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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 SETTEMBRE 2024

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Questioni bizantine o di lana caprina

Questioni bizantine o di lana caprina

| Il 25, Ago 2014

Una greve storiella ai margini della invasione musulmana. Le riflessioni dell’Avvocato Cardona

Questioni bizantine o di lana caprina

Una greve storiella ai margini della invasione musulmana. Le riflessioni dell’Avvocato Cardona

 

 

Un saccente bizantino che doveva avere un cervello a corto di spontanee sinapsi celebrali, un giorno pose sul tavolo delle grandi questioni filosofiche del decidere umano, se il vello della capra fosse lana o pelo o seta!
Agli interlocutori, con gravità di aspetto e sonorità di parole, poneva l’annoso problema quale elemento fondante la gestione della stessa nazione, trastullandosi vanamente in piccinerie e sottovalutando la burrasca che come una spada di Damocle pendeva a mo’ di infausto anatema sacrilego.
L’antica Bisanzio, per la sua postura, per le guerre felicemente sostenute e per i traffici commerciali, si era oltremodo arricchita e poche altre città potevano pareggiarla.
Ma la fortuna ne guastò i costumi, sicché, abbandonate lo operose virtù, i bizantini si diedero in braccio all’ozio, al lusso, al gozzovigliare, deliziandosi in frivolissime discussioni, accalorandovisi indicibilmente e logorandovi la maggior parte della giornata.
Nello stesso tempo Maometto II con un immenso esercito turchesco, dopo aver conquistato i territori limitrofi, assediò Bisanzio e la espugnò il 29 maggio 1453.
Le uccisioni e le stragi furono inaudite: più di sessantamila vinti furono trascinati sulle navi e venduti schiavi.
Arsi i quadri, infrante le statue, opere ineguagliabili dell’inestimabile valore del pennello e dello scalpello greco.
Dulcis in fundo, all’imperatore Costantino XII, come per barbara usanza, venne troncata la testa ed appesa ad una colonna di porfido.
Orbene, mentre queste sventure pendevano sulla città, mentre i turchi erano in procinto di impadronirsene, i bizantini, erano tutti intenti ed intesi a disputare fra loro di argomenti insulsissimi e propriamente di lana caprina.
Oggigiorno probabilmente per infausti cicli vichiani ed imponderabili corsi e ricorsi storici, gli organi costituzionalmente preposti a governarci sprecano il loro tempo (rectius bizantineggiano) su questioni di poca o nessuna utilità (rectius bizantine) mentre i musulmani, che poco hanno di fratelli, silentemente ci invadono ponendoci in un subdolo assedio impositivo di regole e tradizioni arabesche che non appartengono al popolo italiano il quale si riconosce in un’unica e comune radice culturale, linguistica e storiografica che etnonimicamente si appella Italia!