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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 03 NOVEMBRE 2024

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Recovery Plan, portualità: adesione dei sindaci di Augusta e Gioia Tauro al documento di Oliverio Si tratta di opere decisive ed imprescindibili per contribuire alla crescita del SUD in un disegno di rafforzamento della coesione e di rilancio dell’economia nazionale

Recovery Plan, portualità: adesione dei sindaci di Augusta e Gioia Tauro al documento di Oliverio Si tratta di opere decisive ed imprescindibili per contribuire alla crescita del SUD in un disegno di rafforzamento della coesione e di rilancio dell’economia nazionale

I Sindaci di Augusta Giuseppe Di Mare e quello di Gioia Tauro Aldo Alessio, aderendo all’iniziativa promossa dall’ex Presidente della regione Calabria On.le Mario Oliverio, insieme a tanti altri Sindaci della Calabria e della Sicilia nei prossimi giorni invieranno al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovanni, alla Ministra per il Sud e per la Coesione Territoriale, On. Mara Carfagna e ai Parlamentari Calabresi e Siciliani, una nota con la quale sottolineeranno l’importanza per le due regioni, per i due porti la possibilità di sfruttare al massimo i fondi del recovery fund.

Il dibattito sulla proposta di Recovery Plan (PNRR) da presentare alla UE entro il prossimo 30 aprile, non può non tener conto di alcuni punti per noi fondamentali:
● il prolungamento dell’Alta Velocità ferroviaria (a 300 km/h) sulla Salerno / Reggio Calabria e quindi sulla Messina /Catania / Siracusa / Palermo;
● le grandi infrastrutture portuali del Sud Gioia Tauro, primo porto container italiano, Augusta secondo porto industriale italiano e tutti gli altri porti commerciali nazionali localizzati nelle Regioni del Mezzogiorno;
● ai grandi sistemi autostradali jonico e tirrenico e le principali trasversali.

Si tratta di opere decisive ed imprescindibili per contribuire alla crescita del SUD in un disegno di rafforzamento della coesione e di rilancio dell’economia nazionale. In questo quadro la realizzazione dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina diventa una scelta coerente e funzionale ad un disegno di grande impatto e valenza strategica.
I porti di Augusta e Gioia Tauro possono avviare una politica di cooperazione su specifiche attività per creare sinergie e realizzare un vero e proprio sistema portuale di quarta generazione.
Il sistema cosi realizzato (attraverso un processo forte di digitalizzazione che sfoci in un Port Community System) diverrebbe il primo sistema portuale per traffico merci d’Italia capace di puntare alle due parole chiave del PNRR: digital e green.
Non può passare inosservato che le risorse europee sono state distribuite tra gli Stati in base a tre indicatori principali: la popolazione residente, il livello di PIL procapite, la crescita della disoccupazione. In base a questi tre parametri il Sud e le sue regioni più estreme, Sicilia e Calabria, devono essere destinatarie di quote rilevanti del fondo in quanto, purtroppo, come prima sinteticamente visto, primeggiano in Italia e in Europa per basso PIL e per disoccupazione e, cosa ancor più grave, in rischio povertà all’interno di un’Europa del benessere.
Il sistema nazionale della portualità non può essere concepito solo tra i porti, seppure importanti, di Genova e Trieste e a sostegno dei quali il precedente Governo il 12 Gennaio 2021 ha previsto un finanziamento di 500 milioni di euro per il porto di Genova e 388 milioni di euro per il porto di Trieste, ma bensì attraverso una visione strategica e futuristica della portualità dove il Sud, con i porti di Gioia Tauro e Augusta, baricentrici nel Mediterraneo, può dare grande impulso innovativo e competitivo per il rilancio dell’intero sistema portuale nazionale ed europeo, così come ampiamente sostenuto e documentato dalle sei università calabresi e siciliane.
Ci sembra insostenibile pensare ad una proposta di Recovery Plan senza un preciso obiettivo “Sud” e senza le opere infrastrutturali per esso necessarie, sarebbe priva di respiro strategico e di una lungimirante proiezione per il futuro dell’Italia.
Il Sud non può perdere questa opportunità per recuperare il gap accumulato in decenni di squilibri.