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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 SETTEMBRE 2024

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Quali scenari dopo le dimissioni del vicesindaco Patrizio? Prove tecniche di dialogo o di rottura definitiva?

Quali scenari dopo le dimissioni del vicesindaco Patrizio? Prove tecniche di dialogo o di rottura definitiva?
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Prefazione “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”

Il vicesindaco di Taurianova Carmela Patrizio si è dimesso. Un fulmine a ciel sereno che ha squartato la quiete di un’amministrazione che sembrava non volesse parlarne di cambio di percorso con rimpasti e “spinte propulsive”.
Carmela Patrizio candidata del Partito Democratico alle elezioni del 2015, è stata una fedelissima della prima ora del Sindaco Fabio Scionti, e molto vicina al consigliere Dem Dario Romeo. Tant’è che ultimamente si notava un’aria pesante tra questi e il resto dei componenti del Partito Democratico, capeggiati dal dimissionario capogruppo del PD Pino Falleti. Dimissioni che ancora non si comprendono bene i motivi, anche se poco importa alla gente, rispetto ai gravi problemi che la città sta affrontando. Sarà stato questo il dissenso e il motivo delle dimissioni? Si voleva la testa della Patrizio? Lei stessa l’ha consegnata a destinazione con un atto di grande dignità e orgoglio.
Quali saranno gli sviluppi futuri ancora non è dato sapere, ma se diamo uno sguardo al contesto e ai numeri si comprende che la situazione è molto delicata. Allo stato attuale la maggioranza è composta da nove consiglieri comunali (tra questi il distruttore dei marciapiedi pubblici, l’uomo delle colate di cemento Nino Caridi), con i Dem formati da Falleti, Gerace e Romeo, inizialmente del gruppo originario faceva parte anche Stella Morabito, una delle più votate, e che in netto dissenso lascia la poltrona della maggioranza per confluire (con Filippo Lazzaro) tra i banchi dell’opposizione. Dario Romeo, si sa, è da tempo residente nella Capitale per motivi di lavoro, e allo stesso tempo non sembra più essere in sintonia con il resto del PD, e dove restava legato a questa maggioranza per lo stretto legame con il dimissionario vicesindaco Patrizio. Quindi, in teoria se la Patrizio lascia dovrebbe lasciare anche Romeo, ma a quali condizioni? La Patrizio è la prima dei non eletti, quindi in caso di dimissioni di Romeo subentrerebbe allo stesso come Consigliere e sarebbe una dei nove che reggerebbe quest’Amministrazione che fino a ora, ha dimostrato solo di possedere vari tipi di “impermeabili” e poco cambiamento. L’unico vero cambiamento è arrivato oggi con le dimissioni del componente più importante dell’era Scionti. Quindi, le soluzioni più consone sono, o rimane Consigliere Dario Romeo, ma la cosa è molto improbabile, sia per il dissenso che per gli impegni personali, ciò si nota dalla fugacità delle sue presenze come delle sue costanti assenze. Oppure, le sue dimissioni e la conseguente sostituzione del vicesindaco dimissionario Patrizio che non sembra avere nemmeno lei grandi simpatie con il partito con la quale è stata candidata, la freddezza è alla portata di tutti, ma resta in piedi il fatto che è una fedelissima di Fabio Scionti, quindi, paradossalmente da vicesindaco si trasforma in ago della bilancia.
Altrimenti lo scenario più terribile sarebbe che sia Romeo che la Patrizio non vogliono più avere a che fare con il contesto amministrativo e quindi nella “panchina” dei consensi c’è Daniele Prestileo, secondo dei non eletti che non solo è in dissenso con il PD da tempo, ma anche con il sindaco stesso, quindi, lo senario potrebbe essere apocalittico con la chiusura anticipata della consiliatura.
Nei fatti, nel PD hanno litigato quasi tutti (sic!). Perché? Una seria riflessione anche all’insegna della nomina del nuovo commissario regionale nominato da Roma, non guasterebbe per capire e agire in quale direzione andare.
Chi sostituirà Carnela Patrizio in Giunta e chi sarà il nuovo vicesindaco? Qualcuno azzarda ipotesi come l’assessore Ferraro, ma quello che più importa è, chi sarà il nuovo nome che sostituirà la Patrizio? Credo che sarebbe una buona occasione per Fabio Scionti ripartire da questa condizione per aprire un dialogo generale che non sia solo un semplice rimpasto, anche con chi era fuoriuscito dalla sua maggioranza e reintrodurre una “Taurianova Cambia 2.0”, tagliando rami secchi e rinvigorire le radici del cambiamento, per dare un reale e serio rinnovamento in questi due anni che ancora rimangono e quindi ripresentarsi agli elettori per il rinnovo del mandato.