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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Referendum, continua il “Calabria No Tour” del M5s Il portavoce Paolo Parentela impegnato in due diverse iniziative

Referendum, continua il “Calabria No Tour” del M5s Il portavoce Paolo Parentela impegnato in due diverse iniziative
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Procede senza sosta il “Calabria No Tour” del M5s, che nei giorni del 26 e del 27 novembre vedrà il portavoce Paolo Parentela impegnato in due diverse iniziative per promuovere le ragioni del No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.

Il lungo fine settimana in giro per la Calabria avrà inizio sabato 26, alle ore 17 nella sala consiliare del Comune di Taverna (CZ), dove Paolo Parentela e Giuseppe D’Ippolito ribadiranno le ragioni del No insieme all’Avvocato Natalina Raffaelli, membro del Comitato per il No. «È importante – spiega Parentela – che i cittadini il 4 dicembre scelgano dopo essersi informati. C’è un gran bisogno che la gente comprenda che il nostro ‘No’ alla riforma costituzionale voluta da Renzi, Boschi, Napolitano e Verdini non è una chiusura al cambiamento di questo Paese, ma una vera e propria resistenza per impedire che l’Italia cambi in peggio, costruendo una classe politica elitaria capace di autonominarsi nei posti di potere».

Il ‘Calabria No Tour’ proseguirà domenica 27 novembre tra le curve del Basso Reventino. È stato infatti organizzato dai Meetup di Serrastretta, Tiriolo, Marcellinara e San Pietro Apostolo ‘un viaggio per le strade del reventino per spiegare le ragioni del No’, un tour in carovana che vedrà la partenza alle ore 9 da Marcellinara (CZ) e che attraverserà i comuni dei meetup organizzatori, comprese le frazioni di Serrastretta Accaria e Cancello.
Insieme a Paolo Parentela, spiegheranno ai cittadini le ragioni del No la consigliere comunale di Amantea del M5s Francesca Menichino e l’Avvocato Giuseppe D’Ippolito.

«La Costituzione – conclude Parentela – deve unire il Paese, non dividerlo. Ad oggi l’unico obiettivo che è riuscito ad ottenere il governo con questa riforma è la spaccatura netta tra i cittadini, a cui verranno seriamente ristretti gli spazi di democrazia diretta».