Caro Segretario,
ho ascoltato il tuo appello a scendere in piazza, da aderenti al Partito Democratico, il 25 aprile, per celebrare l’importantissima data della liberazione che avuto per protagonisti migliaia di Italiani Partigiani. Hai citato, a riprova, l’intervento del Presidente Mattarella che, secondo me, va interpretato in modo diverso da quello che passa all’interno del nostro partito.
Mi dispiace, ma non me la sento di accogliere il tuo appello.
Dopo più di cinque decenni, per la prima volta, non presenzierò alla manifestazione del 25 aprile. Non intendo figurare sotto, o dietro, la bandiera dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, del presidente Pagliarulo, quel presidente che, nato dopo il 1945, e non avendo partecipato alla lotta partigiana in difesa della libertà degli italiani contro i nazifascisti, ne interpreta gli ideali in pessimo modo.
L’attuale ANPI ha stravolto i principi, i valori e le idee che la hanno caratterizzata fino a qualche anno fa. Prova ultima ne è l’atteggiamento di Pagliarulo nei confronti della guerra in Ucraina: non si può fare il pacifista sulle spalle degli altri. I partigiani, senza le armi degli alleati, non sarebbero certo riusciti nel loro intento.
È, forse, giunta l’ora che l’ANPI venga sciolta, visto che, col trascorrere del tempo, e la conseguente scomparsa dei protagonisti di quelle straordinarie vicende storiche, i personaggi che presumono di doverne perpetuare gli ideali e la memoria, dimostrano di non esserne degni, considerate le scelte politiche che pongono in essere, ad usum delphini, con l’aggravante che i delphini sono protagonisti politici della vita italiana. La bandiera gloriosa dell’ANPI dovrebbe essere affidata alla Benemerita arma dei carabinieri che saprebbe come onorarla, nel segno di quello che è stata la lotta partigiana.
Ciò dico da cattolico democratico, ricordando a tutti che nel 1943, dei 130.000 partigiani in guerra, 80.000 provenivano dal mondo cattolico e, solo, verso la fine, nel ‘45, sono diventati 200.000 tutti a lottare per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo.