Raccolta agrumi, Coldiretti: “Stipulare i contratti” Molinaro: "Chi sottopaga il prodotto agricolo alimenta il caporalato e sfrutta agricoltori e lavoratori"
“Almeno 40 centesimi di € al kg per le clementine e 30 centesimi per le arance, questo è il prezzo equo che deve essere corrisposto agli agricoltori“. Una richiesta perentoria quella di Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria, proprio a pochi giorni dall’approvazione della Legge sul caporalato, “voluta da tutti”, e che adesso all’inizio della campagna agrumaria di raccolta deve trovare coerenza, responsabilità, trasparenza e legalità tra le diverse componenti della filiera agrumicola. Lo strumento tecnico-giuridico c’è – prosegue – ed è l’applicazione dell’ articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, che ha introdotto una nuova “disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione dei prodotti agricoli ed agroalimentari”, proprio allo scopo di favorire il riequilibrio dei rapporti contrattuali tra i soggetti della filiera agroalimentare. La normativa è applicabile alle cessione di prodotti agricoli e alimentari la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica italiana. Il contratto di cessione – aggiunge – deve essere stipulato in forma scritta e deve riportare i seguenti elementi essenziali: durata, quantità del prodotto venduto, caratteristiche, prezzo, modalità di consegna della merce, modalità di pagamento del prezzo con l’espresso divieto di condotte commerciali sleali. Una disciplina che per le sanzioni fa capo all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato che può avvalersi del supporto operativo della Guardia di Finanza. “Parliamo – continua Molinaro – di produzioni di pregio che generano valore aggiunto e che garantiscono i giusti margini all’intera filiera. Non possiamo più accettare di vedere sottopagato il prodotto agricolo perché così si alimenta il caporalato e si sfruttano agricoltori e lavoratori, così come non può essere considerato coerente appellarsi alla “logica di mercato”. Prezzi alle stelle al dettaglio e quasi da fame alla produzione non sono più accettabili, occorre invertire la rotta e applicare e vigilare perché si rispetti la legge. Per rafforzare l’intero percorso – conclude – sarebbe di grande significato che i magazzini di confezionamento e condizionamento nonchè la grande distribuzione prima di mettere in vendita gli agrumi si accertino che il prodotto non è stato sottopagato agli agricoltori, questo è una concreta azione che responsabilizza l’intera filiera ed è sicuramente apprezzata dal cittadino – consumatore che ha ormai una spiccata sensibilità sulla eticità delle produzioni”.