Rapina al gioielliere di Crotone, presa la banda travestita da finanzieri
redazione | Il 05, Mar 2013
La squadra Mobile ha chiuso le indagini dopo il fatto ai danni di Luciano Colosimo. Arrestati i complici di Musacchio, fermati dopo il fatto. In manette Pasquale Maccarrone, 27 anni, di Cotronei, e due cittadini stranieri che quel giorno avrebbero indossato le divise
Rapina al gioielliere di Crotone, presa la banda travestita da finanzieri
La squadra Mobile ha chiuso le indagini dopo il fatto ai danni di Luciano Colosimo. Arrestati i complici di Musacchio, fermati dopo il fatto. In manette Pasquale Maccarrone, 27 anni, di Cotronei, e due cittadini stranieri che quel giorno avrebbero indossato le divise
CROTONE – Tre persone sono state arrestate dalla squadra mobile di Crotone con l’accusa di essere gli autori della rapina compiuta il 16 giugno 2012 in cui restò gravemente ferito il commerciante d’oro Luciano Colosimo. Si tratta di due romeni, Gheorghe Geanca, 25 anni, e Mihai Ciovica (19), ritenuti gli autori materiali, e Pasquale Maccarrone (27), di Cotronei. Durante la rapina due banditi vestiti da finanzieri picchiarono Colosimo e presero oro e preziosi per un milione di euro.
Colosimo, di 70 anni, fu picchiato selvaggiamente col calcio della pistola sulla testa. Attualmente é ancora ricoverato in una struttura sanitaria e le sue condizioni di salute rimangono precarie. A pochi giorni dalla rapina, la polizia arrestò Antonio Musacchio, di 34 anni, di Cotronei, ritenuto l’autista della banda. Un testimone oculare raccontò di aver visto due uomini, con divise da finanziere e delle borse in mano, uscire di corsa dallo stabile in cui si trova la gioielleria ed entrare in una Fiat Punto di colore scuro. Di quell’auto il testimone riuscì ad annotare la targa comunicandola poi agli investigatori. La stessa auto fu ripresa dalle telecamere di videosorveglianza. La Punto, il giorno dopo la rapina, venne trovata dalla polizia in un garage di Cotronei che appartiene al giovane arrestato stamani. Le intercettazioni telefoniche e ambientali ed anche di alcuni colloqui in carcere, dove si trova Musacchio, hanno consentito di evidenziare il ruolo di Maccarrone nella fase di ideazione ed esecuzione della rapina in qualità di uomo di fiducia di Musacchio. Ai tre uomini gli agenti della Squadra mobile sono arrivati dopo lunghe indagini che hanno interessato anche la comunità romena di Massafra, in Puglia.