di Caterina Sorbara
Prosegue intensa l’attività dell’Associazione Culturale Anassilaos promossa,in più occasioni, congiuntamente e in collaborazione con le case editrici reggine e calabresi. Stasera a Reggio Calabria al Chiostro della chiesa di San Giorgio alle ore 21, ci sarà il primo degli Incontri con l’Autore dedicato a Francesco D’Alfonso, autore del saggio “L’onesto solitario/Vita e opere del filosofo Nicolò d’Alfonso”,edito da Città del Sole.
Interverranno il Prof. Francesco Idotta, Docente di Filosofia e Storia nel Liceo Scientifico “E. Fermi” di Sant’Eufemia d’Aspromonte, la Prof.ssa Marilisa Morrone Naymo, Membro della Deputazione di Storia Patria della Calabria, il Dott. Francesco Arcidiaco, Editore e infine Tito Tropea, Presidente Anassilaos Giovani.
Domani sera, sempre a Reggio Calabria , alle ore 22.00 al Lido Stella Marina, verrà presentato il libro del prof. Daniele Castrizio, dal titolo:”Il metodo Bronzi di Riace”, Laruffa Editore.
Giovedì 6 agosto si ritorna al chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso, alle ore 21.00, perché, nel Centenario della I° Guerra Mondiale la Prof.ssa Katia Giacco ricostruirà una delle più importanti battaglie della guerra “La battaglia dello Jutland” combattuta tra il 31 maggio e il 2 giugno 1916fra la RoyalNavy britannica e la Kaiserliche Marine tedesca. Introdurrà il Prof. Pino Papasergio, componente Comitato di Indirizzo Premio Anassilaos.
Infine venerdì 7 agosto alle ore 19 al parco della Mondialità di Gallico, congiuntamente con Leonida Edizioni, si terrà la presentazione del libro “La tela e il trono – l’altro sguardo di Penelope” di Achille Concerto (Leonida Edizioni), una rivisitazione della figura di Penelope colta – come scrive Maria Luisa Neri – in una dimensione femminile ben diversa rispetto a quella consegnata dalla tradizione. Concerto disegna una donna, che si pone e pone interrogativi, che cerca spiegazioni, che conforta e si lascia confortare.
A Telemaco, che l’accusa di macchinare contro di lui e di agghindarsi per Antinoo, Penelope risponde con severità che alle donne «non è concesso radunare armate, ma solo il dono della mediazione”.