Referendum in Calabria: i sì al 33%, i no al 67% I risultati definitivi del referendum sulla riforma costituzionale nella regione hanno registrato una prevalenza di No. Anche dalla Piana di Gioia Tauro schiaffo per Renzi. Il commento della politica locale - GUARDA
ROMA – I risultati definitivi del referendum sulla riforma costituzionale in Calabria hanno registrato una prevalenza di no, pari al 67%. I sì sono fermi al 33%. I votanti sono stati 845.775, pari al 54,43% degli aventi diritto. Per quanto riguarda le città capoluogo, a Catanzaro i no sono stati il 69,8% ed i sì il 30,2%; a Reggio no 69,6, sì 30,4; a Cosenza no 68,7, sì 31,3; a Vibo Valentia no 68,2, si 31,3; a Crotone no 71,8, si 28,2.
Schiaffo per Renzi anche dalla Piana
Anche dalla Piana di Gioia Tauro arriva un sonoro schiaffo al premier Renzi. Il dato si avvicina a quello regionale (67% contro il 33%) e provinciale (69,6% a 30,4), ma con punte per il no che vanno oltre il 70% nei centri più importanti dell’area pianigiana e nei comuni più piccoli. Un no convinto che però si scontra con una percentuale dei votanti più bassa rispetto alla media nazionale. Uno schiaffo, quello dato al presidente del Consiglio, che di riflesso colpisce pure il fronte del sì locale. Tanti gli amministratori, sindaci, consiglieri comunali e dirigenti di partito, in primis quelli del PD, coinvolti nello schieramento pro-Renzi. A Palmi dove è andato a votare il 53% degli aventi diritto, il no prevale con il 73% contro il 26,9%, nonostante i “ruggiti” provenienti dal Partito Democratico. Maggioranza bulgara per il no anche a Gioia Tauro con il 76% contro il 23% dei sì. I votanti però non hanno superato il 50%. La percentuale si è fermata al 48,2%.
Stessa storia anche a Taurianova, dove i votanti si sono attestati al 49,3% e il no ha toccato il 76,6% mentre il sì, per buona pace del PD locale, è arrivato al 23,3%. A Rosarno percentuale plebiscitaria per il no che supera il 79%. Valanga di no anche a Polistena, Cittanova e Cinquefrondi. Nel primo caso abbiamo avuto un impegno in prima persona del sindaco Michele Tripodi e della sua maggioranza. Prima una delibera contro il riformismo costituzionale Renzi-Boschi, poi l’impegno con un saggio costituzionale a sua firma. Nei giorni precedenti al referendum, infatti, il primo cittadino ha presentato un libro per spiegare le ragioni del no. Qui la percentuale del no ha toccato quasi il 70% (69,6 con precisione), contro un sì che arriva al 30,4%. Mentre la percentuale dei votanti è stata del 57,3%.
A Cittanova il fronte del no ha raggiunto quota 66,9%, mentre il sì è approdato a quota 33%. A Cinquefrondi identica percentuale: no al 66,9% e sì al 33%. Medesima situazione a San Ferdinando, Oppido Mamertina, Rizziconi, Laureana di Borrello, Varapodio con percentuali bulgare oltre il 70%. A Melicucco, Delianuova, Maropati, San Giorgio Morgeto il no è sotto il 70%.
Il commento di Giuseppe Graziano
“Più chiaro di così non si poteva. L’esito del Referendum ha bocciato chiaramente e sonoramente la Riforma costituzionale, il Governo e buona parte di quel centrosinistra che lo ha sostenuto. La volontà dei calabresi è stata chiara e di contrasto al Sistema”.È questa l’analisi del voto del Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente nazionale del movimento nazionale Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, che evidenzia e commenta, tra gli altri, il risultato chiaro ed inappellabile scaturito dalle urne, soprattutto nella Sibaritide. “È, quindi, stato un no limpido alle politiche bugiarde e fallimentari di Renzi per la nostra regione. Il day after del Referendum – commenta Graziano – ci restituisce un’Italia e soprattutto una Calabria sicuramente più sovrane e artefici delle proprie scelte. Ma che invoca, allo stesso tempo, una vera e più concreta stagione di cambiamento. I calabresi, così come evidenziavo e auspicavo nelle settimane e nei giorni precedenti alla consultazione referendaria, hanno detto no ad una riforma costituzionale che nella sostanza sottraeva capacità e autonomia alle Regioni nell’assunzione di decisioni vitali per lo sviluppo e la crescita”.
Comitai Reggini per il sì
“E’ stato un voto fortemente politicizzato, segnato da un’affluenza significativa e caratterizzato da una polarizzazione tra schieramenti contrapposti su valutazioni lontane dal reale contenuto della riforma costituzionale. Abbiamo perso una grande occasione. E’ stato un voto in larga parte di protesta, personalizzato sulla figura del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, prendendo atto del risultato dell’urna e rassegnando le sue dimissioni, ha dimostrato un alto senso delle istituzioni, purtroppo non comune nella storia del nostro Paese”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta i comitati per il Si di Reggio Calabria commentando i risultati del referendum costituzionale. “L’Italia ha mancato una grande opportunità – prosegue la nota – ma il grande merito di questa campagna elettorale, pur aspra e dai toni spesso sopra le righe, è stato comunque anche quello di riportare i cittadini a leggere ed innamorarsi della nostra splendida Carta costituzionale”.