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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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“Reddito minimo in Calabria una battaglia di civiltà” Lo dichiara Gianni Speranza, responsabile nazionale Sel Politiche per il Mezzogiorno

“Reddito minimo in Calabria una battaglia di civiltà” Lo dichiara Gianni Speranza, responsabile nazionale Sel Politiche per il Mezzogiorno
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Gli ultimi dati Istat sull’economia italiana pubblicati nei giorni scorsi
fotografano un quadro sociale ed economico di estrema gravità, che colloca
la Calabria all’ultimo posto nella classifica delle regioni italiane.

L’impatto sulla vita reale dei cittadini calabresi è drammatico: in tre
anni il tasso di occupati è calato del 5,6%, mentre i consumi delle
famiglie fanno segnare un -9,3%. Di fronte a questo scenario la politica
regionale non può più rimandare!Deve dare prova di una reale volontà di
cambiamento, attraverso un piano qualificato di contrasto alla povertà che
introduca anche nella nostra Regione un reddito di sopravvivenza: una
misura per dare un sostegno concreto e la possibilità di una vita dignitosa
a tanti cittadini e famiglie in grave stato di indigenza.

*Sin dall’insediamento del consiglio regionale un anno fa, La Sinistra e il
suo consigliere Giovanni Nucera hanno subito portato avanti l’introduzione
del reddito minimo in Calabria come questione prioritaria della vita di
questa nuova legislatura. *

Sarà compito della giunta e del consiglio trovare la forma più adeguata,
tra le diverse già introdotte nelle altre regioni (reddito minimo, reddito
di sopravvivenza, reddito di inclusione sociale..). Al di là dei nomi, *il
governo regionale deve decidere perché ci sia nella nostra regione una
forma di sostegno economico, anche minimo, a chi è disoccupato e vuole
inserirsi nel mercato del lavoro così come a tanti padri di famiglia che
hanno perso il lavoro e vorrebbero trovare una nuova occupazione.* Per fare
questo occorre uno sforzo congiunto, del governo regionale e nazionale, per
trovare le risorse e attivare un circuito virtuoso che, facendo ripartire i
consumi delle famiglie, crei le condizioni per una ripresa economica e
occupazionale della nostra terra.

E’ una battaglia di civiltà, per contrastare la povertà e dare dignità a
tanti cittadini e tante famiglie. L’associazione “Libera” di Don Luigi
Ciotti ne ha fatto una grande questione nazionale, come strumento di
liberazione dal condizionamento mafioso e da tutti i condizionamenti.

In altre regioni italiane guidate dal centrosinistra, come il Friuli
Venezia Giulia e recentemente la Puglia, sono state già approvate leggi
regionali sull’argomento. Addirittura anche nella regione Lombardia guidata
da Roberto Maroni.

Molti comuni calabresi, quasi sempre all’unanimità,hanno approvato
mozioni a sostegno della proposta già in discussione in consiglio
regionale.

*Mi auguro che da giunta e consiglio regionale sia emanata presto una
legge per il reddito minimo come primo passo di un’azione vera di
cambiamento, che metta in moto per la nostra regione politiche sociali ed
economiche serie,inclusive e solidali.