“Sul trasporto pubblico provvedimento frammentato con approcci di raggiro delle norme”
redazione | Il 03, Ott 2012
E’ quanto dichiarato il consigliere regionale Franchino (Pd) al termine dei lavori della IV Commissione
“Sul trasporto pubblico provvedimento frammentato con approcci di raggiro delle norme”
E’ quanto dichiarato il consigliere regionale Franchino (Pd) al termine dei lavori della IV Commissione
Il consigliere regionale del Pd, Mario Franchino, sulla proposta di legge per i servizi di trasporto pubblico locale, di iniziativa della Giunta regionale, all’esame della quarta Commissione, ha rilasciato la seguente dichiarazione dopo l’odierna audizione dell’assessore Luigi Fedele:
“Nel merito, il provvedimento si presenta assai frammentato con interventi su diversi elementi legislativi regolatori del comparto, con veri e propri approcci di raggiro delle norme. Si perpetua una impostazione ormai consolidata in questa legislatura che è quella di espropriare le prerogative proprie del Consiglio regionale in materia di programmazione, indirizzo, pianificazione e controllo delle attività”.
“Anche in questa circostanza si utilizza un insidioso meccanismo che è quello della “delega temporanea” (art.2 comma 4), e cioè: “fino alla completa attuazione del processo di pianificazione e programmazione previsto dalla normativa regionale, la razionalizzazione della rete dei servizi, nell’ottica dell’integrazione vettoriale e tariffaria e dell’efficienza, costituisce interesse pubblico preminente. A tal fine la Giunta regionale può apportare le opportune modifiche nell’ambito della rete dei servizi affidati a ciascun soggetto gestore, nei limiti delle disposizioni normative. La Giunta regionale può altresì approvare le Istituzioni di nodi di interscambio dove devono essere attestate le linee esistenti, anche in difformità agli attuali itinerari”.
“Come dire: la Giunta regionale è delegata a fare, disfare, revocare, concedere, modificare e istituire a suo piacimento qualsiasi servizio, persino quelli già oggetto di contratto di servizio sottoscritto con i gestori ed in corso di efficacia: peggio di una delega in bianco”.
“La stessa filosofia si ritrova all’art 2 comma 8 della proposta di legge, nel momento in cui, in contrasto con i contenuti ed il procedimento previsto dalla Legge regionale 18/2006 (che recita: “la Regione sentite le Province, i Comuni delle città capoluogo e le 00.SS”), si autorizza la Giunta regionale a sconfinamento di servizi e percorrenze in comuni limitrofi ai Capoluoghi, ignorando volutamente e colpevolmente che negli stessi già esistono servizi già autorizzati e regolati da relativo contratto di servizio”.
“Si va così a creare, non solo il perpetuarsi di nuovi contenziosi – alcune sentenze sono già passate in giudicato con la soccombenza della P.A. – ma sovrapposizioni di servizi e duplicazioni di costi in danno della finanza pubblica, aggirando ancora una volta la effettività dei poteri che la legge riserva esclusivamente al Consiglio regionale”.
“Anche in materia di contratto di servizio, art. 1 comma 2, si stravolge la normativa esistente che vincola i contenuti del contratto stesso agli strumenti di pianificazione e programmazione, e si calpestano nuovamente le prerogative proprie della sede legislativa anche in palese contrasto con la legislazione nazionale, D. Lgs. 422/97, con riferimento alla individuazione dei servizi minimi”.
“A riprova della disorganicità e dell’approssimazione del provvedimento si fa notare che, in ordine a quanto previsto in materia di liberalizzazione dei servizi, di cui al comma 6 dell’art. 2 del progetto di legge della Giunta regionale, lo stesso assessore Fedele ha annunciato la necessità di una nuova formulazione”.