Reggio Calabria, donna di Rosarno muore dopo il parto Ancora un presunto caso di malasanità in Calabria. L'indignazione del mondo politico
Nuovo presunto caso di malasanità in Calabria. Una donna di 43 anni di Rosarno, dopo aver messo al mondo due gemelline la settimana scorsa, è deceduta a seguito di complicazioni manifestatesi nella serata di ieri. La donna, ritornata a casa dopo il parto, dopo aver accusato una serie disturbi fisici, si era recata presso l’ospedale di Polistena e, poco dopo, trasferita d’urgenza all’ospedale Riuniti di Reggio a causa di una serie di complicazioni. Purtroppo non c’è stato nulla da fare: una volta giunta al nosocomio, la giovane donna è morta poco dopo.
DALILA NESCI (M5S)
La deputata M5s Dalila Nesci ha interrogato il presidente del Consiglio e i ministri della Salute e dell’Economia sul caso della signora di 43 anni morta dopo il recente parto negli Ospedali riuniti di Reggio Calabria. La parlamentare, che già aveva illustrato un’interpellanza urgente a seguito dei riscontri dell’inchiesta «Mala Sanitas» sul punto nascita di Reggio Calabria, ha chiesto ancora chiarezza sullo stato del reparto e sulla sicurezza delle nascite in Calabria, «ancora una volta – spiega – messa in forte dubbio da una vicenda che tocca i vertici dell’organizzazione sanitaria».
«Questi frequenti episodi e il silenzio di chi governa – afferma la parlamentare 5 stelle – non sono più tollerabili. Purtroppo il ministro della Salute è rimasto indifferente e si è limitato, fino ad ora, a scaricare le responsabilità. I commissari Scura e Urbani continuano a tacere come il governatore Oliverio». «All’ospedale di Reggio Calabria – prosegue la parlamentare – c’è peraltro una situazione irregolare che riguarda la dirigenza aziendale, sotto la lente della procura. Al più presto presenterò una proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza delle nascite in Calabria».
«La politica – conclude Nesci – non può ancora restare indifferente e immobile, fingendo che tutto vada bene e che non ci siano obblighi d’intervento immediato. Il Movimento 5 stelle vuole restituire giustizia e fiducia alle madri calabresi e ai loro figli».