Reggio Calabria, anche il Telecentro “adotta il verde” I giovani del “Colocrisi” aderiscono alla campagna di sensibilizzazione ambientale del Comune Piazza delle Grazie a Gallico e Piazza Municipio a Sambatello le aree oggetto di interventi
Recuperare gli spazi verdi pubblici e instaurare una cittadinanza attiva che senta proprio il territorio. Il “Telecentro” di Reggio Calabria recepisce in pieno di gli obiettivi di “Adotta il Verde”, la campagna di sensibilizzazione per la salvaguardia e la cura dell’ambiente promossa da Palazzo San Giorgio, e avvia i lavori di recupero delle specie erbacee e arbustive di due importanti aree della città: Piazza delle Grazie a Gallico, “porta” di ingresso all’omonimo Santuario, e Piazza Municipio a Sambatello.
La riqualificazione della prima ha già preso il via nei giorni scorsi, subito dopo la firma della convenzione tra il Comune di Reggio Calabria ed il Centro Studi “Colocrisi”, grazie al contributo volontario dei giovani del “Telecentro”, il “Centro di Aggregazione Giovanile Pluriservizio” promosso nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” con il finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile.
«Lo scopo di questo intervento – spiega Andrea Cannizzaro, dottore agronomo e referente del “Telecentro” per “Adotta il Verde” – è di restituire alla piazza il suo ruolo centrale di area verde, utilizzata non solo dai residenti ma anche dai numerosi turisti che durante tutto l’anno visitano l’adiacente Parco della Mondialità. La strategia della nuova sistemazione botanico-agronomica si basa sulla scelta di specie erbacee e arbustive più adatte. Si procederà, dunque, con la messa a dimora delle diverse essenze considerando i distinti periodi di fioritura in relazione alle stagioni, allo scopo di ottenere un colore continuo che permarrà il più a lungo possibile».
I lavori di riqualificazione del verde urbano a cura dei giovani impegnati nel progetto proseguirà nei prossimi giorni in Piazza Municipio a Sambatello, attorno ai locali della sede operativa del Centro Studi “Colocrisi”.