Reclutamento personale sanità, si muove M5s Sapia e Nesci chiedono al ministro Grillo il ripristino della legalità: "Scorrere le graduatorie"
«Devono cessare per sempre gli arbìtri delle direzioni generali delle aziende della sanità calabrese riguardo alle modalità di reclutamento del personale, cioè la prassi di bandire concorsi nonostante l’esistenza di graduatorie valide». Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Francesco Sapia e Dalila Nesci, della commissione Sanità, che in proposito hanno presentato uno specifico esposto a tutte le Procure calabresi e alla Corte dei conti. Soprattutto, Sapia e Nesci hanno inviato una nota al ministro della Salute, Giulia Grillo, cui sulla base delle regole vigenti – che obbligano i direttori generali a far scorrere le graduatorie valide disponibili, prima di bandire i concorsi – hanno chiesto di «voler disporre una completa verifica su come ciascuna azienda abbia agito e stia agendo» e «l’attivazione della decadenza dei manager che abbiano violato le norme stabilite con conseguente nullità degli atti».
Al ministro Grillo i due parlamentari hanno ribadito che, tra l’altro, «per nessuno dei direttori generali delle 7 aziende della Calabria in disavanzo di bilancio è stata ancora attivata, per reiterata omissione del governatore regionale Oliverio e del commissario Scura, la procedura di decadenza automatica prevista» in tal caso dalla legge. L’iniziativa dei parlamentari 5 stelle nasce, per come hanno scritto al ministro della Salute, da «segnalazioni sull’avvio di procedure concorsuali malgrado l’esistenza di graduatorie valide e finanche di recentissima approvazione, per esempio quella dei 67 vincitori del concorso per autisti del 118 di Crotone, nonostante la quale all’Asp di Cosenza risulta in espletamento un concorso a tempo indeterminato». In Calabria, poi, «nell’ambito del servizio 118, lasciando ferme le ambulanze pubbliche il trasporto dei pazienti verrebbe in taluni casi affidato – hanno aggiunto i due parlamentari – a operatori privati; il che sarebbe di recente avvenuto, per esempio, all’Asp di Vibo Valentia».