Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Reggio Calabria, “La Giornata Mondiale dello Scrittore” Celebrata dall'Istituto "San Vincenzo De Paoli" di Reggio Calabria e Associazione Culturale "Domenico Rocco Guerrisi"

Reggio Calabria, “La Giornata Mondiale dello Scrittore” Celebrata dall'Istituto "San Vincenzo De Paoli" di Reggio Calabria e Associazione Culturale "Domenico Rocco Guerrisi"

Presso l’Istituto “San Vincenzo De Paoli” di Reggio Calabria, rappresentato dal Dirigente Dott. Franco Barillà è stata celebrata la Giornata Mondiale dello Scrittore con un importante Convegno in cui vi sono state le relazioni dell’Avv. Eliana Carbone, organizzatrice dell’evento, incentrata “sull’Evoluzione storica del Diritto e nascita del Diritto Scritto” e di Vincenzo Guerrisi ,Presidente dell’Associazione Culturale Domenico Rocco Guerrisi sul suo libro documento: “Monografia da Altanum a Polistena territorio degli Itali-Morgeti” che ha visto coinvolte tutte le classi della Secondaria di 1° dell’Istituto. L’Avv. Eliana Carbone rivolgendosi ai piccoli alunni ha evidenziato loro come da sempre, per una convivenza pacifica e civile, i popoli hanno cercato di darsi delle regole e di seguirle e hanno avvertito l’esigenza di avere la certezza del Diritto, certezza che solo il Diritto scritto può dare, perchè non è modificabile o eludibile da chi ha il potere processuale. “L’esigenza del diritto scritto- ha continuato l’Avv. Carbone- era stata avvertita fin 2000 anni prima della nascita di Cristo come testimonia il ritrovamento del CODICE DI UR-NAMMU un’antica tavola contenente un codice di leggi, il più antico fino ad oggi conosciuto, redatto in lingua sumera verso il 2100-2050 a.C. il cui primo esemplare fu rinvenuto in due frammenti a Nippur (antichissima città della Mesopotamia) ed oggi conservati nel Museo Archelogico di Instabul e che oltre a prevedere le pene per diversi reati, stabiliva un indennizzo imposto al colpevole per i danni provocati alla vittima, la testimonianza sotto giuramento, citava pure giudici professionisti e stabiliva le misure standard di capacità e di peso; a ed a seguire il ritrovamento del Codice di Lipit-Ishtar in lingua sumera, che è una raccolta legislativa dell’antica Mesopotamia, scritta durante il regno di Lipit-Ishtar (circa 1934-1924 a.C.), re della città d’ Isin, le cui “leggi” sono sentenze giudiziarie emesse dal re, scritte e compilate per poi servire da esempio in casi futuri; e il recupero del Codice di Hammurabi del XVIII secolo a.C. ,appartenente alla civiltà babilonese e risalente al regno di Hammurabi, sesto re della I dinastia di Babilonia, un testo accadico cuneiforme inciso su di una stele in diorite alta 2,25 metri oggi esposta al museo del Louvre di Parigi. Il Codice di Hammurabi faceva larghissimo uso della legge del taglione. La pena per i vari reati era spesso identica al torto o al danno provocato: occhio per occhio, dente per dente; per continuare con le leggi dell’Arconte Solone nel VII/VI sec. a. C. ad Atene con cui la cittadinanza venne distribuita in base al reddito e grazie alle quali a tutti i cittadini veniva garantito il diritto di voto attivo, ossia il diritto di partecipare all’assemblea generale e di eleggere i magistrati; mentre a Sparta, in cui la struttura sociale ruotava costantemente intorno al mantenimento dell’organizzazione militare, a Licurgo si attribuisce la costituzione spartana formata non da leggi scritte ma da norme consuetudinarie; e con le Dodici Tavole del 450 a.C., per la prima volta il diritto trovò a Roma una formulazione scritta, enunciando esse con precisione i diritti ed i doveri del cittadino romano; per poi arrivare alla grandezza del Corpus iuris civilis Iustinianeum (529-534), raccolta di materiale normativo e materiale giurisprudenziale di diritto romano, voluta dall’imperatore bizantino Giustiniano I. Esso ha rappresentato per secoli la base del diritto comune europeo”. A questo punto è iniziata la relazione dello scrittore Vincenzo Guerrisi sul libro documento la “monografia da Altanum a Polistena territorio degli Itali-Morgeti” dicendo che essa è il frutto di anni di sue ricerche e studi e che essa riesce a puntualizzare alcuni passi fondamentali della storia del popolo dei Morgeti, riprendendo gli spunti e le informazioni degli studiosi di storia. “All’interno del libro – ha proseguito Guerrisi- vi è la cartina di Abramo Ortelio (1527-1598), grande fondatore della cartografia fiamminga e ricordato anche per aver pubblicato il primo atlante moderno. La Mappa di Abraham Ortelius del 1595, “cartina geografica antica”, regno dei Morgeti (documento storico). Altanum, Postropja, Herculis Portus, Emporium Medame, Medama, Metaurus, Scylleum, Oreftis Porus, Taurianum, Mallie, Miletus, Vibonis, Hipporum, Criba, Sedecula, Decastidium, Reggium”. “E questa monografia- prosegue l’autore -racconta la storia dei vari comuni calabresi, le fonti degli scrittori antichi ci raccontano del personaggio di Italo, re degli Enotri, che, secondo il mito, sarebbe vissuto 16 generazioni prima della guerra di Troia; da lui deriverebbe il nome Italia, dato prima alla regione corrispondente al suo regno, ovvero quasi tutta la Calabria. In seguito, con la conquista romana dei secoli successivi, il termine Italia si estese fino alle Alpi, comprendendo anche la Liguria, di fatto tutti i suoi abitanti furono considerati italici e Romani. E Guerrisi conclude il suo discorso riportando agli scolari un passo della sua Monografia: “Altanum era un’antica città, con gli stessi principi della Magna Grecia, fondata 500 anni prima della venuta di Cristo, le sue rovine si trovano situate sopra l’altura di un monte appenninico, a sei miglia distante da Polistena e a tre da San Giorgio Morgeto, da cui ancora si vedono le sue tracce, i muraglioni di cinta e alcuni avanzi di torri, distrutte dai nemici e sfracellati dal tempo. Le sue origini sono antichissime, la si vuole città italo-greca autonoma retta a repubblica e con le sue leggi, con molti cavalieri a sua difesa. Doveva essere una città molto potente e forte, per la sua posizione fu certamente un punto militare strategico di grande importanza.” E non manca un accenno finale dello Scrittore alla Via Traiana di cui riferisce: “Era una strada costruita dall’imperatore Troiano (53-117) in Calabria. La strada Traiana del 103, andava da Paternum a Regium. Costruita per scopi militari, politici e commerciali, la strada passava dal territorio di Altanum. Braccio della via Trojana; Paternum, Scylacium, Subsicium, Altanum, Hipporum, Decastidium, Regium. Poi sostituita dalla Via Popilia”. A conclusione del Convegno Vincenzo Guerrisi ha conferito all’Avv. Eliana Carbone, organizzatrice del Convegno, l’onorificenza di Dama Onoraria dell’Associazione Culturale Domenico Rocco Guerrisi.

Il Dirigente Scolastico dell’ Istituto San Vincenzo “De Paoli” di Reggio Calabria
Dott. Franco Barillà
Il Presidente dell’Associazione Culturale Domenico Rocco Guerrisi
Prof. Vincenzo Guerrisi
L’organizzatrice dell’evento nonchè relatrice
Avv. Eliana Carbone