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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Quel verbale non va pagato, accolto ricorso taurianovese Reggio Calabria, il Giudice di Pace dà ragione a Giuseppe Miriello. L’errore dell’utente della strada – appena 50 cent. - era giustificato . Il comune, attesa la tempestività del pagamento del verbale avrebbe potuto chiedere l’integrazione del mancante senza elevare altra sanzione

Quel verbale non va pagato, accolto ricorso taurianovese Reggio Calabria, il Giudice di Pace dà ragione a Giuseppe Miriello. L’errore dell’utente della strada –  appena 50 cent. - era giustificato . Il comune,  attesa la tempestività del pagamento del verbale avrebbe potuto chiedere l’integrazione del mancante senza elevare altra sanzione
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di Federica Mamone
Accoglimento del ricorso e condanna del Comune di Reggio Calabria al pagamento delle spese processuali. Con questa sentenza, il Giudice di Pace del capoluogo metropolitano ha deciso il ricorso proposto da un automobilista, Giuseppe Miriello, 38 anni di Taurianova che – dopo aver tempestivamente pagato – il giorno successivo alla contestazione – la multa che un ausiliario del traffico aveva elevato nelle more fra il parcheggio e la ricerca del grattino o del parking ticket e che – come si legge chiaramente sul verbale – era stata quantificata in € 28,20, aveva ricevuto dopo qualche mese un nuovo verbale con il quale gli veniva contestato l’omesso versamento di € 0,50. Ciò in quanto la sanzione del precedente non era di € 28,20 ma di € 28,70 . Gli veniva così irrogata una nuova sanzione di € 78. Smaltita la sorpresa e la rabbia per un fatto palesemente ingiusto, Giuseppe Miriello inoltrava una lettera al Sindaco Falcomatà chiedendo l’annullamento della sanzione, evidenziando d’aver tempestivamente pagato il primo verbale e che, pertanto, i funzionari avessero avuto tutto il tempo per chiedere l’integrazione del versamento ritenuto insufficiente e non attendere la scadenza dei termini di pagamento per irrogare una nuova sanzione. Il primo cittadino reggino, sulla cui sensibilità – soprattutto per un fatto anagrafico – Miriello sperava, nè altri per lui, intendevano riscontrare la richiesta. Inevitabile allora il ricorso al Giudice di Pace, redatto dall’Avv. Luigi Mamone del Foro di Palmi, con il quale venivano evidenziate tutte le ragioni per ritenere illegittima la irrogazione della sanzione , atteso che l’importo ritenuto non esatto era stato tempestivamente pagato. All’udienza dello scorso 10 settembre, il Giudice di Pace (Dott.sa Amato ) ha deciso il ricorso accogliendo la tesi di Giuseppe Miriello e condannando il Comune. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza non si può che evidenziare come il Comune di Reggio Calabria- non riscontrando la motivata richiesta di Miriello che evidenziava: “se ho pagato €28, 20 come era scritto sul verbale mi sarei perso mai per 50 cent? “ ha perso una grande occasione per dimostrare di essere vicino ai cittadini e non soltanto un’arida macchina burocratica pronta solo a pretendere soldi, soldi e soldi. Denaro che ora, sia pur in piccolissima parte, utilizzerà per pagare le spese di giudizio alle quali è stato condannato. “Per fare ricorso ho dovuto spendere i soldi dell’iscrizione a ruolo , rivolgermi a un legale e venire a Reggio – dice Miriello – ma non mi importa: il ricorso non era per i 50 centesimi o per la seconda sanzione di€ 78,00 a causa del mancato pagamento dei 50 centesimi, ma contro un’ evidente ingiustizia e un palese abuso. L’ho fatto e lo rifarei per una questione di principio in quanto- avevano il tempo per chiedere di integrare il mancante. Aver atteso e omesso una richiesta che avrebbe evitato il secondo verbale per poi poter elevare uno nuovo e ancora più iniquo è stata una cosa che non potevo accettare né sopportare”. Dello stesso avviso l’Avv. Luigi Mamone “ Bisogna fare fronte comune contro queste larvate forme di abuso da parte della P.A. Il legislatore in maniera iniqua ha penalizzato la possibilità dei cittadini di proporre ricorso perché talvolta il costo della marca per l’iscrizione a ruolo non rende economicamente conveniente opporsi a sanzioni di basso importo consentendo così agli Enti forme di abuso nel potere sanzionatorio volte all’illegittimo arricchimento. In questo caso l’irrisorietà dell’importo mancante e l’errore provocato da chi scrisse il verbale avrebbero giustificato maggiore attenzione e sensibilità. Che non ci sono state. Giusta pertanto la decisione del Giudice e la coraggiosa posizione in difesa di un principio di legalità di Miriello, che è un esempio da imitare”