“Realtà come la Kleos sono un patrimonio di questa Regione” Lo afferma in una nota il candidato del movimento 5 stelle al consiglio regionale della Calabria Daniele Morabito
“Realtà come la Kleos sono un patrimonio di questa regione, ma piuttosto che ricevere agevolazioni e supporto si devono confrontare quotidianamente con la mancanza di strutture pubbliche in cui operare”. Lo afferma in una nota il candidato del movimento 5 stelle al consiglio regionale della Calabria, Daniele Morabito. “L’associazione Kleos è da tempo impegnata nello sport e, in particolare, nel basket in carrozzina, ma è costretta a fare i salti mortali per poter proseguire la propria attività. Fino a qualche tempo fa, la Kleos utilizzava Il palazzetto dello sport, inagibile dal 2012, ma di cui era stato concesso l’usufrutto nonostante mancassero alcune certificazioni relativa al tetto e fosse privo degli spogliatoi per disabili, dunque inutilizzabile per le partite di campionato. Dal marzo 2014, quando è intervenuta la chiusura della struttura, la squadra di basket in carrozzina è obbligata a giocare a Saline. In più è stata costretta a sospendere fino a data da destinarsi il settore del minibasket che aggregava oltre 40 bambini”. Ma questa – sottolinea Morabito – non è che una delle difficoltà che l’associazione è obbligata ad affrontare “i costi che l’associazione deve ogni anno affrontare per la partecipazione ai campionati, pari a circa 5000 €, sono quasi proibitivi, e a questi si aggiungono quelli relativi alle visite mediche degli atleti disabili, costretti a ricorrere al privato perché le strutture dell’Asl non sono dotate dei macchinari necessari per la visita di idoneità agonistica, come le cyclette a braccia”. Per il candidato pentastellato “quello della disabilità è un problema annoso, che dimostra come il sistema dell’assistenza sociale in Calabria abbia totalmente fallito. A Reggio sono innumerevoli i casi di discriminazione e abbandono di persone disabili di ogni fascia di età. Nelle scuole troppo spesso capita che i bambini non abbiano un sostegno adeguato e continuativo da parte dell’ insegnante che per legge si dovrebbe occupare di loro. La colpa non è certo degli insegnanti, ma del carico di lavoro che viene loro scaricato sulle spalle, costringendoli anche ad occuparsi di 5 o 6 bambini alla volta”. Un’emarginazione sociale e morale che le istituzioni non fanno nulla per arginare, dice Morabito che sottolinea “In città le barriere architettoniche che impediscono la normale mobilità ai disabili si contano a decine. Sono situazioni insostenibili e indegne di un Paese civile, che obbligano ad una lotta continua per ottenere la garanzia di diritti costituzionalmente elevati. Occorre agire con celerità a livello regionale attraverso una pianificazione che porti al livello locale l’adeguamento al rispetto di questi diritti.”
Daniele Morabito