla gestione? E tutto ciò mentre il presidente Scopelliti è silente sulla vicenda che lo chiama in causa come un macigno e anzi procede a nominare e a far nominare i revisori di quella scellerata gestione in importantissimi e delicati ruoli ci controllo e revisione regionale! La spensieratezza con cui si mette in vendita il Miramare dimenticando che il bene fu donato al Comune per sostenere la spesa sociale dei Ricoveri Riuniti e la patata bollente della vendita del Girasole all’ASP in assenza di procedure di evidenza pubblica sono indicazioni evidenti sullo stato confusionale in cui versano i nostri amministratori. Si racconta alla città che il bilancio ha un disavanzo di 37 milioni di euro di cui 11 sottratti quest’anno senza avere il coraggio di dire una sola parola sul fatto che il governo nazionale amico ci ha fatto questo bel regalo. Non ci dicono se i 26 milioni di disavanzo esistono nei precedenti 8 bilanci approvati nella continuità delle gestioni del modello (!) Scopelliti.
Ci vogliono convincere di potere recuperare il disavanzo attraverso esclusivamente le entrate straordinarie, recuperando l’evasione in 3 mesi ma dimenticano che la percentuale di riscossione del Comune per le entrate proprie è del 18 % il che segnala ben altre problematiche sul versante della veridicità delle entrate iscritte a bilancio. Basti pensare, per fare un solo esempio, che per il recupero evasione ICI nel 2009, ultimo dato ufficiale disponibile, è stata messa in previsione la somma di 8 milioni e mezzo di euro di entrate e non è stato riscosso nemmeno un centesimo. Appare pertanto impossibile recuperare in 120 giorni 15 milioni di euro di evasione tributaria e altri fondi da un condono di 30 anni fa per cui si è utilizzato un dirigente esterno e di fiducia sino a qualche mese prima senza alcun risultato. L’amministrazione incredibilmente parla di strumentalizzazione ma non si rende conto il disastro socio economico in cui versa la città e i problemi economici arrecati alle famiglie senza stipendio e il peso del proprio agire che amplifica gli effetti della crisi generale. Di particolare interesse è poi la teoria secondo la quale il Comune che ha riscosso e speso i canoni per l’acqua e non li ha versati alla Regione dovrebbe ricevere dalla stessa Regione una parte degli stessi che ha restituito ai cittadini. E’ evidente che il nuovo dirigente non conosce ancora la situazione. Tutt’al più può chiedere di ridiscutere il debito ma che riesca a generare un credito da un debito è troppo pure per il Comune virtuoso del modello Scopelliti! Ci dica piuttosto quanto i cittadini dovranno pagare per le imposte omesse ma trattenute ai dipendenti e che l’agenzia delle entrate vorrà pagate con mora e sanzioni.
Ci dica finalmente una parola di verità su come sono state usate queste somme (circa 24 milioni di euro), per fare che cosa e con la complicità di chi. Anche noi che siamo opposizione abbiamo bisogno di un governo cittadino decoroso e credibile ma non ci pare di sentire ancora parole di responsabilità semmai un tentativo di coprire gravissime responsabilità di alcuni, di scaricare tutto su chi oggi non può più parlare e di operare in assoluta continuità cercando di arrivare a dicembre attendendo qualche miracolo o qualche altro abuso per continuare a non dire la verità e a coprire le responsabilità. Non vorremmo che la città, nel mentre paga già un tributo altissimo all’irresponsabile condotta di chi ha ininterrottamente raccontato la favola che tutto andava bene ed ha operato per occultare le verità emergenti, debba essere oggi costretta ad assistere allo spettacolo di novelli illusionisti e prestigiatori i quali, come quel domestico di una nota canzone del passato, mentre il castello e tutto il resto andavano a fuoco, ripeteva rassicurante “tutto va ben, madama la marchesa”.
Partito Democratico
Reggio Calabria
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