Quote rosa nei Cda delle società quotate, il Senato boccia il disegno di legge
redazione | Il 24, Feb 2011
Crimi: “Questo Governo con le sue scelte rispecchia la deriva maschilista del nostro Paese, che non riusciamo a contrastare neanche con i disegni di legge”
Quote rosa nei Cda delle società quotate, il Senato boccia il disegno di legge
Crimi: “Questo Governo con le sue scelte rispecchia la deriva maschilista del nostro Paese, che non riusciamo a contrastare neanche con i disegni di legge”
La commissione giustizia del Senato ha dato parere contrario al disegno di legge sulle quote rosa nei Cda delle società quotate. La proposta di legge, sostenuta da numerose associazioni di donne tra cui la Fondazione Bellisario, era sta approvata alla Camera, in sede legislativa e con unampia condivisione bipartisan. Se il testo, per gli emendamenti presentati da 52 senatori del Pdl e 1 da un senatore dellIdv, sarà modificato dovrà ritornare alla Camera. C’è grande amarezza ha detto Giusi Crimi, assessore con delega alle Pari opportunità del Comune di Lamezia Terme. – Questo governo con le sue scelte rispecchia la deriva maschilista del nostro paese, che non riusciamo a contrastare neanche con i disegni di legge. Si può anche discutere il concetto di quote rose: per quanto mi riguarda lo ritengo indispensabile in questa fase storica per consentire, imponendolo, un salto culturale all’Italia che è tra gli ultimi posti in Europa in tema di rappresentanza femminile. Ritengo, inoltre, frutto di un retaggio culturale maschilista le giustificazioni di chi sostiene che questa legge non garantirebbe la meritocrazia. Ma chi dice che i posti destinati alle donne non verranno ricoperti da donne meritevoli? Allo stesso modo chi ci garantisce che gli uomini presenti nei cda siano più capaci delle donne? E poi quanti uomini mediocri ricoprono ruoli importanti nella politica come nelle professioni? Quindi il concetto della meritocrazia va salvaguardato al di là di tutto.
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