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“Vince l’astensionismo”

| Il 28, Mag 2013

Voto amministrativo, Bilardi (Grande Sud): “Conferma la volontà dell’elettorato di infliggere una pena di partecipazione e di consensi a tutta la classe politica”

“Vince l’astensionismo”

Voto amministrativo, Bilardi (Grande Sud): “Conferma la volontà dell’elettorato di infliggere una pena di partecipazione e di consensi a tutta la classe politica”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

“Il voto amministrativo, com’era prevedibile, conclama la vittoria dell’astensionismo e conferma la volontà dell’elettorato di infliggere una pena di partecipazione e di consensi a tutta la classe politica, cosicchè dobbiamo sforzarci di sviluppare una riflessione che possa tornare utile in vista delle prossime scadenze, ma soprattutto ci consenta ricercare quei meccanismi indifferibili atti a restituire dignità alla società politica, iniziando un percorso di riforme costituzionali ed istituzionali che inneschino processi di rinnovamento del potere politico.
La disaffezione e la sfiducia che si traducono nell’astensione hanno definitivamente aggredito anche il livello amministrativo, proprio là dove finora si era mantenuto un legame virtuoso in virtù di un contatto molto diretto con il cittadino-elettore. Ciononostante va registrato il flop dell’antipolitica, segnatamente del movimento “grillico” che prima ha cavalcato la protesta con metodi e stili volgari raggiungendo inaspettate vette elettorali e poi, tre mesi dopo, paga anch’esso in termini di consensi per la consapevolezza – da parte degli italiani – della completa inadeguatezza di quel messaggio sfascista.
La nocività dell’antipolitica ha indubbiamente un costo sociale che il cittadino elettore – consapevole della ineluttabilità di una rappresentanza chiara e capace – non è più disposto a smarrire le sue attese di governo, nella cognizione che la demagogia populista, la negazione del rapporto mediatico e relazionale, la sconfessione dei ruoli e dei poteri, crea esclusivamente disagio, incomunicabilità, distacco tra società politica e società civile.
Invero l’analisi del voto ci insegna che – nonostante l’astensionismo – è l’antipolitica che non ha più tema, tesi e contenuto, a riprova del dato ed in alveo elettorale amministrativo, per una sorta di preferenza fiduciaria che proficuamente si innesca tra il cittadino elettore ed il cittadino amministratore negli enti locali. Ciò determina che l’antipolitica si sgonfi rimanendo mero suono minaccioso di un qualunquismo dissoluto.
Vi è dunque l’imperativo di restituire non il potere alla politica bensì l’autorità che le compete affinchè – in nome di una democrazia senza intermediazioni – si possa per ricucire la frattura tra cittadini e politica e si rigeneri la stessa nel nome di quegli antichi valori che regolano la vita dello Stato.”

Sen. Giovanni Bilardi
“Grande Sud”

redazione@approdonews.it