“Una è arrivata sull’orlo del pianto per l’imbarazzo e l’agitazione e l’altra è rimasta inorridita”
redazione | Il 08, Mag 2012
Al processo contro l’ex-premier depone una delle giovani ospiti
“Una è arrivata sull’orlo del pianto per l’imbarazzo e l’agitazione e l’altra è rimasta inorridita”
Al processo contro l’ex-premier depone una delle giovani ospiti
(ANSA) Una è arrivata sull’orlo del pianto per l’imbarazzo e l’agitazione e l’altra è rimasta “inorridita”. Non avrebbero mai creduto che le serate ad Arcore, a casa di chi allora era il Presidente del Consiglio, fossero festini dove le ragazze si passavano di mano in mano la statua di Priapo mimando rapporti orali, si scatenavano in “balli erotici” con Silvio Berlusconi ed Emilio Fede o si lanciavano in spogliarelli fino a rimanere in costumi adamitici. Eppure è lo spettacolo a cui hanno assistito la ex miss Chiara Danese e la ballerina del ventre Maria Makdoum e che hanno descritto oggi in aula al processo sul caso Ruby nel quale Silvio Berlusconi risponde di concussione e prostituzione minorile. Chiara, viso da ragazzina, prima di scoppiare veramente in lacrime per come, per la vicenda, ancora adesso lei e i suoi genitori non vivono bene, ha raccontato di quel che le è accaduto il 22 agosto di due anni fa. Con l’amica Ambra Battilana, tutte e due parti civili al processo ‘gemello’ nel quale sono imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, reduci da un provino per diventare ‘meteorina’ e da una cena con l’ex direttore del TG4 (“al ristorante mi fece alzare dalla sedia e mi girò mettendomi la mani sui fianchi” per guardare il fondoschiena) e dalle selezioni per Miss Italia, quella sera furono accompagnate da Daniele Salemi “a una serata importante, ma non sapevamo dove”. Accettarono l’invito, arrivato tramite Fede, sperando in un’occasione di lavoro. Arrivate a villa San Martino, ha ricordato la giovane, si ritrovarono in mezzo a molte giovani, alcune già viste in tv: da Roberta Bonasia, che Berlusconi “ci presentò come la sua fidanzata”, a Nicole Minetti, da Marystelle Polanko alle gemelle De Vivo e Liza Barizonte fino a due ragazze di colore “vestite in modo indecente, sembravano prostitute”. E ovviamente Fede, arrivato da poco con il padrone di casa dallo stadio.
“Eravamo in una quindicina. Quando Berlusconi a tavola, si presentò a me e ad Ambra, Fede lo ammonì dicendogli ‘tu mangia nel piatto tuo, io nel mio'”. Prima ancora di cominciare a cenare arrivarono due vassoi con anelli colorati in dono mentre al termine, dopo chiacchiere scherzose e barzellette, in tavola venne portata una statua di Priapo. Statua a cui le ragazze, stando alle parole di Chiara, su richiesta dell’allora capo del Governo, passandosela di mano in mano, “baciarono il pene, alcune anche mimando rapporti orali”. Inoltre le giovani ospiti diedero il via a una sorta di ‘girotondo erotico’: “ballavano – ha proseguito – si dimenavano, gli toccavano e gli baciavano le parti intime, si facevano toccare e si strusciavano, si scoprivano il seno cantando ‘meno male che Silvio c’e” e chiamandolo ‘papi'” e lui le chiamava “le mie bambine. Poi andarono da Fede per baciarlo”. Chiara ha poi parlato della sala del bunga-bunga dove sono scesi e dove sono continuati i balli hard e i travestimenti che si sono conclusi con lo spogliarello di Nicole Minetti, “rimasta completamente nuda. Io non guardavo. Ero troppo imbarazzata”, ha proseguito la testimone. Quando poi le altre hanno cercato di coinvolgere in queste danze anche lei e Ambra, “mettendoci le mani addosso, a me veniva da piangere”. Dopo aver convinto Fede ad andar via, Chiara, ha rammentato le parole dell’ex direttore: “Ci disse di scordarci le meteorine anche se poi in macchina ci spiegò che avevamo superato una ‘prova’ e che avevamo fatto bene a non comportarci come le altre da puttane”. Non tanto diverso è il racconto di Maria Makdoum. Lei il 12 luglio 2010 era convinta di andare a una cena “importante” per ballare la danza del ventre e per avere in futuro un lavoro nel mondo dello spettacolo.
E invece si è trovata ad assistere al bunga bunga, rimanendo “inorridita”. La giovane, che viveva allora in viale Monza, nel quartier generale di Lele Mora e che aveva una relazione sentimentale con l’ex prefetto di Napoli Carlo Ferrigno, ha raccontato ai giudici di una ventina di ospiti, tra cui l’immancabile Minetti, “una ragazza di nome Noemi, con i capelli biondi, bellissima e le gemelle De Vivo”, molte delle quali si spogliavano e si esibivano in balli a luci rosse. “Se avessi saputo di che cosa si trattava, non sarei andata. Ci sono rimasta male, colpita e inorridita”, ha risposto a una domanda precisa del pm Antonio Sangermano, chiarendo inoltre che dopo quella serata litigò con Lele Mora, il quale le disse che se voleva lavorare nel mondo dello spettacolo “bisognava pagare un prezzo, cioé vendere il tuo corpo. Io me ne sono andata”. Alla fine di agosto di due anni fa ha lasciato l’appartamento messo a disposizione da Mora, con l’ex prefetto, a suo dire, da quando fu arrestato (ora è libero e ha patteggiato la pena) ha troncato i rapporti. Ora si è sposata, vive in Spagna, e aspetta un bimbo.
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