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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 29 DICEMBRE 2024

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Ragazzo picchiato, interviene Marziale

Ragazzo picchiato, interviene Marziale

| Il 21, Mar 2012

“Fatto grave, società reagisca”

Ragazzo picchiato, interviene Marziale

“Fatto grave, società reagisca” 

 

 

“I reati che gli inquirenti ascrivono ai due minorenni arrestati a Marina di Gioiosa Jonica dai militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri devono indurre la comunità adulta di riferimento ad una seria riflessione e ad una forte presa di

coscienza”: è quanto sostiene il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, a parere del quale: “Al cospetto di accuse per furto, stalking, violenza, estorsione e lesioni nei confronti di un ragazzo di 14 anni, costretto addirittura al ricovero presso il nosocomio di Locri perché indotto ad ingerire una bevanda con sostanze tossiche, non si può che rimanere costernati”.

Per Marziale: “A destare maggiore allarme sociale sono la qualità dei reati e l’abbassamento dell’età media di ingresso nei circuiti criminali. Anche se i più recenti rilievi statistici comparati a quelli dei principali paesi europei si rivelano confortanti per l’Italia, con il 2,8% di minori del totale dei denunciati, mentre nel Regno Unito costituiscono il 23,9%, in Francia il 21,3% e in Germania il 13,1%. Ma – chiosa il sociologo – sono proprio questi paesi ad avere sviluppato i modelli più avanzati di prevenzione della criminalità minorile, mentre in Italia ci si divide ancora sull’opportunità di quali politiche e azioni incentivare”.

“Altro dato non trascurabile – sottolinea il presidente dell’Osservatorio – è il coinvolgimento di minorenni in attività tipiche della criminalità organizzata, che ha assunto proporzioni e caratteristiche considerevolmente gravi e diffuse. Fornire una visione d’insieme della fenomenologia è difficile, ma si possono riportare come esempio i dati di uno studio effettuato dall’Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile dal quale è emersa la quasi assoluta presenza di soggetti maschi e di nazionalità italiana, in età compresa tra 15 e 17 anni, con casi di abbassamento della soglia anagrafica fino a 11 anni, in reati che vanno dallo spaccio di stupefacenti alle rapine, all’uso illegale di armi, al furto e contro la persona”.

Per il sociologo: “Occorre fare in fretta a ricostituire un tessuto sinergico che aiuti la famiglia e la scuola a recuperare la propria ed insostituibile funzione socializzatrice, oggi impropriamente delegata a modelli, anche mediatici, deleteri per lo sviluppo identitario delle masse in età evolutiva. Il contenimento dell’emergenza educativa non può riguardare soltanto le istituzioni dello Stato, ma deve impegnare genitori, docenti e adulti di riferimento, genericamente intesi, in prima linea”.

Un’ultima battuta, Marziale, la riserva ai media: “Catalogare come bullismo i reati contro la persona significa non aver capito o non voler far capire all’opinione pubblica la gravità della situazione”.

redazione@approdonews.it