RDT Franco Nesticò: “La discarica di Scala Coeli resterà chiusa” L'associazione di tutela del territorio attacca: "Oliverio e Pallaria si preoccupino della demolizione"
Quanto trapelato nei giorni scorsi sulla stampa sulla presunta
autorizzazione da parte del Dipartimento Politiche per l’Ambiente della
discarica di Scala Coeli è parzialmente vero: l’arch. Orsola Reillo,
storica firmataria delle mega-sanatorie sulla discarica di Scala Coeli,
ha firmato l’ennesimo atto indecente sostenendo che la fossa privata di
contrada Pipino rispetta le prescrizione AIA e che quindi può entrare in
funzione.
Si tratta di una tesi bizzarra e inequivocabilmente falsa: non solo la
discarica non è entrata in funzione, ma non potrà mai farlo come
stabilito, senza possibilità di smentita, dal Consiglio di Stato
nell’aprile scorso. Non solo. Lo stesso consiglio di Stato ha da pochi
giorni convalidato le ordinanze di demolizione delle opere abusive sulla
strada per la discarica, per cui è giusto che i cittadini sappiano che
la Regione Calabria paga profumatamente dei dirigenti che scrivono, nero
su bianco, che una strada è percorribile, in sicurezza, 365 giorni
all’anno, nonostante i mezzi pesanti dovrebbero passare su opere abusive
a breve demolite. Qualcuno ancora si stupisce quando capitano le disgrazie?
Quello che sta accadendo, in realtà, è che qualche dirigente del
dipartimento, colto in flagrante nel tentare a tutti i costi di
autorizzare una discarica il cui iter autorizzativo avrebbe dovuto
essere interrotto definitivamente 3 anni fa, sta provando a forzare la
mano nella confusione tra una giunta regionale e l’altra.
Questo non sarà permesso dalla società civile, dai cittadini e dalle
istituzioni locali che da anni sostengono quanto ormai certificato dal
Consiglio di Stato: il dipartimento politiche per l’ambente è stato già
formalmente diffidato a ritirare quella nota ed a rispettare le leggi di
questa repubblica. Siamo consapevoli del fatto che molti dirigenti
pubblici, in questi anni, hanno dimostrato di essere fedeli più alla
repubblica speculativa di rifiutilandia che alla repubblica democratica
italiana, e per questo riteniamo che la nuova giunta ed il nuovo
direttore generale, oltre a prendere atto dello stato di fatto delle
cose, debbano predisporre il ripristino dei luoghi violati di Scala
Coeli e della valle del Nikà ed andare a fondo sulle bieche ragioni che
hanno spinto pubblici uffici, come il Nucleo VIA o l’Arpacal o il
Dipartimento Ambiente, a continuare a valutare l’autorizzazione di una
discarica irregolare andando persino oltre le proprie competenze.
Come rete di comitati territoriali già in passato abbiamo lavorato ad un
tavolo sinergico tra istituzioni e società civile sul tema della
discarica, un lavoro quindi senza pregiudizi ideologici o beghe di
schieramento, finalizzato semplicemente alla difesa della salute
pubblica ed alla valorizzazione delle vocazioni dello ionio cosentino,
tra cui di certo rientrano le colture di qualità di Scala Coeli, la
bellezza naturalistica della valle del Nikà, l’importanza dei siti
archeologici della magna grecia.
Questa sinergia, di fatto, ha impedito fino a questo momento che si
consumasse un ennesimo scempio ed abbiamo tutta l’intenzione di
continuare in questa direzione fin quando ce ne saranno le condizioni,
non solo per lo smantellamento della fossa di Scala Coeli a partire
dalla demolizione delle opere abusive sulla strada, ma anche per la
creazione di un ciclo dei rifiuti virtuoso che, numeri alla mano,
potrebbe creare economia e molti più posti di lavoro sui territori
rispetto a quelli attuali.