Reggio Calabria non può essere consegnata alla Lega La paura di consegnare Reggio alla Lega è legittima, di più: è giusta. Talmente giusta che con la Strada lavoriamo da qualche anno per impedirlo, mentre qualcuno se ne accorge in campagna elettorale
La paura di consegnare Reggio alla Lega è legittima, di più: è giusta. Talmente giusta che con la Strada lavoriamo da qualche anno per impedirlo, mentre qualcuno se ne accorge in campagna elettorale.
Espongo dei fatti, ciascuno potrà farsene un’idea.
C’è una data fondamentale per segnare l’avvento della Lega in Calabria. Questa data è il 26 maggio del 2018, giorno delle elezioni europee. Sono mesi che Salvini picchia duro su quello che è chiaramente diventato il simbolo di un’idea di Europa equa e accogliente, quella che il leader della Lega intende demolire. Questo simbolo è Riace, se ne sono accorti giornalisti, politici, persone comuni di tutto il mondo. Questo ben al di là delle questioni giudiziarie di Lucano. È chiaro a tutti che su Riace Salvini gioca una partita fondamentale: accoglienza contro retorica dell’odio, beni comuni contro gestione privatistica del pubblico, Europa contro la sua dismissione. Se ne sono accorti tutti, la storia passa da Reggio Calabria, passa da Riace. È quello il momento in cui si deve dare un chiaro e inequivocabile segno politico: contrastare la Lega, soprattutto in virtù del valore simbolico che Salvini sta dando alla “presa di Riace”. Non si può perdere, tanto più che la Lega ha voluto anche piazzare un candidato a Sindaco con una lista civica. Vincere a Riace significa molto, moltissimo per Salvini. Le TV e i giornali sono tutti lì. Perdere Riace significa altrettanto per chi vuole che la Calabria non “si leghi”.
Dall’attuale Sindaco della città metropolitana non arriva neanche uno sbuffo, sembra che niente stia succedendo. Niente, neanche una vibrazione di sopracciglio. Io e la Strada scriviamo, prendiamo parte, ci battiamo. Diciamo: è adesso che bisogna bloccare la Lega. Niente, Riace non è in provincia di Reggio pare. Arrivano da tutte le città d’Europa, ma da Palazzo Alvaro la storia non passa, si vede. La Lega e Salvini non sono allora un argomento di alcun interesse. Eppure è dalla “caduta” di Riace che si avvia la dismissione del sistema nazionale di accoglienza con la chiusura degli SPRAR, lì che trovano sostanza le derive securitarie, che si giustifica un clima di odio incondizionato nei confronti di qualunque straniero. Da Riace Salvini costruisce il suo massimo consenso, è lì che si sente invincibile fino agli errori del Papeete. Niente: al Sindaco della Città metropolitana questo non interessa, l’argomento Lega non è nell’agenda elettorale.
Ma noi non ci rassegniamo. E in un partecipatissimo incontro a Reggio Calabria discutiamo pubblicamente de “Il libro nero della Lega”, sottolineiamo come sia necessario imprimere subito sul territorio un cambio di rotta, che vadano dati dei forti segnali dalle istituzioni comunale e metropolitana, perché giorno dopo giorno la Lega –utilizzando le politiche migratorie come arma di distrazione di massa- va costruendo relazioni e interessi economici, soffiando su quelle braci che sembravano spente con la stagione dei commissari. Niente, ancora una volta le elezioni sono lontane.
Però il posizionamento della Lega dentro il consiglio comunale di Reggio è già avviato, come dimostrato dagli spostamenti di persone elette con l’attuale Sindaco e passati allo schieramento guidato adesso da Minicuci. La ricerca del voto utile a tutti i costi nel 2014 ha eletto con il Sindaco uscente alcuni consiglieri di centrodestra. Il consenso alla Lega è già nel risultato elettorale del 2014! Tra i 300 e passa candidati del csx alla ricerca del voto utile in questo settembre 2020 non è difficile immaginare che ce ne siano altri, che possa succedere ancora. Perché quando l’interesse è il voto utile per il voto utile, allora tutto fa brodo. Anzi, se tanto mi dà tanto, parliamo proprio di avere adesso tra i propri candidati l’ex coordinatore metropolitano di un movimento prossimo alla Lega, qualche tempo fa al tavolo dei relatori con i principali rappresentanti del cdx contro cui adesso si urla di voler resistere. La via di Damasco è nulla a confronto della via di Palazzo San Giorgio.
Insomma, la retorica del voto utile è utile solo a chi la propina. A chi cerca alibi. La Lega si contrasta con i progetti politici seri e coerenti, liberi e indipendenti. Con un’azione amministrativa competente. Che il contrasto alla Lega sia l’unico argomento elettorale per chi non ha altri argomenti posso pure capirlo, ci mancherebbe. Questione di opportunismo. Io dico che è un argomento politico, una battaglia politica, e che lo è da un bel po’ e posso dirlo a testa alta, altissima.