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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Reggio Calabria, protocollo d’intesa tra Ordine dei Medici e SIT Calabria A tal proposito è stato firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa, il primo in Calabria, che sancisce ufficialmente la collaborazione tra i due enti attraverso tutta una serie di atti, compresa la formazione di tutti quei medici che saranno direttamente impegnati in questo tipo di attività

Reggio Calabria, protocollo d’intesa tra Ordine dei Medici e SIT Calabria A tal proposito è stato firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa, il primo in Calabria, che sancisce ufficialmente la collaborazione tra i due enti attraverso tutta una serie di atti, compresa la formazione di tutti quei medici che saranno direttamente impegnati in questo tipo di attività

L’Ordine dei medici della provincia di Reggio Calabria e SIT Calabria (Società Italiana di telemedicina e sanità elettronica) insieme per attuare modelli innovativi di cure grazie all’innovazione tecnologica ed alla sanità digitale. A tal proposito è stato firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa, il primo in Calabria, che sancisce ufficialmente la collaborazione tra i due enti attraverso tutta una serie di atti, compresa la formazione di tutti quei medici che saranno direttamente impegnati in questo tipo di attività.
“L’impegno, grazie alla collaborazione con il Sit Calabria, è quello di formare i colleghi che si dovranno occupare della telemedicina – spiega il presidente dell’Ordine, dottore Pasquale Veneziano – un sistema completamente nuovo di assistenza sanitaria che consente di trattare il paziente senza dover ricorrere necessariamente alla visita domiciliare. Un metodo altamente innovativo e di grande importanza, specialmente in questo momento particolare in cui il covid è ancora presente tra la popolazione, un metodo che tra l’altro permette di confrontarsi con altri colleghi nel discutere i vari casi clinici. L’impegno fondamentale dell’Ordine è di diffondere il culto della telemedicina”.
Per il presidente della SIT calabrese, dottore Paolo Pensabene, grazie al protocollo d’intesa si potrà promuovere e soprattutto formare tutto il personale coinvolto ai valori della telemedicina per quanto attiene la regione Calabria ed in particolare il territorio. “Ringrazio il presidente Veneziano per la sua sensibilità – ha sottolineato il dottore Pensabene – e perché ha voluto avviare, il primo in assoluto in Calabria, questa importantissima collaborazione. Proprio perché questa rivoluzione digitale parte dalla “casa” di tutti i medici e conta di raggiungere tutti i colleghi dell’intera regione. Ricordo che la telemedicina consente di utilizzare dei supporti che danno la possibilità di praticare una medicina di prossimità. Ma per fare questo occorre essere formati e quindi conoscere le linee guida che la SIT, insieme ad Agenas e Ministero della Salute, ha già pubblicato ed inviato alle Regioni per l’acquisizione ed il recepimento. Questo ovviamente precede quello che sarà poi la promozione e la pubblicazione dei bandi che saranno importanti per lo sviluppo ed il miglioramento delle strutture sanitarie. La sfida per la telemedicina in Calabria – ha sottolineato il presidente regionale della SIT – sarà legata alla partenza del fascicolo sanitario elettronico, l’elemento in grado di fare la differenza. Siamo in attesa che venga promossa una manifestazione d’interesse per la piattaforma nazionale alla quale si legheranno tutti i fascicoli elettronici sanitari per cui ,il cittadino sarà in grado non solo di interrogare il proprio fascicolo ma attraverso lo stesso potrà effettuare prenotazioni, richieste ed anche ricevere prestazioni come le televisite, i teleconsulti, un elettrocardiogramma, una radiografia e tanti altri esami che saranno autorizzati non appena la Regione Calabria avrà recepito e messo in atto le linee guida della Sit, già emanate da mesi”.
Per il segretario dell’Ordine, dottore Vincenzo Nociti, si tratta di un momento molto importante per l’Ente. “Tutto questo è stato reso possibile grazie all’abnegazione ed alla voglia di collaborazione del dottore Pensabene. D’altronde è giusto aprirsi alle novità e a quelle che sono le nuove indicazioni nazionali per le prestazioni in se ed in particolare per la telemedicina. Il protocollo d’intesa rappresenta un patto che si viene a determinare riguardo la sanità digitale per migliorare la tutela e la difesa della sanità pubblica. Ci sono state tutta una serie di atti propedeutici come la Conferenza permanente per i rapporti dello Stato con il piano nazionale della cronicità e poi il piano nazionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2019 – 2022, i riferimenti legati all’indicazione ad interim per i servizi assistenziale durante l’emergenza sanitaria per il covid che ha aumentato l’interesse di quelli che possono essere gli effetti positivi della telemedicina e cioè l’erogazione di prestazioni a distanza con particolare riguardo a diverse attività specialistiche. L’obiettivo – sottolinea Nociti – alla fine è quello di migliorare, attraverso dei modelli integrati, l’intera sanità. Perché la medicina di oggi non è costituita solo in maniera referenziale dal medico ma bisogna avere l’umiltà di collaborare, di aprirsi, di incontrarsi e di migliorare la risposta recettiva per i nostri pazienti, una risposta basata su tutta una serie di passaggi strutturati come il piano nazionale della prevenzione. Tutte cose che servono a dare delle risposte per quanto riguarda l’assistenza sanitaria”.
Ed ecco quindi la televisita, il teleconsulto medico, la teleconsulenza medico-sanitaria, la telerefertazione, tutti elementi che, secondo quanto afferma il segretario dell’Ordine, “permettono ai medici di lavorare in un nuovo contesto all’interno di un rinnovamento tecnologico. Bisogna capire che sulla sanità occorre investire, altrimenti perderemo l’ultimo treno (il Pnrr) che sta passando. E’ stata istituita da me e dal dottore Francesco Biasi all’interno dell’Ordine una commissione ad hoc che sarà vicina al dottore Pensabene ed insieme andremo a coordinare e definire tutti quelli che possono essere i passaggi propedeutici per migliorare l’assistenza ai nostri pazienti. I servizi di telemedicina si potrebbero erogare, ad esempio, nelle emergenze sanitarie, si pensi alla trasmissione dei tracciati con l’elettrocardiogramma, oppure la trasmissione dei parametri vitali direttamente dalle ambulanze. E poi il teleconsulto a migliaia di chilometri di distanza. La medicina oggi è globalizzata e quindi per metterla in pratica dobbiamo essere integrati in questo sistema. E per farlo, posto che le intelligenze non ci mancano, ci occorrono i mezzi per essere all’avanguardia”.
Infine il dottore Francesco Biasi, referente, assieme allo stesso segretario Nociti, della Commissione di telemedicina istituita all’interno dell’Ordine. “Si tratta di una grande opportunità per i nostri territori – dice Biasi riferendosi alla telemedicina – anche perché spesso difficili da raggiungere per la loro particolare orografia. E’ importante, quindi, organizzarsi nelle famose AFT (aggregazioni funzionali territoriali) che sfruttino le capacità della telemedicina per raggiungere il singolo paziente nei luoghi più remoti. Si tratta di una opportunità che l’Ordine non può lasciarsi sfuggire”.